Vi siete stufati dei soliti giochi da tavolo? Vorreste guidare orde di vichinghi verso il Valhalla? Se è così, Blood Rage è perfetto per voi. Immaginate che il Ragnarok, la fine del mondo secondo la mitologia nordica, sia alle porte. Immaginate che i diversi clan vichinghi si sfidino in un’ultima grande battaglia, insieme a creature mitologiche, sotto una pioggia di meteoriti, non per la sopravvivenza, ma per guadagnare gloria e quindi un posto nel Valhalla. Questo è Blood Rage, il gioco che vi costringerà a tenervi buoni almeno tre amici, e cancellare la serie tv Vikings dalla vostra memoria.
Cosa mi spinge a tessere le lodi di questo gioco? Innanzitutto, Blood Rage sa mescolare efficacemente i lati di forza di categorie diverse; ha una mappa e un fantastico set di miniature differenti e dettagliate, ma non è un wargame; non ci sono dadi, l’intero gioco è guidato dalle carte, ma non è un gioco di carte; è un gioco di guerra, ma lo scopo non è vincere la battaglia.
Partiamo dall’uso delle carte: anche se sono inizialmente pescate a caso, una sola carta viene tenuta, e le altre girate al giocatore accanto, così che essenzialmente ognuno abbia una certa scelta sulla sua mano, ed anche un’idea di quali carte possano finire in mano agli avversari, senza però che il gioco diventi banale.
Le carte stesse, poi, sono molto varie. Innanzitutto ne esistono diversi tipi: ci sono quelle che fanno le veci dei dadi, da giocare coperte per decidere l’esito dei combattimenti, e quelle bonus divinità, che danno alla nostra fazione degli specifici vantaggi durante tutto il gioco, legati alle divinità che scegliamo di venerare. Giocare queste carte con oculatezza e all’inizio della partita ci porterà alla vittoria, e questo fa di Blood Rage un gioco altamente strategico. Ci sono, inoltre, carte obiettivo, che ci assegnano punti gloria se riusciamo in determinati scopi entro il turno, e le carte mostro, che ci permettono di mettere in gioco spaventose bestie mitologiche (e relative miniature!) come Troll, giganti, elfi e streghe. Niente male, eh?
E poi, dopo tanta strategia, un po’ di sano saccheggio! Per impadronirsi di bonus e punti gloria bisogna mettere mano alle spade e buttarsi in battaglie anche a 3 o 4 giocatori contemporaneamente, il cui esito è determinato dalle forze in campo e dalle carte bonus giocate. Chi vince porta a casa bonus o punti gloria.
È proprio su questi punti gloria che voglio soffermarmi un istante. Come dicevo poco sopra, il Ragnarok è in arrivo, e si fa sentire con meteoriti che distruggono una ad una le aree del gioco. Il mondo è quindi destinato a finire presto, e solo la gloria conta! Se quindi il vostro amico vince la battaglia a Utgard, non prendetelo a testate con violenza per sentirvi vichinghi, ma pensatela in grande: magari c’è un modo migliore per accumulare gloria al di fuori delle battaglie. Tirate fuori le facce da poker, perché questo è un gioco basato anche sul bluff!
Il gioco, comunque, dura tre “ere”, o turni. Dinamica interessante perché dà un limite temporale alla partita (e vi evita di tornare a casa all’alba), ma anche perché rende il gioco “esponenziale”. Per le tre ere ci sono infatti mazzi di carte completamente diversi, che diventano sempre più potenti. Vi faccio un esempio: nel mio playtest, un giocatore che nel primo turno non aveva fatto neanche un punto, ha vinto la partita.
Il vichingo sveglio saprà sfruttare il primo turno per pianificare le proprie strategie, il secondo per metterle in campo e il terzo per mietere punti. Non abbiate pietà per i vostri guerrieri, perché spesso faranno più punti facendosi sfracellare dai meteoriti del Ragnarok che non vincendo battaglie!
Nonostante sia un gioco sulla fine del mondo, il futuro sembra più aperto che mai: Blood Rage è per 2-4 giocatori, ma è appena uscita un’espansione che dà la possibilità di introdurne un quinto, e probabilmente ce ne saranno altre.
Ho già parlato delle fantastiche miniature incluse, ma forse non ho speso abbastanza parole per dire quanto sia buona l’atmosfera generale di gioco. Per me l’ambientazione è fondamentale, altrimenti mi sarei accontentato degli scacchi, e questo titolo sicuramente non mi ha deluso.
Attenzione: un amante della mitologia nordica potrebbe riscontrare stati di eccitazione pericolosi, ma anche chi è convinto che l’Edda sia un manuale di cucina avrà modo di appassionarsi. Buono il regolamento: ci vuole un po’ ad apprenderlo, ma dopo la prima partita non ci sarà più bisogno di aprire il manuale. Se una prima giocata richiede 90 minuti, dalla seconda si può stare confortevolmente sotto i 60. Insomma un giudizio tutto positivo su questo Blood Rage, con una eccezione: ci sono rimasto male quando ho scoperto che le navi non si possono spostare. Avete un Drakkar da noleggiare?
– Daniele Gabrielli –
Blood Rage: la recensione
Daniele Gabrielli
- Ottima grafica e miniature;
- La profondità strategica, e il fattore casuale poco presente;
- Mazzi molto variegati che si lasciano scoprire poco per volta;
- Il costo si aggira sugli 80€;
- Non si possono muovere le navi. Sul serio;
- Sarebbe stato bello avere delle piccole differenze tra clan;