Mauro Longo è un volto noto per gli appassionati di fantastico e Giochi di Ruolo: ideatore e curatore dell’ambientazione GdR Ultima Forsan per il regolamento Savage Worlds di GGStudio, di Imago Mortis e Tropicana per GRAmel, autore di una linea di Librogame detta dell’Acchiappamorti (di cui già pubblicati Il Tesoro della Regina e Si Muore Solo Due Volte), è anche curatore del seguito blog di argomenti ludici e fantastici Caponata Meccanica, e, cosa che ci interessa in questa sede, romanziere.
Guiscardi Senza Gloria è, infatti, il secondo libro dell’autore messinese dopo l’esordio con Il Decameron dei Morti, pubblicato da Acheron Books. Quest’ultimo ha dato il via all’universo del Rinascimento Macabro declinato, ruolisticamente parlando, con l’ambientazione Ultima Forsan per Savage Worlds. In questo universo, Longo immagina che alla fine del Medioevo, a causa di esperimenti alchemici sfuggiti al controllo, si sia scatenato il Flagello, un’apocalisse zombi che fa camminare per le vie dei continenti conosciuti i Trapassati Redivivi. Se ai giorni nostri ci troveremmo in difficoltà, figurarsi nei Secoli Bui. Ovviamente la popolazione terrestre subisce un deciso quanto drastico calo, mentre l’assetto geopolitico dell’epoca va completamente a pallino. Ma col passare degli anni i pochi sopravvissuti si riorganizzano, e qualche nazione inizia di nuovo a risollevarsi e riconquistare il terreno perduto, avviando così il cosiddetto Rinascimento Macabro, in perfetta sincronia ucronica con la controparte storica. Si raggiunge così una sorta di equilibrio, con le società divise tra i Mondi (chi non è stato infettato dal Flagello) e i Corrotti (che, pur infettati, mantengono la loro umanità ma sono condannati a risvegliarsi dopo la morte).
SINOSSI
L’omaggio a Enzo Castellari e a “Bastardi senza Gloria” (e, di riflesso, a Quentin Tarantino e al suo film di guerra omonimo con Brad Pitt) non potrebbe essere più azzeccato: due picari Corrotti, fratello e sorella, saltimbanchi che sbarcano il lunario a Venezia Nuova, vengono improvvisamente assaliti e perseguitati da Thomas Linche, nobile francese decaduto, e dai suoi scagnozzi. La precipitosa fuga conduce i nostri, tra una miriade di colpi di scena, a spasso per buona parte del Mar Mediterraneo – con il miraggio dell’eredità di Marco Polo (sì, proprio l’autore de Il Milione), che però giace tra i flutti senza futuro della tremenda Venezia Vecchia, reclamata dal Flagello e dai terribili annegati redivivi…
MORTE A VENEZIA
Come sempre, quando facciamo i conti con Mauro Longo come autore, la parola d’ordine è consapevolezza. Se Il Decameron dei Morti ricalcava stile e intreccio della controparte boccaccesca, mantenendo inalterata la struttura a storie (sostituendo il flagello con la peste e dando spazio più alla descrittività che all’azione), nel caso di Guiscardi Senza Gloria siamo invece dalle parti del romanzo picaresco alla Cervantes e da quelle di Salgari. In comune con questi generi, il libro presenta trama e intreccio veloci, senza tregua e soluzione di continuità, una serie di rocambolesche avventure mozzafiato padroneggiate però con grande perizia e convinzione nei propri mezzi narrativi e stilistici: e infatti la storia ci avvince e ci trasporta, depositandoci quasi senza fiato alla fine del libro. La prosa, come nel caso del simil volgare fiorentino del Decamerone dei Morti, rispecchia lo stile del romanzo picaresco, roboante e sopra le righe come le azioni e il carattere dei protagonisti, ma mai ostico per il lettore contemporaneo, segno di grande conoscenza degli stilemi del genere da parte dell’autore. Con il romanzo di genere, infatti, Guiscardi Senza Gloria condivide anche l’idea tutta rinascimentale del “self made hero” di umili natali, bersagliato e in balia della malasorte, ma che in qualche modo riesce a neutralizzarne gli effetti più nefasti grazie all’astuzia più che al valore militare.
A rendere ancora più stuzzicante e interessante l’affresco interviene inoltre il lato più propriamente “weird” dell’inventiva di Mauro Longo, composto da armature meccaniche, automi e congegni che quasi sconfinano nello Steampunk, ma anche una marea di citazioni fumettistiche (ne butto lì solo una: Corto Maltese di Hugo Pratt), cinematografiche, letterarie e ludiche che faranno la felicità di chi adora cogliere questi rimandi e ama leggere i libri a diversi livelli. Tanti aspetti differenti, dunque, amalgamati in modo coerente e verosimile in un piccolo miracolo di sospensione dell’incredulità. Una conferma della versatilità di Mauro Longo come autore, e della sua capacità di raccontare storie all’interno di narrazioni dalle regole molto diverse. Unica controindicazione, alcuni passaggi potrebbero risultare oscuri se non si è avvezzi all’universo narrativo del Rinascimento Macabro: ma questa potrebbe essere una ragione per frequentarlo di più.
–Luca Tersigni–
Guiscardi Senza Gloria di Mauro Longo – Recensione
Luca Tersigni
- Narrazione fluida e scorrevole;
- C'è un sottile gioco di stili, citazioni e rimandi, funzionali alla storia stessa;
- L'autore ha la capacità di inserire sempre elementi nuovi coerenti con l’ambientazione;
- Per apprezzare appieno la storia serve una discreta conoscenza dell’universo del Rinascimento Macabro;