Negli ultimi anni sempre più giocatori di ruolo si sono avvicinati a piattaforme di gioco online quali Roll20 o Fantasy Grounds. Il trend di crescita era piuttosto chiaro, ma a confermarlo abbiamo oggi delle analisi statistiche raccolte proprio dal team di Roll20 (e pubblicate dai colleghi di Polygon), che ha analizzato nello specifico questo andamento, con particolare riferimento alla Quinta Edizione di D&D.
Togliamoci subito il pensiero con la notizia che più mi ha sorpreso: i giocatori di D&D 5.0 sono triplicati rispetto a due anni fa. Parliamo di trentacinquemila partite giocate nell’ultimo anno, a differenza delle diecimila del 2015. Una crescita che ha coinvolto anche Pathfinder, il cui numero di giocatori è quasi raddoppiato, mentre altri prodotti come D&D 3.5 hanno mantenuto gli stessi numeri senza modifiche sostanziali.
La crescita del GdR di Wizards ha colpito non solo numericamente, ma anche in percentuale, dato che nell’ambito della stessa piattaforma online, molti utenti sono passati alla Quinta Edizione, che così ha visto una crescita dal 27% al 52%. Dati non indifferenti, che la dicono lunga sul fatto che il più celebre dei giochi di ruolo non abbia assolutamente intenzione di perdere il monopolio, come invece sembrava stesse per accedere qualche anno fa, ma anzi di ristabilirlo in maniera ancora più salda.
Sono passati solo tre anni dall’uscita dell’ultima edizione di D&D, e da allora Wizards ha preparato il campo per quella che oggi sembra essere una piccola rivoluzione in campo ludico, a partire dalle avventure cartacee “remastered” che sono state pubblicate, arrivando fino al mondo dei videogiochi con titoli che hanno fatto conoscere i Forgotten Realms anche a chi fosse digiuno di giochi di ruolo cartacei.
Ma a cosa è dovuto questo avvicinamento alle piattaforme digitali da parte dell’utenza? Perché la gente abbandona i tavoli delle proprie case per mettersi dietro a uno schermo? Questa è una domanda che molti di voi si porranno, ma che trova risposte semplici. Partiamo da quella più ovvia: ai tempi della 3.5 non c’era possibilità di giocare online – non come adesso per lo meno. L’unico metodo conosciuto per tirare i dadi era quello di riunirsi a casa di un amico che avesse il manuale, e ritrovarsi lì ogni settimana. Oggi questa non è più l’unica possibilità di scelta, ma una delle due possibilità, e sebbene possa sembrare scontata per alcuni, per altri non lo è.
Mentre la vecchia guardia esclude la possibilità di giocare di ruolo al computer, le nuove generazioni nate con il concetto di comunicazione online trovano sicuramente meno difficoltà ad approcciarsi a piattaforme di questo tipo, rendendo il passaggio dal gioco cartaceo a quello digitale assolutamente naturale, e non traumatico come può esserlo per chi ha iniziato con Scatola Rossa, birra e patatine.
A questo, aggiungiamoci anche una programmazione davvero efficiente. Oggi alle piattaforme di gioco di ruolo digitali non manca davvero nulla: le connessioni più stabili permettono una comunicazione senza problemi, e i vari strumenti di gioco come mappe, generatori automatici di nemici e suoni aiutano non poco il Master nella creazione dell’avventura, aggiungendo talvolta elementi che non sarebbe possibile avere giocando attorno a un tavolo, come ad esempio una mappa oscurata che si rivela man mano che si esplorano nuove stanze.
Insomma, i dati forniti da Roll20 ci permettono di affermare con certezza che sempre più utenti si stanno trasferendo verso una modalità di gioco che offre più risorse tecnologiche, e tra i titoli più giocati qui è senza dubbio l’ultima edizione di Dungeons & Dragons quella che si è maggiormente affermata. Forse molti non saranno sorpresi, ma senza dubbio si tratta di una notizia inaspettata per chi crede che il piacere di riunirsi al tavolo sia il principale motivo di gioco.
–Andrea Carbone–
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