Sei anni fa, più o meno in questo periodo, pochi giorni dopo l’esecuzione di Ned Stark nella prima stagione di Game of Thrones, Sean Bean non è morto. È stato vittima di un brutto episodio nei pressi di un pub di Londra, episodio che successivamente non ha commentato, nonostante il mondo attendesse le sue parole, e che lo ha visto uscire vincitore come uno dei più grandi combattenti di inizio decade.
Ecco cosa è accaduto: dopo aver difeso la modella con cui stava passeggiando da commenti decisamente inappropriati e offensivi di un uomo, l’attore e la sua compagna si sono recati in un pub a bere qualcosa. Poco poteva sapere il nostro Ned Stark che l’uomo di cui sopra sarebbe tornato. Con un vetro rotto e l’effetto sorpresa, gli ha pugnalato il braccio e riempito la faccia di pugni, per darsi poi alla fuga. Ben conscio della sua immortalità fuori dallo schermo (qualche beneficio per esser morto tutte quelle volte doveva pur guadagnarlo), Sean Bean ha rifiutato la possibilità di andare in ospedale, accettando solo qualche cura dal kit di pronto soccorso. Non contento di essersi già comportato da duro, è tornato al suo posto e ha ordinato un altro drink.
A mio avviso questa storia meriterebbe di essere raccontata in maniera più epica, dunque mi permetterò di edulcorarla un pochino.
“Il cavaliere stava scortando Lady Summers in un posto sicuro, un luogo dove avrebbero potuto riposare qualche ora e magari mangiare qualcosa. La zona non era sicura. Il cavaliere, i nervi a fior di pelle, passeggiava con la mano sull’elsa della spada, pronto in ogni momento a intervenire di fronte a un’emergenza. Se fosse accaduto qualcosa a Lady Summers, non sarebbe stato soltanto il suo onore a venir macchiato. Teneva a quella donna, e se l’avesse messa in pericolo non se lo sarebbe mai perdonato. Viaggiavano in mezzo a normali plebei, secondo il desiderio della donna, e la cosa era di per sé rischiosa. D’un tratto l’attenzione del cavaliere venne catturata dalle parole di un villano, che si era permesso di fare apprezzamenti non richiesti a Lady Summers. La lama fendette l’aria prima che lo stolto si rendesse conto di cosa potesse accadergli. Fu soltanto grazie all’intercessione benevola della donna che la spada venne fermata, a pochi centimetri dal collo del villico. L’uomo colse l’occasione e riprese la sua via, gambe in spalla, prima che il cavaliere cambiasse idea.
Poche ore dopo, il cavaliere aveva la pancia piena e la spada lontana. A parte quel piccolo contrattempo, che fortunatamente non aveva cambiato l’umore di Lady Summers, il viaggio era trascorso senza intoppi, e questo lo aveva incredibilmente rilassato, portandolo ad abbassare la guardia. Fu per questo che non vide lo stesso uomo di prima assalirlo. Quando il villico ebbe sfogato la sua ira codarda, lasciò il cavaliere lì dove l’aveva trovato. Il sangue gli colava dal volto e dal braccio, pugnalato con un’arma impropria. Indignati dall’accaduto, Lady Summers e gli altri avventori della locanda domandarono al cavaliere di attendere mentre chiamavano un curatore. Rifiutando con un gesto della mano, l’uomo tornò al suo tavolo e ordinò da bere, accettando soltanto qualcosa per pulirsi da tutto il sangue.”
Questo è quello che avrebbe potuto raccontare uno scrittore della piccola disavventura di Sean Bean. Alla fine i fan dei suoi personaggi possono stare tranquilli: nonostante non riesca a rimanere in vita quando recita, e su Internet la sua morte sia diventata un meme, l’attore sembra aver guadagnato molta resistenza da tutti i suoi ruoli. Pensate che adesso potrebbe reggerle tre frecce?
–Simone Maccapani–
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