Disclaimer: Ringraziamo UCI Cinemas per l’invito alla proiezione di Garm Wars:L’ultimo druido
Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Questo 2016 si apre con una selezione di film molto interessanti, tra grandi attese e new entry. Oggi andremo a recensire Garm Wars: L’ultimo druido, per la regia di Mamoru Oshii, una pellicola che stilisticamente si avvicina ad una narrazione visiva degna di un buon Final Fantasy, con alcuni elementi classici della fantascienza nipponica.
In passato questo regista ha saputo viziarci regalandoci capolavori destinati a fare la storia della science-fiction, tra i quali Ghost in the Shell: sarà riuscito, con Garm Wars, a replicare la maestosa epicità delle sue produzioni? Caricate i fucili e seguitemi, stiamo per scoprirlo.
Atto uno: regista, trama, prime impressioni
Nato a Tokyo l’8 agosto del 1951, Oshii comincia la sua formazione registica iniziando a lavorare nel 1978 alla Tatsunoko di Tatsuo Yoshida. Dai primi lavori su “Kagaku ninjatai Gatchaman II” (La Battaglia dei Pianeti) alla già citata pietra miliare del cyberpunk Ghost in the Shell, passando anche per Lamù e Yattaman, Mamoru Oshii si è lentamente affermato come un regista capace di dare ai suoi lavori un’atmosfera permeata da una peculiarissima caratterizzazione dei personaggi, che si rispecchia assolutamente anche in questo film.
In Garm Wars vediamo il pianeta Annwn devastato da una guerra eterna, in cui otto clan si massacrano in una lotta senza tempo per la supremazia, dopo l’abbandono del dio che li ha creati. Al momento della narrazione tre sono i clan sopravvissuti: i Briga, le cui truppe di terra sono altamente letali, i Kumtak, abilissimi nella manipolazione informatica, e i Columba, signori dei cieli. Durante una schermaglia, però, accade l’impensabile: un Kumtak appare tra le fila dei Briga accompagnato da un Druido, fino ad allora creduti estinti insieme alle altre tribù. Khara, una sensuale Columba inizialmente intenzionata a distruggere l’avversario, sarà dagli eventi costretta ad unirsi a lui e a Skellig, il Briga incaricato di sorvegliare i primi due, verso un viaggio che porterà alla luce il mistero stesso della vita sul pianeta. Questo evento è destinato a sconvolgere gli esiti della battaglia, come andrà a finire?
Atto due: scelte registiche, narrazione, CGI
A livello tecnico e narrativo il film presenta molti aspetti che immediatamente colpiscono lo spettatore: c’è un pesantissimo utilizzo di computer grafica, che da un lato conferisce una buona atmosfera di fondo, ma dall’altro può infastidire in quanto si fatica davvero a non notarlo.
Molto dettagliate e gradevoli agli occhi sono, comunque, le ambientazioni, così come il design delle varie navicelle spaziali, che a tratti rimandano ai già citati Final Fantasy e ai capisaldi del fantascientifico di gusto nipponico. In merito alla narrazione, devo ammettere di essere rimasto spiazzato dalla grande quantità di eventi e nozioni con cui sono stato bombardato durante la prima mezz’ora, e ho faticato non poco a non perdere il filo.
In alcuni punti il regista arriva a toccare i temi a lui più cari, che vanno dal puro esistenzialismo a una filosofia molto peculiare nella sua concezione, forse a volte espressa in maniera un po’ banale, ma che non guasta mai. Un altro dettaglio rilevante è costituito dall’aspetto della protagonista Khara, del tutto somigliante a Mokoto Kusanagi, protagonista di Ghost in the Shell – tra le altre cose appare anche il bassotto: non può essere un caso!
Atto tre: conclusioni, impressione finale
In definitiva, ho trovato questo film in grado di intrattenere grazie ad una suggestiva cura per le ambientazioni e a un’ottima caratterizzazione dei personaggi, resa ancora più credibile dalla buona prova attoriale. Mi aspettavo comunque qualcosa di più, visto il curriculum di chi c’è dietro la macchina da presa. Ritengo, poi, che alcune scene siano veramente difficili da interiorizzare ad una prima visione della pellicola, che potrebbe essere compresa meglio se rivista più volte. Anche le riflessioni che propone, tutto sommato, sanno un po’ troppo di già visto.
“Garm Wars” è stato proiettato in anteprima allo scorso Lucca Comics & Games, e successivamente come evento speciale il 18, 19, e 20 gennaio in 45 sale del circuito UCI Cinemas. Voi siete andati a vederlo? Fateci sapere quali sono state le vostre impressioni con un commento. Buona fortuna, avventurieri!
–Michele Giuliani–
Garm Wars: L’ultimo druido – Recensione
Isola Illyon
- Stilisticamente accattivante;
- Personaggi ben caratterizzati;
- A momenti può sembrare banale;
- A volte la computer grafica può risultare disturbante alla vista dello spettatore;