Tolkieniani di tutta Italia, unitevi!….volevo dire, segnatevi in lettere tengwar di fuoco la data di giovedì 18 febbraio prossimo, perché alle ore 17.00, presso il Laboratorio Formentini per l’editoria (via Formentini 10, Milano), avrà luogo l’incontro col pubblico di John Howe, con la moderazione di Wu Ming 4. L’illustratore canadese sarà in Italia dal 17 al 19 di questo mese, per la prima volta come docente di un workshop della Mimaster Illustrazione Milano riguardante la progettazione e la realizzazione di un personaggio fantasy.
Ma di chi stiamo parlando? John Howe è semplicemente, assieme al britannico Alan Lee, l’artista che maggiormente ha contribuito alla creazione di un immaginario visivo tolkieniano in tutto il mondo, sia lavorando sulle illustrazioni per l’editoria cartacea, sia come conceptual artist (al fianco appunto di Alan Lee) per tutto il lavoro visivo che sta alla base della trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson e, in misura minore, per la trilogia de Lo Hobbit.
Nato a Vancouver nel 1957, il piccolo John dimostrò precocemente di essere portato per l’illustrazione, coinvolgendo la madre nella stesura dei suoi primi bozzetti: il fatto di essere costretto a ripiegare nella scuola primaria su corsi non esattamente artistici non ne fermò l’estro, dato che non perdeva occasione di illustrare qualunque cosa gli passasse sotto gli occhi, dalle mucche ai microrganismi osservati al microscopio. Durante l’adolescenza venne in contatto con la trilogia de Il Signore degli Anelli e con i famosi Calendari Hildebrandt (illustrati dagli statunitensi Greg e Tim Hildebrandt, di ambientazione tolkieniana), i quali lui stesso confessò come gli avessero “acceso una vera scintilla d’ispirazione”, e che lo convinsero che la trilogia stessa avrebbe potuto essere illustrata.
Dopo il diploma alla High School, Howe volò in Francia dove frequentò dapprima il college a Strasburgo, e poi l’École nationale supérieure des arts décoratifs, dove finalizzò le sue tecniche. Dopo una gavetta abbastanza demotivante, costituita da illustrazioni varie per cartoni, riviste, fumetti, pubblicità e via di questo passo, la notorietà per John inizia ad arrivare negli anni ’80, grazie ad una linea (guardacaso) di calendari ad ambientazione tolkieniana. La vera consacrazione internazionale la raggiunge grazie alle illustrazioni create per “Storia della Terra di Mezzo”, opera in dodici volumi che raccoglie e organizza in una cronologia sistematica tutti gli eventi dell’universo tolkieniano, compresi quelli raccontati in gran parte degli scritti inediti pubblicati postumi dal figlio del Professore, Christopher. John Howe firmerà numerose opere per diversi aspetti della narrazione di Tolkien, tra le quali il set completo di illustrazioni per il Gioco da tavolo Lord of the Rings di Reiner Knizia edito ultimamente dalla Fantasy Flight Games, nonché la re-illustrazione delle mappe de Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion nel periodo a cavallo tra gli anni ’90 e il nuovo millennio, consacrandosi come uno degli illustratori tolkieniani di punta a livello mondiale.
Nello stesso periodo, John Howe viene chiamato alla corte di un semisconosciuto regista neozelandese, tale Peter Jackson, che si era messo in testa di osare l’inimmaginabile: trasformare l’opera più conosciuta del Professor Tolkien in una trilogia cinematografica.
Il compito è di quelli da far tremare le ginocchia al più coraggioso degli uomini: insieme ad Alan Lee, Howe ha il compito di concepire visivamente l’intera esperienza della Terra di Mezzo, cioè elaborare tramite bozzetti, schizzi ed illustrazioni il concept design che lo scenografo Grant Major e la WETA Workshop avevano il compito di tradurre in architetture, modellini, scenografie, oggetti di scena, abbigliamento, CGI e chi più ne ha più ne metta. Il risultato ce l’abbiamo sotto gli occhi ogni volta che rivediamo la Trilogia di Peter Jackson, tanto che il regista stesso rese doveroso omaggio ai due fantastici artisti nel Making of dei film allegato alle varie edizioni, arrivando a dichiarare che senza Alan e John la Terra di Mezzo non avrebbe mai preso vita sullo schermo. In particolare, al lavoro di John Howe si deve il design di Casa Baggins, l’iconografia dei Nazgul e di Gandalf e molti altri concept di personaggi, luoghi e design della Terra di Mezzo.
Ma il curriculum dell’illustratore canadese non si limita ovviamente al solo ambito tolkieniano, avendo al suo attivo numerosi altri lavori rinomati come le illustrazioni per il poema epico anglosassone Beowulf, i concept per il film Le Cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio, delle collaborazioni con Wizards per Magic: The Gathering, le illustrazioni per i libri di Robin Hobb e addirittura delle tavole per un’edizione limitata di A Clash of Kings di G.R.R. Martin. Nel 2001 è stato pubblicato da Barnes and Noble Myth and Magic: The Art of John Howe, una raccolta celebrative dei suoi lavori più significativi.
Dunque, il 18 febbraio a partire dalle ore 17.00 Howe vi aspetta al Laboratorio Formentini per l’editoria per un incontro aperto al pubblico dal titolo “Riding Dragons: L’arte di John Howe”, durante il quale l’artista commenterà la sua produzione e i materiali di lavorazione, con l’intervento di Wu Ming 4, membro del collettivo Wu Ming ed autore del libro Difendere la terra di Mezzo. L’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti, per prenotazioni: www.mimasterillustrazione.com. Se non doveste riuscire ad esserci, niente paura: Isola Illyon sarà in prima fila per raccontarvi tutto!
– Luca Tersigni –