“Cos’è un basilisco?”
Così inizia il breve ma intenso LOOKOUTS: dieci minuti di puro cinema, un cortometraggio che vi incollerà alle sedie e vi lascerà piacevolmente sorpresi.
Dieci minuti bastano a David Bousquet, regista di LOOKOUTS, per raccontare una storia profonda. Il tempo di una pausa caffè, di un trailer, di 60 round in D&D. In questo tempo così breve, il corto riesce a fare quello che ci si aspetterebbe da un film: presentare un protagonista, dargli forma, spiegarci il suo passato, metterlo di fronte a una sfida e farci emozionare. Il tutto, poi, è assolutamente gratuito, creato per semplice diletto da Bousquet e recitato da un cast che non ha nulla da invidiare a Hollywood.
Lo so, sembra un po’ pretenzioso detto così, ma se non vi fidate di me, vi invito a visionare voi stessi l’opera (la trovate qua sotto), in alta qualità: sono certo che mi darete ragione.
Cos’è un basilisco? Questa domanda viene posta nella prima striscia del fumetto “Lookouts” di Penny Arcade, un prodotto che forse è passato in sordina, ma che può contare sulla sua bella fetta di appassionati.
Il fumetto è ambientato nella foresta di Eyrewood, dove un gruppo di bambini, guidati dal loro maestro, imparano a diventare “lookouts”, ovvero sentinelle del loro villaggio.
E ce n’è davvero bisogno di sentinelle ad Eyrewood, perché la foresta è piena di creature pericolose e inquietanti. Tra di esse, la più terrificante è proprio il basilisco, con le sue grandi ali, gli artigli, e lo sguardo pietrificante.
Partendo dalla stessa domanda, il team di Bousquet ha creato il cortometraggio, in maniera del tutto indipendente da Penny Arcade. La capacità di questi ragazzi di prendere un mondo già esistente e dargli corpo, senza grandi mezzi tecnologici o il budget delle grandi produzioni, è stata a dir poco stupefacente.
Il tema del film è l’ultima grande prova per le giovani sentinelle: cacciare un basilisco. Un test non da poco, che costa la vita alla maggior parte di loro; dallo scontro si salva solo Pehn, perché sopraffatto dalla paura inizia a fuggire, inseguito dal mostro. La sua corsa disperata è inframezzata da flashback: pezzi di storia pregressa, di come il bambino è arrivato fino a quel momento. Si alternano combattimenti di addestramento alle affettuose parole di una madre, per formare, in pochi pregnanti istanti, un personaggio e una trama ben sviluppata.
Ho già sottolineato come il cast sia decisamente all’altezza, ma forse alcuni di voi storceranno il naso pensando ad effetti speciali caserecci e tracce di green-screen qua e là. Niente di più sbagliato: tutto il cortometraggio è stato filmato dal vivo, nelle foreste della California… così come “vivo” è il basilisco.
Non accontentandosi di effetti grafici realizzati al risparmio – anzi, si intuisce dalle parole dei produttori che questa scelta aveva portato risultati insoddisfacenti – Bousquet dice: “se non ho i soldi per farmelo fare, ho il tempo per imparare a farlo”. Così lui e i suoi collaboratori hanno costruito realmente un basilisco, imparando a utilizzare materiali diversi, e realizzando qualcosa di veramente unico: se si trattasse di una bestia creata per un film de “Il Signore degli Anelli”, sarebbe notevole, ma sapendo che è stata costruita in un garage da appassionati, diventa persino commovente.
Fotografia, uso del colore e del montaggio, neanche a dirlo, sono poi davvero magistrali.
Cosa manca a LOOKOUTS, insomma? Secondo me davvero nulla. Abbiamo un protagonista con una storia affascinante, abbiamo mostri fantastici, abbiamo una foresta – una vera foresta, non una realizzata in computer grafica! – e una regia spettacolare. Al termine del corto viene voglia di proseguire la visione, e anche su questo, Bousquet ci rassicura: è già al lavoro su una versione integrale, un vero film. Certo, per produrlo serviranno soldi, quindi qualcuno pronto a investirli… ma scommetto che, visto il successo che sta ottenendo in rete, prima o poi ce la farà.
–Daniele Gabrielli–
LOOKOUTS: recensione del cortometraggio
Daniele Gabrielli
- Scenografie ed effetti speciali da brivido;
- Personaggi sviluppati seppure nel brevissimo tempo a disposizione;
- Possibili sviluppi futuri;
- “Solo” un cortometraggio;
- Dialoghi un po’ deboli in alcuni punti;