Si ritorna a Orience! I lettori più attenti di Isola Illyon, oltre che fan di Final Fantasy, ricorderanno che qualche mese fa il sottoscritto vi ha portato le proprie impressioni sul primo volume di Final Fantasy Type-0 Side Story: Il mietitore dalla spada di ghiaccio. Ora, grazie a J-Pop che ci ha spedito il box completo da cinque tankōbon, abbiamo la possibilità di leggere l’intera vicenda di Kurasame e dei quattro paladini di Rubrum, per cui eccovi la recensione completa
La trama ci riporta nuovamente ad Akademeia, la capitale del Dominio di Rubrum, dove un vero e proprio massacro dai toni macabri ha rotto il già fragile equilibrio regnante, e segnato per sempre le vite dei quattro cadetti rimanenti della classe di reclute sterminata: Kurasame, Guren, Miwa e Kotetsu. I ragazzi, costantemente ossessionati dal potere del cristallo della Fenice Vermiglia, in grado di concedere poteri magici ma allo stesso tempo far perdere la memoria dei defunti, iniziano così il loro percorso di “riabilitazione”. Scopriamo, attraverso un salto temporale, che la loro risolutezza li ha portati a superare brillantemente qualsiasi missione, facendoli diventare dei guerrieri implacabili noti come “i quattro paladini di Rubrum”. Nel frattempo, però, numerosi indizi seminati tra le pagine accompagnano il lettore verso un’inquietudine di fondo, verso la consapevolezza che qualcosa di brutto stia per succedere. E così, mentre l’attenzione viene spostata prima su un amore difficile (Kurasame e Aoi) e in seguito sui possibili nemici che stanno macchinando non si sa cosa (Lorica, Milites, Concordia), la componente thriller raggiunge il culmine con un’incredibile vicenda (che non vi anticipo, chiaramente, per evitare spoiler) da cui emergerà il Kurasame che diverrà l’integerrimo comandante della Classe Zero che abbiamo già imparato a conoscere nel videogioco Final Fantasy Type-0.
Il richiamo alla saga videoludica è palese. Abbiamo un Tonberry e un Kyactus, le magie di protezione Shell e Protect, quelle elementali (Firaga e Blizzaga come se piovessero), e i membri della Classe Zero nelle loro versioni infantili. Persino i quattro protagonisti rientrano nelle classi canoniche (specialista corpo a corpo, supporto, mago). Insomma, anche se uno fosse così distratto da non leggere nemmeno il titolo dell’opera, basterebbero davvero poche pagine per capire che si parla di Final Fantasy. A tal proposito il contributo di Sara Okabe, già sceneggiatrice del manga originale di Final Fantasy Type-0 e del videogioco, è risultato essenziale, dando vita al substrato sul quale Takatoshi Shiozawa si è potuto esprimere senza doversi preoccupare della trama. Entrambi, tuttavia, non sono esenti da critiche.
Per lunghi tratti sembra di essere veramente all’interno di un videogame, con Kurasame obbligato a completare vere e proprie quest in cambio di informazioni. Altro piccolo appunto è la totale assenza di una spiegazione alla versione “mietitore dalla spada di ghiaccio” del protagonista, che si trasforma (o sembra solo che lo faccia?) diventando un autentico dispensatore di morte ad minchiam canis. Sul disegno poco da dire: in una media comunque buona di sequenze dettagliate anche nelle scene più movimentate, spicca in positivo la scelta di rappresentare i volti dei morti ormai dimenticati senza gli occhi, mentre in negativo l’assenza inspiegabile (e nemmeno tanto sporadica) di un fondale. Takatoshi, potevi dirmelo: c’è un amico mio davvero bravo a disegnare che poteva darti una mano!
Tutto questo intacca solo in minima parte il livello tutto sommato alto della produzione. L’opera trasuda l’epicità tipica dei titoli Final Fantasy, riuscendo a trattare temi a volte anche delicati in un contesto che oscilla tra il serio e il faceto. C’è spazio per tutto: dall’amore impossibile (Yuna e Tidus vi dicono qualcosa?), al delicato binomio amicizia-tradimento, dalle sequenze semicomiche in cui trovano spazio anche gli stereotipi tipici dei manga giapponesi, a quelle thrilling che ben si accompagnano al clima cupo della guerra. Il fatto che sia così tanto impregnato di elementi caratteristici di Final Fantasy, ma allo stesso tempo abbia una connotazione fortemente stand alone, lo rendono un manga ideale per tutti, fan e non.
Ricordo, infine, che i singoli volumi sono disponibili al prezzo di 5,90 € l’uno, mentre il box completo di tutti e cinque i tankōbon (una semplice confezione bianca in cartoncino con il logo – un po’ fragile devo dire) a 29,50 €.
E voi, l’avete letto? E, se sì, cosa ne pensate?
–Andrea Camelin–
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Final Fantasy Type-0 Side Story – Recensione completa Collection Box
Andrea Camelin
- Alcune scelte rappresentative veramente azzeccate;
- Varietà di temi affrontati sempre in maniera magistrale;
- Stile tipico di Final Fantasy in grado di giostrare su numerosi generi narrativi;
- Assenza di fondali in alcuni disegni;
- Consequenzialità quest-ricompensa copiata dai videogiochi;
- Background e caratterizzazione dei personaggi poco approfonditi;