È già un bel po di tempo che fa parlare di sé, e finalmente è arrivato il momento del grande debutto sul piccolo schermo anche per “Outcast: il Reietto”, superlativa fatica fumettistica di Robert Kirkman e Paul Azaceta (qui per leggere la nostra recensione del primo numero). La serie tv, secondo esperimento di trasposizione per lo sceneggiatore dalla carta stampata, è pronta ormai a raggiungere ed emozionare un pubblico più ampio di quello dei lettori e affezionati, cavalcando l’onda di celebrità di The Walking Dead, come infondo è giusto che sia. Il successo planetario dei morti che camminano, soprattutto con l’avvento del seguitissimo show della AMC, ha in un certo senso fatto da apripista al nostro Robert, dandogli modo di iniziare a masticare qualcosa sul set, e in sei stagioni avviare una lunga e accurata sperimentazione che lo ha portato negli anni a raffinare il suo modo di intendere la serie, al punto di giungere a un compromesso fra spettacolarità visiva e storytelling che soddisfa sia gli spettatori che i vecchi lettori, affezionati alla storia sempre più umana e meno horror dei comics.
Non è un caso, difatti, che la prima stagione di Outcast venga presentata proprio alla fine della sesta di TWD, seguendone la scia e proponendosi come un prodotto nato da un’esperienza pregressa e quindi più maturo, con una sceneggiatura che sin dal primo momento ammicca a un riadattamento dei dialoghi, che scorrono sulla carta esattamente come su uno schermo, e che possono affascinare anche chi non è nemmeno a conoscenza della storia a fumetti dalla quale l’opera è tratta. I giorni che ci separano dall’attesa proiezione del primo episodio sono pochi: l’evento si terrà in anteprima durante la prossima edizione del Napoli Comicon, ed è previsto precisamente per sabato 23 aprile alle ore 10, all’interno della stessa fiera. Sicuramente un’occasione imperdibile, visto che oltre ad essere l’unica anteprima annunciata ad anticipare l’uscita della serie (prevista sulle reti FOX in circa 125 paesi già dal mese di giugno, presumibilmente insieme alla trasmissione negli States, in programma martedì 3 giugno sul canale Cinemax), sarà anche tenuta in presenza di molti personaggi del cast. Oltre al protagonista Patrick Fugit, interprete del reietto (e fortemente complessato) Kyle Barnes, a Napoli saranno presenti anche: Kate Lyn Sheil, che interpreterà Allison Barnes; Philip Glenister, il criptico e umano reverendo Anderson (noto al pubblico soprattutto per il ruolo di Gene Hunt in Life on Mars); la freschissima Wrenn Schmidt, nella serie Megan Holter, sorella di Kyle e l’unica ad interessarsi ancora realmente del fratello; e Reg E. Cathley, che nella serie interpreterà Giles, il capo del dipartimento di polizia di Rome (città fittizia della Virginia, dove si svolgono le nostre demoniache vicende) e amico di vecchia data del reverendo (sì, ha anche interpretato Freddy Hayes, il cuoco preferito del Presidente Underwood in House of Cards). Insomma, ne vedremo delle belle!
LA LOTTA DELL’UOMO CON I PROPRI DEMONI, L’ORRORE E TUTTE LE SUE SFUMATURE PIÙ INTIME
Qual è il tema affrontato da Outcast? Esorcismi violenti in pieno stile “L’Esorcista”, con lo stesso intento comunicativo immediato, superando quella soglia sottile che separa le paure e i demoni degli altri dai nostri. E Kyle Barnes, quando lo conosciamo, in un certo senso la sua battaglia contro i demoni che lo perseguitano (meno figurativi di quanto pensiate) l’ha persa. La storia tormentata di una persona tormentata, la quale missione dettata da una capacità innata è esorcizzare persone intorno a lui, sotto il peso della sua condizione sociale, accettata e in un certo senso a tratti cercata dal protagonista nel suo volersi isolare, rifuggendo tutto per scappare, in fin dei conti, semplicemente da se stesso: questo è il presupposto fondamentale della storia, ed è quanto sappiamo di Kyle. Conosciamo parte del suo passato e sappiamo che questi demoni, in qualche modo, lo stanno braccando sin da tenera età. Le atmosfere cupe del fumetto, l’ambientazione quasi da Far West del nuovo millennio e la naturalezza dei dialoghi, ancora una volta, ci dicono che non stiamo parlando davvero di soprannaturale: l’oggetto è ancora una volta la natura umana, le sue debolezze e l’intima complessità dell’essere semplicemente uomini, in fin dei conti, vinti seppure vincitori. La pubblicazione italiana del fumetto edito Skybound è a cura di saldaPress, e raccoglie i numeri americani in bimestrali da due uscite l’uno.
La domanda che ci poniamo, tirando le somme su quanto sappiamo già e su quanto andremo a vedere nella serie, è se questa versione riuscirà a competere con il successo che l’edizione cartacea ha avuto (i primi volumi hanno già superato la quinta ristampa) e, soprattutto, se riuscirà a mantenere l’aspettativa con l’accostamento a The Walking Dead. Il fatto che l’autore sia lo stesso non implica sicuramente che i due prodotti riescano entrambi a coinvolgere il pubblico allo stesso modo, come spesso ci siamo dovuti rendere conto nel tempo, ma la qualità della sceneggiatura è indiscussa, così come i disegni di Azaceta (socio alla pari in quest’avventura con Robert) sembrano essere stati messi su carta come le direzioni della fotografia di un film dalle atmosfere leggermente gothic horror, ma sempre estremamente realistiche.
Adesso non ci resta che incrociare le braccia ed attendere, sperando che in un modo o nell’altro, i demoni di Kyle Barnes riescano a compenetrarci, perché un personaggio così vivo merita un riadattamento con i contro coglioni.
What’s next?
– Antonio Sansone –