Il mare, si sa, è una creatura capricciosa. Mentre per alcuni può rappresentare la gioia dell’avventura e la libertà della scoperta, per molti altri invece si dimostra essere una realtà crudele, capace di indurire con la sua solitudine e con la sua indifferenza nei confronti della vita, e di spezzare anche gli spiriti più robusti con la violenza dei suoi repentini cambi d’umore. Per Riff Reb’s, pseudonimo del maestro del fumetto francese Dominique Duprez, il mare si è rivelato essere, oltre a tutto questo, una straordinaria fonte di ispirazione, divenendo protagonista di una vera e propria trilogia a fumetti, iniziata nel 2009 con “A bordo della stella del mattino“, riproposizione dell’omonimo libro di Pierre Mac Orlan, e con “Il lupo dei mari“, tratto invece dal capolavoro di Jack London, e che va a concludersi con “Uomini in mare“, appena pubblicato in Italia da Kleiner Flug, realtà editoriale da sempre impegnata nel far conoscere importanti opere letterarie attraverso il linguaggio del fumetto, e dunque approdo ideale per l’opera di Reb’s, un’antologia di racconti illustrati uniti dal comune argomento marinaresco e da una predilezione raffinatissima per l’umorismo nero e il dramma, che traspare sin dalla scelta dei testi riadattati.
Gli otto racconti magistralmente riproposti dal disegnatore francese rientrano tutti nella letteratura breve in lingua inglese della seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del secolo successivo, e spaziano da autori fantastici come Robert Louis Stevenson (grande narratore del mare nel romanzo “L’isola del tesoro“) e Edgar Allan Poe, fino ad altri più lontani da simili suggestioni come Joseph Conrad e William Hope Hodgson, pur presentando tutti lo stesso gusto per il macabro e il grottesco, per atmosfere al limite del gotico, dove la realtà spesso si confonde con le illusioni che si creano tra gli scuri flutti burrascosi dell’oceano, da sempre fonte ricchissima di miti e leggende, e realtà legata all’umanità da un contrastante rapporto di fascino e orrore. Di ogni autore è stato innanzitutto rispettato lo stile personale e originale delle loro opere, e già questo, di per sé, è un merito innegabile di Reb’s, capace di riproporre, senza stravolgerli, capolavori forse poco conosciuti della letteratura, con un rispetto fuori dal comune, aspetto questo su cui alle volte i grandi disegnatori tendono a sorvolare. Appare persino difficile parlare di “riduzione” fumettistica, poiché sfogliando il volume si vivono le stesse sensazioni che è possibile provare leggendo le opere da cui sono tratte, si respira la stessa letterarietà, e questo potrebbe allontanare purtroppo una fetta di pubblico che vede nel fumetto un prodotto di puro intrattenimento, e non un linguaggio artistico al pari, appunto, della letteratura. Quella che si trova in “Uomini in mare” è, infatti, letteratura a fumetti, concetto sottolineato, del resto, anche dai brevi intermezzi letterari che si inseriscono tra i diversi racconti, estratti di grandi romanzi classici a cui viene affiancata un’illustrazione a doppia pagina dell’artista, quasi un invito al lettore a cercare le opere dalle quali sono stati tratti i brani citati, suggerendo di continuare in maniera personale e solitaria questo viaggio per mare nel quale l’antologia conduce.
Venendo all’aspetto preminente in un fumetto, vale a dire i disegni, possiamo subito dire che Riff Reb’s si riconferma come una delle matite più talentuose del panorama europeo, soprattutto per via di uno stile evocativo come pochi, capace di ricreare in poche sequenze le fascinazioni dell’opera originale, un’atmosfera densa di emozioni, spesso veicolate dall’abile uso che il francese fa della monocromia, rendendo assoluto protagonista del volume il colore, dall’oscuro blu che sembra inghiottire i marinai, al verde delle profondità oceaniche, fino al bianco di un altro tipo di oceano, quello ghiacciato dell’Antartide. Ogni racconto è caratterizzato da un colore prevalente, si potrebbe dire quasi opprimente, una monotonia che viene spezzata con sensibilità e maestria per creare effetti di grande impatto. Ogni racconto dimostra così un carattere peculiare, che lo affranca dalle sue origini letterarie, rendendolo qualcosa di più di una semplice trasposizione, pur conservando in maniera quasi filologica lo spirito del testo da cui è tratto.
In queste giornate vacanziere dove il mare sembra un piacevole e fresco ristoro, un luogo placido e a disposizione visto dalla comodità della sedia a sdraio, leggere l’antologia di Riff Reb’s ci permette di ricordare le sue profondità, i suoi pericoli perturbanti, la sua natura di culla dell’uomo, e per molti di tomba. Aspetti da tenere sempre a mente, affinché non si finisca un giorno risucchiati dal maelstrom…
Maggiori informazioni su “Uomini in mare” le trovate sul sito di Kleiner Flug, raggiungibile da qui.
– Davide Carnevale –
“Uomini in Mare”: la recensione
Isola Illyon
- Alcuni dei più bei racconti della letteratura ottocentesca riadattati fedelmente;
- L’argomento marinaresco viene esaltato dallo stile di Reb’s;
- I racconti sono inframmezzati da estratti di grandi classici letterari;
- Non adatto a tutti, soprattutto a quelli che cercano nel fumetto un prodotto di puro intrattenimento;