Amici, abbiamo degli aggiornamenti in merito alla questione del film di D&D scritto da Joe Manganiello (di cui ve ne abbiamo già parlato qui): inizialmente era trapelata la notizia che il soggetto riguardasse i Forgotten Realms, ma grazie ad un tweet dell’attore pare ormai certo che la sceneggiatura, scritta con John Cassel, sarà incentrata su I Draghi del Crepuscolo d’Autunno, primo libro della famosa trilogia de Le cronache di Dragonlance.
Da questo romanzo era già stato tratto in passato, nel 2008, un film animato, mai distribuito in Italia, che vedeva tra i doppiatori alcuni attori di un certo calibro quali Kiefer Sutherland, già noto per la sua interpretazione di Jack Bauer in 24, Lucy Lawless, l’invincibile principessa guerriera Xena, e Micheal Rosenbaum, l’attore che aveva impersonato Lex Luthor nella serie tv Smallville. Purtroppo il poco successo e la bassa qualità delle animazioni dei personaggi portarono a una interruzione del progetto, lasciando l’amaro in bocca a quei fan che videro del buono nella produzione, nonostante tutte le pecche.
La saga di Dragolance, certamente nota anche in Italia (anche se meno conosciuta rispetto alla più famosa e “giovane” dei Forgotten Realms), è nata dall’immaginazione di Laura e Tracy Hickman, e successivamente espansa da Margaret Weis. Questa fu la prima ambientazione originale ad andare in stampa alla TSR (la compagnia di Gygax che diede i natali a D&D, per i più smemorati), e fu il loro prodotto di punta dal 1984 fino al 1986, vedendo la pubblicazione di molte dozzine di libri e altrettanti manuali per Dungeons & Dragons, grazie ai quali la compagnia si salvò dalla prima grande crisi dell’84. Fu solo nel 1987, a otto anni dall’inizio delle pubblicazioni da parte di Ed Greenwood sulla rivista Dragon, che la TSR decise di passare ai Reami Dimenticati.
Dragonlance è senza dubbio una delle fondamentali e più importanti saghe fantasy che abbiano caratterizzato l’immaginario collettivo comune, grazie alla sua complessità e ai personaggi (anche i più insignificanti – o presunti tali) ben caratterizzati e dettagliati con profondità di sentimenti e passioni, che rendono viva, oltre che avvincente la lettura. Nel corso del tempo ci siamo affezionati al mago Raistlin Majere (nonostante tutto) o al suo nerboruto gemello Caramon, alla loro sorellastra dallo sguardo magnetico Kitiara, o all’austero Sturm con i suoi baffoni.
Studiando con più attenzione l’immagine pubblicata sul profilo Twitter di Joe Manganiello (che vi riproponiamo qua sotto), attraverso la prima pagina possiamo notare alcune parole quali “Vingaard Keep” (una delle famose roccaforti dei Cavalieri di Solamnia), “Old Man”, “Battle of Dragons” ed “Evil Dragons”. Questi pochi indizi mi portano a pensare che la sceneggiatura non inizierà in medias res come il libro, ma che, come ne Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, ci sia un’introduzione alla storia che getti uno sguardo al passato, così da non far sentire l’eventuale spettatore completamente sperduto in quel mondo sconosciuto.
— Joe Manganiello (@JoeManganiello) 7 aprile 2017
Le vicende troveranno la collocazione in uno dei continenti di Krynn, precisamente nell’Ansalon, a tre secoli di distanza da un Cataclisma scagliato dagli dei sulle razze mortali, che troppo erano diventate arroganti nella loro ricerca del bene assoluto. L’equilibrio è una delle caratteristiche fondamentali di questa ambientazione. Esso è presente in tutto, in questa realtà: nove dei del Pantheon del Bene, Nove del Patheon del male ed altrettanti Neutrali a mantenere l’equilibrio; come vi sono draghi malvagi (quelli cromatici in questa ambientazione), vi sono anche quelli votati al bene (quelli metallici per l’appunto).
Ma non è solo questo a rendere avvincente la saga. La magia qui non è come quella dei Reami Dimenticati, dove chiunque, o quasi, poteva accedere alla Trama e diventare potente: qui essa ha un prezzo (spesso anche molto alto), e i maghi possono quasi essere paragonati a sacerdoti dei loro dei patroni, e non solo ad ammuffiti studiosi reclinati sui libri.
Visti i precedenti, devo ammettere di essere un po’ preoccupato, non tanto per la presenza di Joe Manganiello tra gli scrittori della sceneggiatura (nonostante i suoi ruoli non proprio in tema in film come Magic Mike), poiché ripongo enorme fiducia in lui essendo stato un fanatico giocatore di D&D cresciuto con la “Scatola Rossa”. Il problema resta il marchio D&D e i suoi precedenti: il film del 2000 fu un fiasco clamoroso al botteghino, pieno di incongruenze col gioco stesso e una tremenda sceneggiatura, così come il seguito del 2005, che quasi nessuno conosce (per fortuna), e ancora il film animato. Ce la faranno questa volta?
–Riccardo Gallori–
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