Sulle tracce di Cthulhu è un gioco di ruolo di stampo horror-investigativo, scritto da Ken Hite e pubblicato dalla Pelgrane Press (in Italia da Giochi Uniti). Nonostante i diversi anni sul groppone, non tutti lo conoscono, dunque oggi ve ne propongo un’analisi approfondita.
Per chiunque fosse a digiuno di horror, è doveroso spendere due parole sui Miti di Cthulhu, partoriti dalla mente di H.P. Lovecraft nei primi del ‘900. Stiamo parlando di una versione della storia in cui il nostro universo era abitato da antiche creature, che in alcuni casi possono riaffiorare anche nel presente, risvegliate per sbaglio o raggiunte tramite visioni oniriche. Con queste storie Lovecraft non ha realizzato solo qualche romanzo, ma ha dato vita a un intero stile narrativo che ha influenzato tutta la letteratura e il cinema dell’orrore degli anni a venire. Non c’è da stupirsi, dunque, se anche nel mondo dei videogiochi e dei GdR l’autore abbia sempre avuto un posto tutto suo, con titoli che cercano di ricalcare le sue orme per suscitare pure emozioni di paura in chi li prova.
A tal proposito devo rispondere innanzitutto alla domanda che tutti voi vi starete facendo: dalla la moltitudine di titoli validi esistenti (pensiamo in particolare al più noto gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu), dove si colloca l’opera di Hite? C’era davvero bisogno di un altro prodotto che trattasse dei miti di Lovecraft? La risposta a bruciapelo è sì, e provo a spiegarvi il perché.
Iniziamo col dire che siamo davanti a un sistema di gioco diverso dai soliti, ossia il GUMSHOE, creato da Robin Laws nel 2006 e pensato appositamente per gestire avventure investigative (alcuni lo ricorderanno per Esoterroristi, il primo titolo della Pelgrane Press con questo sistema). Già dai primi capitoli di presentazioni le intenzioni sembrano chiare: l’autore ci tiene a sottolineare che questo gioco deve essere rivolto all’investigazione pura. Non si può perdere tempo a cercare gli indizi, bensì bisogna impiegarlo per risolverli. Questi sono sempre a portata di mano: basta solo fare le domande giuste al Master per ottenerli.
Ma andiamo a vedere un po’ più nello specifico quali sono le caratteristiche di Sulle Tracce di Cthulhu, che è ambientato negli anni trenta della depressione e vi porta a interpretare degli incoscienti detective che si ritrovano a investigare sugli Antichi, seguendo scie di sangue, cultisti, e tomi dimenticati.
La creazione del personaggio si basa essenzialmente sul dover scegliere i mestieri e le abilità in cui esso è più portato, ai quali va assegnato un punteggio a vostra discrezione. Le professioni sono quelle classiche: andiamo infatti dal Militare al Detective, dall’Antiquario allo Scienziato e così via, mentre più divertente è la scelta delle pulsioni. In questo caso il giocatore deve chiedersi cosa spinga il suo personaggio a seguire le tracce di Cthulhu: curiosità? Noia? Brama di conoscenza? Queste e molte altre sono il motore dell’opera, che viene coadiuvata dalle abilità investigative e da quelle generiche, da scegliere in mezzo a una vastissima gamma di possibilità (Chimica, Contabilità, Biblioteconomia, Crittografia, Occultismo e Teologia, solo per citarne alcune). Tutte queste abilità vi rappresentano come personaggi e sono quelle che vi danno accesso agli indizi gratuitamente, sebbene talvolta potrete spendere dei punti dal vostro pool personale per ottenere dettagli aggiuntivi. Il Master può infatti chiedervi un test (cioè un tiro di un d6) per superare una data difficoltà nell’ottenere un indizio, e la spesa sull’abilità giusta vi può aiutare a raggiungere il punteggio richiesto.
