Albus Silente è gay.
La notizia non sorprenderà i fan della saga del mago più famoso degli ultimi trent’anni, ma è soprattutto di questo che si parla da un po’ di tempo a questa parte, per lo meno a proposito di questo complesso personaggio nato dalla penna di J. K. Rowling.
Preceduta da mesi di rumors, la stessa autrice lo confessò già nell’ottobre del 2007, durante un affollatissimo incontro con i fan presso la Carnagie Hall di New York. La reazione immediata del pubblico allora fu di diversi secondi di silenzio, seguiti da un caloroso applauso.
Ovviamente la cosa non poteva finire lì: il fandom dell’autrice britannica si divise fra supporto incondizionato e polemiche assortite. La signora Rowling non si è lasciata intimorire dalle reazioni infastidite di una fronda consistente dei suoi lettori: in risposta al tweet di una fan, che le chiedeva spiegazioni sulla sua scelta (perché “Silente proprio non riesco a vederlo in quel modo”), l’autrice ha sfoggiato la sassiness che la contraddistingue: “Forse perché i gay somigliano semplicemente a… persone?”.
Polemiche o meno, è di poco tempo fa la notizia che sarà niente meno che Jude Law a interpretare un giovane Silente nel prossimo film di Animali Fantastici e Dove Trovarli, in uscita a novembre 2018. Si riconferma regista David Yates, che ha già rilasciato anticipazioni sullo storico preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts: nel prossimo capitolo di questa nuova pentalogia verrà esplorata la vita privata di Albus Silente, nonché la sua sfera sentimentale. Nello specifico parliamo della sua storia d’amore con Gellet Grindelwald, già menzionato fin dal primo romanzo del 1997 come un potente mago oscuro vissuto prima del ben più noto Lord Voldemort (chiedo scusa ai maghi che leggono, ma noi babbani possiamo nominarlo) e che abbiamo visto nei cinema interpretato da Johnny Depp. J.K. Rowling ha parlato di questo personaggio come della “grande tragedia di Silente”, che si sarebbe innamorato di lui per poi doversene separare a causa della sua scelta del “lato oscuro”.
A parte coloro che “proprio non riescono a vederlo in quel modo”, c’è chi ha pensato che questo lato della sua personalità potesse mettere in ombra il personaggio di Silente. Come già accaduto con altri suoi personaggi, per la creazione del preside di Hogwarts la Rowling ha utilizzato la sua vasta conoscenza della letteratura inglese: fisicamente rappresentato come il classico mago della tradizione mitica anglosassone (alto e filiforme, barba e capelli lunghi e bianchi, esattamente come il Merlino del ciclo arturiano o, per citare un altro classico della letteratura inglese e modello della Rowling, come il Gandalf tolkieniano), ogni parte del suo lunghissimo nome (Albus Percival Wulfric Brian Silente) contiene riferimenti alla magia bianca, ai cavalieri della Tavola Rotonda, alle genealogie dei re celtici e alla saga di Beowulf (interessante in questo senso la contrapposizione fra Wulfric, che per etimologia si avvicina a Beowulf, e Grindelwald, che ricorda mostro Grendel).
Narrativamente, Silente è la quintessenza del personaggio aiutante: equilibrato e lungimirante, gran parte del merito per la sopravvivenza di Harry spetta proprio a lui. I fan più affezionati vedono nell’anziano mago un nonno affettuoso e protettivo, capace di sciogliere i nodi mentali dei lettori con la sua saggezza pacata, ma anche di disarmarlo con momenti di inaspettata autoironia (è il mago più potente del mondo ma la sua vera passione è il sorbetto al limone).
Una volta fatto il punto della situazione sul personaggio Silente, mi sono chiesta: com’è possibile che un uomo profondamente saggio come lui si sia innamorato di un individuo assolutamente malvagio come Grindelwald? In mio aiuto sono accorsi due membri non ufficiali dell’Ordine della Fenice (ragazzi, cercate meglio: quelle lettere per Hogwarts devono essere lì da qualche parte) che hanno risolto il mio dubbio: una delle caratteristiche che i fan più amano di Albus Silente, che va ben oltre gli attributi stereotipati di potenza e saggezza tipici del mago della tradizione, è la sua commovente umanità, la fallibilità che rende indimenticabile l’uomo oltre lo stregone. Quello per Grindelwald, in questo senso, sarebbe il primo di una serie di tragici errori di valutazione (non dimentichiamo che ad accogliere nel mondo magico Lord Voldemort, molti anni dopo le vicende raccontate in Animali Fantastici, è proprio Silente) di cui il futuro preside di Hogwarts subirà in prima persona le drammatiche conseguenze. Quello che vedremo nei cinema l’anno prossimo, in poche parole, sarà un’interessante operazione di scavo psicologico di un personaggio ricco e tragico che, a quanto pare, ha ancora molto da offrire ai suoi fan affezionati – e non solo a loro.
–Francesca Canapa–
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