Isolani amanti dei mondi Disney e Square Enix, state aspettando con ansia l’uscita di Kingdom Hearts II.8 HD e III, vero? E l’attesa è snervante, non è così (soprattutto per questo benedetto terzo capitolo, che mannaggialamiseria non ne vuole proprio sapere di palesarsi sulle nostre console!)?
Beh, sappiate che lo scorso 16 giugno ha fatto la sua comparsa sugli store di iOS e Android Kingdom Hearts Unchained χ (da leggere “chi”, la lettera greca), nuovo titolo della serie per dispositivi mobile.
In questo capitolo, ambientato nel corso della guerra dei Keyblade, si impersona un Custode intento a viaggiare da un mondo all’altro nel tentativo di allontanare gli Heartless dai cuori dei mondi. L’alter-ego è, questa volta, completamente personalizzabile: scordatevi quindi di Sora, e preparatevi a dare vita a un personaggio completamente slegato da quelli iconici della serie.
Il gioco si articola lungo più di 200 missioni che compongono la trama principale, nella quale ci si aspetterebbe che venissero svelati numerosi misteri rimasti in sospeso nelle storie dei titoli console, cosa che però purtroppo non avviene, se non con qualche accenno tra una missione e l’altra. In ogni quest dovremo spostarci all’interno in uno dei tanti mondi Disney, con l’obiettivo di fare piazza pulita di Heartless o di aiutare alcuni personaggi in difficoltà. I giocatori possono muoversi sulla mappa toccando semplicemente lo schermo, possono raccogliere preziosi oggetti utili a potenziare i Keyblade e scontrarsi con i nemici. Il combattimento è davvero rapido e intuitivo: abbiamo, infatti, a disposizione un numero limitato di medaglie, da selezionare in precedenza e ordinate in sequenza sul Keyblade, le quali possono essere utilizzate per attaccare un singolo nemico con un attacco normale, per effettuare un attacco ad area che colpisce tutti gli Heartless, oppure per compiere un attacco speciale, differente per ogni medaglia; quest’ultima azione, però, ha un costo in punti Abilità, ottenibili sconfiggendo i nemici, e quindi per poter utilizzare i poteri speciali occorre avere un numero sufficiente di punti, differente a seconda della medaglia.
I nemici e le medaglie sono divisi in tre tipologie: Forza, Magia e Velocità, ognuna delle quali risulta forte e debole rispettivamente contro una e l’altra, nel classico schema a tre che avrete sicuramente già incontrato in tanti altri giochi. Ciò conferisce importanza alla fase preparatoria della missione, dov’è possibile vedere il tipo del boss dell’area corrente, e quindi selezionare un Keyblade e un set di medaglie congruo. A seguito del completamento di una missione può capitare che appaia un raid boss: questi impediscono ai giocatori di proseguire nella trama se non vengono prima sconfitti, e inoltre aumentano il loro potere nel caso non vengano affrontati entro un determinato periodo di tempo, ma la ricompensa che rilasciano è spesso e volentieri più lauta rispetto a quelle delle missioni standard.
Veniamo quindi al sistema di crescita del personaggio: in questo capitolo della serie è possibile potenziare il proprio abbigliamento, le medaglie o i Keyblade. Per quanto riguarda il vestiario, ogni indumento presenta un meccanismo di potenziamento che ricorda una semplificazione della sferografia di Final Fantasy X: per sbloccare i potenziamenti è necessario spendere il numero richiesto di gettoni, e l’abilità si attiva solo quando si indossa quel capo specifico. Le medaglie possono essere fatte salire di livello fondendole con altre e, una volta raggiunto il level cap, possono essere evolute in modo tale da incrementare ancora di più i loro valori di attacco e difesa; per quanto riguarda i Keyblade, infine, il loro potenziamento si può effettuare spendendo un certo numero di materiali tra quelli raccolti nel corso delle missioni, e comporta un power up dei bonus forniti dagli slot medaglie, oppure l’incremento di questi slot.
La mia impressione sul gioco è piuttosto positiva: le meccaniche sono semplici e abbastanza divertenti, il plot è bene o male quello di ogni altro Kingdom Hearts, e anche il comparto sonoro e grafico del titolo è soddisfacente, considerata la sua natura mobile. Sono rimasto colpito in particolar modo da quanto questo titolo non richieda all’utente il ricorso alle microtransizioni per progredire più velocemente: seppure sia un titolo free to play, il drop rate di medaglie rare, oggetti e gettoni è davvero alto, permettendo di progredire nella storia senza dover sborsare neppure un centesimo. Anche i tempi di ricarica degli AP, i punti utilizzati per accedere alle missioni, sono davvero esigui, a differenza di altri prodotti che sfruttano lo stesso meccanismo, dando la possibilità di giocare con tranquillità e in qualsiasi momento della giornata. Ogni missione dura tra i 2 ed i 5 minuti, per cui questo Kingdom Hearts Unchained χ si presta volentieri all’essere giocato in pausa caffè o durante i tragitti sui mezzi pubblici. Il numero di medaglie, poi, è alto, e quindi sicuramente anche i collezionisti potrebbero trovare in questo gioco un lungo passatempo.
Purtroppo i tanti lati positivi sono comunque accompagnati da alcuni difetti: primo tra tutti, forse, la ripetitività nelle azioni, che, alla lunga, può portare il giocatore a stancarsi del titolo; nel caso non basti questo ad annoiare l’utente, potrebbe pensarci la progressione della trama a farlo, purtroppo incredibilmente lenta.
Nel complesso, però, siamo di fronte ad un free to play realizzato con un’inaspettata cura, un ottimo passatempo ambientato nell’universo che vede mescolarsi Disney e Square Enix. Io ve lo consiglio caldamente, quantomeno per ingannare l’attesa dei prossimi episodi.
– Luca Mugnaini –
Kingdom Hearts Unchained χ – Recensione
Luca Mugnaini
- Il sistema free-to-play non richiede all'utente neanche un centesimo;
- Le missioni sono rapide e possono essere giocate in ogni momento libero;
- Aggiunge pur sempre dettagli alla trama principale...
- ... per quanto questa non sia affatto rilevante;
- Richiede perennemente di essere collegato alla rete;
- Alla lunga rischia di stancare;