Il combattimento è previsto nel regolamento, sia contro PNG umani che contro gli sgherri degli Antichi, e si struttura anch’esso di semplici test che vanno a decretare se si riesce a colpire o meno l’avversario, e la quantità di danni inflitti. L’uso di armi e di armature (con relativa abilità) comporta dei bonus aggiuntivi, e si possono inoltre approfondire gittate, tempi di ricarica e uso di esplosivi.
Come ogni gioco dedicato a Cthulhu che si rispetti, non può mancare il fattore Follia, che qua è suddiviso in due grossi filoni: Equilibrio psichico, inteso come la capacità emotiva di resistere a un trauma (si riduce parecchio durante la missione in corso, ma si può recuperare facilmente) e Sanità mentale, intesa come quella capacità di interiorizzare le verità alle quali si giunge (questa viene persa molto più lentamente, ma altrettanto lentamente viene recuperata, a indicare una discesa placida ma inevitabile nel baratro della follia).
Ovviamente ogni riduzione di sanità mentale ed equilibrio psichico porta il personaggio ad avere diversi malus e complicazioni, come disordini psichiatrici assai divertenti da ruolare.
I capitoli rimanenti sono dedicati ad approfondire i Miti di Cthulhu. Si parte dalle ottime descrizioni degli Antichi, a quelle dei libri come il Necronomicon, passando anche per gli incantesimi e quindi le razze inferiori e i cultisti. Ogni appassionato di Lovecraft troverà pane per i suoi denti in queste pagine, che descrivono in maniera schematica ma ottimale il fantastico universo del Solitario di Providence, con la possibilità (come se ce ne fosse bisogno!) di creare nuove razze o culti.
Il manuale si conclude con un capitolo focalizzato su consigli per Master e giocatori, in cui si cerca di dare delle dritte sul modo in cui costruire una campagna investigativa appagante, che vi accorgerete non essere affatto semplice. Creare un delitto, posizionare gli indizi e i testimoni, e far emergere le atmosfere noir e degradanti degli anni ‘30 va fatto con un certo criterio, per evitare di risultare deludente: chi è alle prime armi troverà quindi provvidenziale un’avventura già pronta, “L’orrore di Kingsbury”, dove gli investigatori si ritroveranno alle prese con un serial killer di Cleveland.
Una nota che mi sento di aggiungere riguarda la compatibilità di queste avventure con quelle presenti in altri sistemi di gioco noti, come Il richiamo di Cthulhu: sebbene a qualcuno potrà sembrare scontato, avrete la possibilità di applicare questo regolamento anche a moduli di avventura degli altri GdR ispirati a Lovecraft, e viceversa. Il sistema, infatti, si presta bene a essere adattato a qualsiasi avventura di stampo investigativo, così da permettervi di rispolverare le trame che più adorate e quindi rigiocarle sotto una nuova ottica.
Con 248 pagine impreziosite da notevoli illustrazioni viranti verso il tonature noir, Sulle Tracce di Cthulhu riesce a mantenere l’intento promesso fin dall’introduzione, ossia quello di offrire un sistema di gioco alternativo per un argomento già ampiamente sviscerato. Non aspettatevi una rivoluzione nel modo di giocare, bensì un sistema diverso con cui affrontare le indagini, adatto sia a chi vuol sperimentare qualcosa di nuovo, sia a chi si affaccia per la prima volta verso il baratro delle visioni di Lovecraft: proprio questi ultimi troveranno in questo manuale, di semplice lettura, un ottimo punto di partenza.
–Andrea Carbone–
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Sulle tracce di Cthulhu – Recensione
Andrea Carbone
- Ampia scelta nella personalizzazione dei protagonisti;
- Grande rispetto e approfondimento dell'opera di Lovecraft;
- Sistema di gioco facile da imparare;
- Le illustrazioni non sono tutte allo stesso livello;
- I role players di vecchia data potrebbero restare inizialmente spiazzati dal sistema di gioco;