In attesa del 16 luglio, giorno che vedrà mezzo mondo incollato davanti allo schermo per la premiere della settima stagione di Game of Thrones, noi di Isola Illyon abbiamo deciso di scaldare i motori e ingannare il tempo grazie al boardgame Il Trono di Spade: Il Primo Cavaliere. Prodotto da Fantasy Flight Games e distribuito nel nostro Paese da Asmodee, il gioco in questione è solo l’ultimo dei numerosi titoli con cui la casa americana ha da sempre cercato di sfruttare la popolarità dell’opera dello zio George.
“Le Grandi Case si sono radunate ad Approdo del Re… anche tu hai viaggiato a lungo pur di essere presente, perché hai intenzione di diventare il Primo Cavaliere! Per essere scelto, dovrai guadagnarti il sostegno di queste illustri famiglie. Ti servirai di Varys per muoverti tra i nobili e convincerli a unirti alla tua causa. […] Anche i tuoi nemici hanno i loro obiettivi e si daranno da fare per assicurarsi a loro volta dei sostenitori. Dovrai essere molto astuto se intendi giocare al gioco del trono.”
Immagino che da questa introduzione, esattamente come il sottoscritto la prima volta che ha aperto la scatola, non abbiate capito molto. In realtà queste poche righe celano già il funzionamento del gioco (sebbene in maniera criptica), che ora mi accingo a spiegarvi.
L’elemento principale è sicuramente il mazzo di trentacinque carte-personaggio, ognuno appartenente a una delle sette Case di Westeros, a cui si aggiunge la carta speciale Varys (escluso come suo solito!). Disposte scoperte in modo casuale in una griglia di 6×6, le carte rappresentano Approdo del Re, o meglio tutte le famiglie da cui ogni giocatore deve ottenere il sostegno per diventare Primo Cavaliere e vincere la partita. Ma come si ottiene questo sostegno? Molto semplice, grazie al Ragno Tessitore e alla sua abilità di muoversi tra essi e convincerli. La caratteristica della carta di Varys, infatti, è quella di essere l’unica in grado di spostarsi all’interno della griglia: a ogni turno il giocatore dichiara una delle quattro direzioni ortogonali in cui spostare l’eunuco, e una Casa che sia presente lungo la riga o la colonna; tutti i membri appartenenti alla Casa dichiarata che si trovano in tale direzione vengono rimossi dalla griglia e posizionati davanti a chi ha compiuto la giocata, mentre la carta di Varys va a occupare la posizione dell’ultimo personaggio rimosso. Se alla fine del turno il giocatore possiede più membri di una determinata famiglia rispetto agli altri, guadagna automaticamente il rispettivo segnalino vessillo (sette in dotazione, ovviamente). Vien da sé che alla fine della partita, ovvero quando il Ragno Tessitore si trova in una posizione in cui non può muoversi per la mancanza di personaggi nelle quattro direzioni, vince chi possiede più vessilli, ovvero chi è riuscito ad accumulare più personaggi di diverse Case.
Finito qua? Macché! Per non rendere le partite veloci e scontate come una morte nel primo episodio di ogni stagione, gli ideatori hanno pensato bene di inserire altre quattordici carte che possono scombussolare i piani degli avversari proprio sul più bello. Di queste carte Compagno, così chiamate e rappresentanti altri personaggi della saga, sei vengono rivelate e tenute da parte, mentre le altre rimangono coperte nel mazzo. Ogni volta che, grazie allo spostamento di Varys, viene rimosso da Approdo del Re l’ultimo membro di una Casa, il giocatore può utilizzare una di queste carte Compagno. La maggior parte di esse prevede l’uccisione o il “furto” di personaggi, andando così a minare le strategie degli avversari a favore della propria.
Esistono, infine, delle varianti del gioco per tre o quattro giocatori (due contro due) che prevedono l’inserimento del Corvo con Tre Occhi, un segnalino particolare che permette a chi lo usa di discutere una strategia in segreto con un avversario o col compagno di squadra.
In generale il gioco è veloce e abbastanza semplice una volta presa la mano. I disegni sono a tratti caricaturali, ideali per chi non si sofferma troppo sull’aspetto estetico, ma un colpo al cuore per chi spera di vedere Natalie Dormer o Sophie Turner. La componentistica, poi, è ridotta all’osso – almeno un’area di gioco abbozzata su un foglio avrebbero potuto aggiungerla nella piccola scatola.
Vi consiglio caldamente di provare le varianti Corvo con Tre Occhi e in coppia, per un minimo di strategia e longevità in più, mentre di meno le partite secche 1vs1, davvero troppo veloci. Un gioco comunque apprezzabile, grazie anche alla sua praticità che lo rende quasi tascabile, ideale se non si ha la possibilità di passare una serata impegnativa o se si ha poco tempo a disposizione.
–Andrea Camelin–
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Il Trono di Spade: Il Primo cavaliere – Recensione gioco da tavolo
Andrea Camelin
- Pratico e tascabile;
- Veloce e intuitivo;
- Le varianti lo rendono piacevole e avvincente;
- Manca una vera e propria area di gioco;
- I disegni stonano col registro e lo stile della saga;
- Le partite 1 vs. 1 si risolvono troppo in fretta;