Dungeons & Dragons e le miniature: un connubio indissolubile, comunque la pensiate. Che riteniate che questi simulacri di plastica e grumi di colore tradiscano l’essenza stessa del GdR, o che le classifichiate come uno degli ausili più potenti a disposizione dell’immaginazione di giocatori e master, è indubbio che esse e il padre di tutti i GdR siano intimamente legati, a partire dagli esordi e dalla natura stessa delle meccaniche di D&D, composte nei decenni da gittate, aree di effetto, portate utili, griglie e altri artifizi che logicamente conducono tutti a un definizione univoca nello spazio di gioco della posizione di Pg e Png (rappresentati oggettivamente con molto più carisma da una miniatura ben fatta piuttosto che dalla scorta di fagioli secchi della Tombola). Questo “peccato originale” risiede probabilmente nell’origine di D&D dall’ambiente dei wargame “skirmish” della metà degli anni ’70, e nella fattispecie dal regolamento Chainmail, utilizzato da Arneson per risolvere i combattimenti nella primissima stesura del prodotto. Le miniature hanno quindi fatto parte del DNA del gioco durante tutti i suoi decenni di vita, in maniera più o meno evidente. Il che ha comportato tutta una serie di problemi di natura pratica, tra cui l’aderenza delle miniature all’immaginario dei fan, e il costo non irrisorio delle stesse. Due problemi che oggi potrebbero essere stati spazzati via in un colpo solo, almeno per i fortunati possessori di una stampante 3d.
Circa un anno e mezzo fa, infatti, Miguel Zavala, veterano dell’esercito USA e appassionato allo stadio terminale di D&D, evidentemente stufo della politica quantomeno ondivaga della WotC riguardo le miniature per il suo GdR di punta, ha deciso di armarsi di santa pazienza e di disegnare e realizzare tramite la sua stampante 3d tutte le miniature delle creature del Monster Manual della nuova edizione di Dungeons & Dragons. Non pago, ha poi realizzato tutte le creature dell’Appendice A e tutti gli NPC dell’Appendice B, per un totale di oltre trecento pezzi.
Ma l’aspetto forse più straordinario è che Zavala ha reso disponibili gratuitamente sul proprio Shapeways Store i progetti e i file necessari a replicare le proprie creazioni, rendendo il tutto perfettamente legale grazie al beneplacito di mamma Wizards – il che, considerando la ormai discreta diffusione delle stampanti 3d negli USA, è semplicemente straordinario.
Le miniature sono repliche in tre dimensioni pressoché perfette delle fantastiche illustrazioni delle creature del Manuale dei Mostri, rese in scala (quindi la miniatura dell’halfling arriva alla cintola della miniatura dell’umano, che a sua volta arriva a malapena al petto della miniatura del troll, e così via). Tutte sono disegnate in ambiente Blender e stampate in filamenti plastici PLA tramite una delle stampanti 3d più diffuse a livello domestico, la Printrbot Simple Metal: il materiale PLA è inoltre molto facile da dipingere utilizzando le vernici acriliche per modellini più comuni. Si tratta sotto tutti i punti di vista di un progetto user-frindly dai risultati estetici stupefacenti, al netto dell’attuale ancora modesta diffusione in Italia delle stampanti 3d per uso domestico.
E non finisce qui: a quanto pare Zavala è già al lavoro sulle miniature dei Principi dell’Abisso e forse su un nuovo design dei draghi cromatici – insomma, a quanto pare sentiremo ancora parlare di lui a breve.
Qui trovate tutti i link relativi a progetti e file per stampare le miniature del Monster Manual.
E voi, Illyoners? Se aveste una stampante 3d in casa e tutti i progetti delle creature, quale realizzereste per prima? Quale creatura non potreste proprio trattenervi dal portare nelle tre dimensioni? Fateci sapere!
– Luca Tersigni –