Quante volte, guardando ‘Game of Thrones’, avreste voluto vedere Daenerys buttare una sella sul dorso di uno dei suoi draghi, spiccare il volo e rovesciare sui propri nemici un torrente di fiamme dal cielo? Siccome c’è una piccola khaleesi dentro ognuno di noi, che aspetta solo di uscire quando ne ha l’occasione, ecco il gioco adatto per sfogare questo tipo di pulsioni. Stiamo parlando di ‘Dragon Hills’: mai come in questo caso il nome è davvero tutto un programma. Si tratta di un videogame per sistemi operativi iOS e Android sviluppato dal developer polacco Cezary Rajkowski e pubblicato, come già avvenuto per altri giochi (‘Daddy was a thief’ e ‘Aliens drive me crazy’), sotto il nome dello studio indie Rebel Twins. Forse non lo sapete, ma noi di Isola Illyon abbiamo una task force incaricata di investigare su ogni caso di apparizione di draghi: ci siamo pertanto fiondati a provare la versione iOS del gioco (su iPad2) per riportarvi immediatamente le nostre impressioni. Siete pronti? Cominciamo!
La trama è quasi più scarna – e francamente un po’ insensata, ma non è questo l’importante – di quella di ‘Angry Birds’: un cavaliere in armatura raggiunge “la stanza più remota della torre più alta” (grazie per il prestito, Shrek!) e, anziché portare in salvo la mica tanto leggiadra principessa, pensa bene di sottrarle il tesoro più prezioso (no, non quello a cui state pensando… parliamo proprio di monete sonanti!) e di scappare con la refurtiva. La principessa Mia – non chiedetemi perché so questo nome! – compie, nel giro di due secondi, una mossa incredibilmente audace: agguanta uno spadone lungo 6 metri, si allea col drago che avrebbe dovuto sorvegliarla (plot twist!) e si lancia all’inseguimento del disonesto spasimante sul dorso sinuoso del proprio ex carceriere. Fine della storia. Ma ci importa davvero? Alla fine, è soltanto un pretesto per cavalcare un drago! Da quel momento in poi inizia una corsa a rotta di collo per riprendersi il maltolto: vi garantiamo che non sono parole dette a caso.
Il gioco, infatti, è sostanzialmente un runner in cui il nostro dragone rosso, dallo smaccato stile orientaleggiante (non ha ali e, cosa ben più grave, non sputa fuoco!) corre a velocità impensabili in un’ambientazione bidimensionale a scorrimento laterale. Non potete fermarlo né fargli cambiare direzione (è come un treno deragliato dai binari!), ma unicamente agire sul testone della lucertola, che con una lieve pressione del dito si inabisserà nel terreno, scavando in pochi secondi gallerie che manderebbero ai pazzi i no-TAV. Più che un drago, francamente ci ricorda Shai-hulud, il gigantesco verme delle sabbie della saga di ‘Dune’.
Allentando la pressione (il drago non può respirare sottoterra!), il testone si indirizzerà verso l’alto, facendoci spiccare un balzo tanto più alto quanta più rincorsa avrà accumulato. È un vero piacere osservare il dragone entrare e uscire dalle buche nel terreno – ad essere sinceri, l’effetto è quasi ipnotico. La fluidità è un elemento-chiave per godere del prodotto e viene garantita dalla grafica semplice ma colorata in maniera caratteristica; anche su dispositivi iOS non proprio nuovissimi non pare manifestare il benché minimo problema. Quando il mostro volante (beh, più o meno… diciamo “saltante”) emergerà in superficie, la sua capoccia spazzerà via alberi, case, pecorelle smarrite, carretti, trivelle e quant’altro, ma dovrà stare alla larga da diverse insidie: lance scagliate da cavalieri fifoni, frecce, scudi, asce, mine antidrago lanciate da… un corvo (?), ma soprattutto pozze di lava che hanno il potere di mandarlo al cimitero dei draghi al minimo contatto (con buona pace del motto “il fuoco non può uccidere un drago”).
In tutta questa corsa un po’ folle, il gioco ci richiederà di beccare intere file di monete ricorrendo a balzi acrobatici; questo bottino (accumulabile anche con gli evitabili acquisti in-app, che vengono proposti in maniera tutt’altro che invasiva) ci consentirà di acquistare potenziamenti per la corazza del drago e per la spada della principessa, oltre che di aumentare la probabilità di ricevere simpatici drop: vite aggiuntive, respiro congelante, piogge di meteoriti, monete extra, ma soprattutto la capacità di farci temporaneamente sfruttare un paio di alette da pipistrello per compiere balzi più lunghi, o quella di tramutarci in un mostruoso dragone nero, gigantesco e quasi impossibile da manovrare, ma invulnerabile a qualunque trappola possa incontrare sul proprio cammino. In questi casi, si sfiora il delirio di onnipotenza. La progressione, però, è limitata a questo. Anche gli ambienti si ripetono in maniera incessante (lande innevate-prati verdi-terre vulcaniche), con un grado di sfida appena aumentato dal maggior numero dei boss di fine livello – non che ce ne sia bisogno, visto che il dragone fuori controllo rischia di finire in una pozza di lava alla minima distrazione. Si pongono dunque seri dubbi dal punto di vista della longevità del prodotto, visto che a un certo punto l’emozione di cavalcare il drago-verme delle sabbie si stempera, i boss iniziano a fare sempre meno paura, le corazze supplementari consentono di essere perdonati per qualche errore di troppo e le ambientazioni non variano rispetto alle tre viste e riviste.
Bisogna però considerare che si tratta, come detto, di un prodotto indie, e che il rapporto qualità-prezzo è giustificato (1,99€ per iOS, addirittura gratis per Android: meglio di così!). Nella sua semplicità e con una realizzazione tecnica della quale non è dato evidenziare pecche epocali, ‘Dragon Hills’ non pretende di essere il gioco della vita, ma si limita ad offrire ai giocatori (soprattutto ai più giovani, ma anche – perché no? – a quelli con qualche scaglia grigia di troppo…) qualche ora di divertimento con un sistema decisamente adrenalinico in cui, soprattutto nelle prime fasi, pigiare per un secondo in più o in meno può fare la differenza fra la vita e la morte.
– Stefano Marras –
Dragon Hills: principesse incazzate e draghi scavatori
Isola Illyon
- Divertente interazione con i comandi del drago, piuttosto intuitivi ed emozionanti soprattutto nelle fasi iniziali;
- Grafica semplice, ma colorata e caratteristica, oltre che piuttosto fluida anche su dispositivi datati;
- Delirio di onnipotenza quando si utilizza il drago nero!
- Musiche azzeccate;
- Ottimo rapporto qualità-prezzo;
- Interessante interazione con lo scenario;
- Acquisti in-app non essenziali e proposti in maniera soft;
- Dopo una iniziale varietà, le ambientazioni tendono a ripetersi nello stesso preciso ordine;
- Bassa longevità;
- Limitata progressione nel potenziamento del drago;