In rete, è noto, si può trovare materiale gratuito di ogni qualità, dalla più eccelsa (ma trovarla implica spesso un impiego di tempo e attenzione non indifferente) alla più indecente, nella quale è invece facile imbattersi. La nuova edizione di D&D non ha fatto eccezione, e sappiamo bene come il materiale GdR, soprattutto mainstream, si presti benissimo al proliferare di questo tipo di contenuti che fiancheggiano quello ufficiale. Nonostante il tentativo della Wizards – piuttosto riuscito, per la verità – di far rientrare i contenuti free nell’alveo della (semi)ufficialità grazie alla DM’s Guild, è ancora possibile, al di fuori di questa, trovare in giro per il web una serie di freebies curati, ottimamente presentati anche dal punto di vista grafico, e addirittura storicamente rigorosi.
È appunto il caso del designer neozelandese Tim Denee, che ha creato su Tumblr una pagina, chiamata D&D Edit, nella quale ha riversato una serie di testi, infografiche, mappe e altre risorse per D&D 5.0, tutte adattate a quel particolare periodo della storia europea che gli anglosassoni chiamano Dark Ages e che noi potremmo identificare come Alto Medioevo (ovvero dalla caduta dell’Impero Romano all’inizio dell’affermarsi dei grandi Stati-nazione). Si tratta del periodo cosiddetto degli Anni Bui, in contrasto con lo splendore della classicità e in seguito del basso Medioevo e del Rinascimento, e che gli storici vanno scoprendo sempre più vivo dal punto di vista sia sociale che tecnologico.
E l’intento del nostro Tim è proprio quello di fornire materiali e statistiche per D&D che siano più aderenti possibile a questi secoli. Il materiale finora rilasciato sulla sua pagina – sostanzialmente i reference sheet riguardanti l’equipaggiamento del PG come armi, armature e addirittura abbigliamento e acconciature, più alcune mappe di luoghi tipici dell’alto medioevo come villaggi, castelli e accampamenti – è caratterizzato da una rigorosa accuratezza storica coniugata a un’ottima implementazione nel regolamento del nuovo D&D.
Abbiamo quindi una suddivisione delle armature sempre in leggere, medie e pesanti, ma un totale rimescolamento di fogge e materiali, in ossequio alla realtà storica del periodo: le armature leggere sono rappresentate da tuniche imbottite di lana o di lino di fattura più o meno buona, mentre quelle medie contano su giacche di vari materiali (tessuti stratificati o cuoio più o meno indurito e rivettato) tipiche del soldato di ventura o del mercenario; quelle pesanti, infine, sono rappresentate da armature di maglia di ferro di varie fogge e lunghezze, estremamente costose e quindi acquistabili quasi esclusivamente dell’aristocrazia guerriera. Completamente assenti le armature di piastre, storicamente di là da venire e che necessitavano di un sapere tecnologico e di una disponibilità di materiali che in quel preciso periodo storico erano andati perduti.
Discorso simile per quanto riguarda le armi: senza uno Stato alle spalle a fornire equipaggiamento standardizzato, come per la Roma Imperiale, il pg dei Dark Ages è costretto a trovarsi da solo il necessario per combattere. Le armi semplici dei RS di Denee sono tutte derivate da strumenti contadini, quindi bastoni, coltelli, roncole, mazze e via discorrendo. Le armi da guerra sono invece o derivazioni di strumenti comunque legati alla ruralità (come le asce o le lance), o rappresentate dalla famiglia delle Seax, lame da cortissime (tipo pugnale) a molto lunghe (equivalenti ad uno spadone), tutte a filo singolo e che richiedevano non troppa perizia nella forgiatura. La Sweord, la spada lunga a doppio filo di fattura eccellente esiste, ma è di quasi esclusivo appannaggio della nobiltà guerriera: chi la porta è di stirpe nobile e detiene a vario titolo il vero potere. Per cui tale lama in termini di gioco fornisce addirittura un bonus ad alcune abilità basate sul carisma, ma anche una discreta carriolata di guai per chi la impugna cercando di farsi passare per quello che non è.
Chiudono (per ora) la rassegna del materiale disponibile su D&D Edit alcune infografiche molto ben fatte anche dal punto di vista artistico, dedicate a una rassegna di varie fogge di acconciature ed elmi, e le mappe di cui sopra. Insomma, a solcare bene i meandri della rete, qualche freebie molto interessante si trova ancora.
E voi Illyoners? Subireste il fascino di una campagna D&D altomedievale, un po’ meno “fantastica” e un po’ più storicamente plausibile? Fateci sapere!
– Luca Tersigni –