Segnatevi questa data sul calendario: 14 ottobre 2016. Si tratta del giorno in cui approderà nei cinema la pellicola “A Monster Calls”, nuovissimo e interessantissimo esperimento del regista spagnolo Juan Antonio Bayona. Il film sarà un adattamento dell’omonimo libro scritto da Patrick Ness nel 2011 e pubblicato in Italia da Mondadori con il titolo “Sette minuti dopo la mezzanotte”. L’opera parla di un ragazzino di 13 anni, Conor, e del mostro che lo tormenta ogni notte nella sua cameretta, ma più in profondità affronta temi complicati e talvolta dolorosi. Tutto ciò avviene all’interno di una cornice cupa, quasi gotica, dove il fantastico si mescola con la realtà.
Vi lascio la sinossi del libro, che forse vale più delle tante parole che potrei usare io.
Il mostro si presenta sette minuti dopo la mezzanotte. Proprio come fanno i mostri. Ma non è il mostro che Conor si aspettava. Il ragazzo si aspettava l’orribile incubo, quello che viene a trovarlo ogni notte da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. Conor si aspettava l’entità fatta di tenebre, di vortici, di urla… No. Questo mostro è un po’ diverso. È un albero. Antico e selvaggio. Antico come una storia perduta. Selvaggio come una storia indomabile. E vuole da Conor la cosa più pericolosa di tutte. La verità.
Trovo che in questa breve sintesi ci sia già tutto: l’atmosfera tenebrosa con i suoi mostri tipici dell’immaginario collettivo infantile; i problemi della vita, che ti sbattono in faccia una dura realtà (in questo caso una madre malata di cancro, un padre assente e il bullismo a scuola); ma anche un essere (notare la scelta di non usare aggettivi con accezione negativa) appartenente a un mondo nel quale tali problemi possano essere affrontati, ovvero quello della fantasia. Un essere che, sia chiaro, non è il classico aiutante fiabesco tutto sorrisi e pacche sulle spalle. Esso continuerà a presentarsi e a terrorizzare Conor, finché il ragazzino non sarà disposto ad ammettere ciò di cui ha bisogno e di cui ha realmente paura.
E sono tutti questi elementi che rendono “A Monster Calls” la più piacevole risposta al periodo di magra del filone young/adult post Hunger Games, in cui sembrava esserci una gara a chi fosse più bravo ad ispirarsi alla trilogia di Suzanne Collins, senza avere uno straccio di innovazione. Un nuovo slancio che, si spera, possa coinvolgere anche l’ambiente cinematografico, anch’esso troppo legato al botteghino e alle sue cifre.
Quel che è certo è che il film sta cominciando a far drizzare le antenne ai più, complici anche le scelte azzeccatissime dei protagonisti e dello stesso regista, quel Bayona erede naturale di Guillermo del Toro come regista ispanico nel mondo, che forse più di tutti è la mente adatta a un film di questo tipo. Come dimostrato ampiamente in The Orphanage e negli episodi di Penny Dreadful da lui diretti, la sua capacità di rendere al meglio l’atmosfera cupa/gotica riesce a sposarsi perfettamente con generi diversi, quali possono essere l’horror/thriller o il fantasy.
Pongo l’attenzione anche sul cast, tra cui spiccano Liam Neeson come doppiatore dell’albero (la sua voce nel video è da pelle d’oca) e Felicity Jones, catapultata tra i grandi del cinema grazie a La Teoria del Tutto e futura protagonista di Rogue One: A Star Wars Story, che interpreta la madre di Conor. La parte del ragazzo, invece, sarà affidata a Lewis MacDougall, già visto in Pan.
Che dire? Mi sembra che ci siano i presupposti per assistere a un gran bel film. Che siate adolescenti, maturi o stagionati, questa pellicola è per tutti. Non mi rimane altro che lasciarvi il trailer qui sotto e ricordarvi di fare attenzioni agli alberi davanti a casa vostra!
– Andrea Camelin –