Un mondo fantastico, un regno pieno di gilde di maghi, una ragazza che vorrebbe entrare in una di queste e un suo coetaneo che ne fa già parte. Aggiungete poi qualche problema di comprensione, qualche piccola misdirection e una buona quantità di fanservice, e vi ritroverete così tra le mani Fairy Tail, uno dei manga shonen di maggior successo degli ultimi anni.
Il fumetto è pubblicato da Star Comics in Italia già dal 2008, ma in occasione della messa in onda del relativo anime su Rai 4 (ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, alle 15:00), l’editore ha deciso di proporre al pubblico italiano una nuova edizione del manga di Hiro Mashima, così che chiunque voglia iniziare a leggerlo non dovrà disperarsi alla ricerca dei primi, introvabili numeri. Ma il motivo non è solo questo: con questa seconda ristampa Star Comics ne ha approfittato per revisionare all’opera e correggere eventuali errori.
Di cosa si parla in questo primo volume? Ci troviamo nel regno di Fiore, un luogo dove la magia esiste e i maghi sono divisi in gilde. La più famosa e potente, al momento, è la gilda Fairy Tail, che si trova anche ad essere la prima nei pensieri del consiglio magico. Non è un gilda tranquilla e pacifica: è formata da persone con tante energie e poco, pochissimo buon senso. Praticamente ogni volta che uno dei membri di Fairy Tail accetta un lavoro, qualcosa viene distrutto, un palazzo crolla, un villa va a fuoco, e così via – insomma, ogni volta che c’è un problema è colpa loro. Ma anche ogni volta che qualcosa va bene il merito è tutto loro. Questa è la gilda in cui vuole entrare Lucy, giovane maga in grado di evocare spiriti, e di cui fa parte Natsu. I due si incontreranno, faranno amicizia e diventeranno inseparabili, così Lucy, a fine volume, entrerà definitivamente a far parte del mondo di Fairy Tail, divenendo parte di qualcosa che più che una gilda può essere considerata come una famiglia.
Questo primo volume rispetta alla perfezione i canoni degli shonen, e, in generale, le regole che ogni fumetto o serie dovrebbe seguire per presentarsi al pubblico di appassionati di manga. Nelle prime pagine facciamo subito la conoscenza della protagonista femminile, Lucy, giovane, talentuosa e bella, che si scontra/incontra con Natsu, abile mago alla ricerca del suo padre adottivo. Ci viene presentato anche il consiglio dei maghi, e scopriamo tutti i problemi che causa la gilda, venendo catapultati senza troppi complimenti dentro una realtà del tutto diversa dalla nostra, ma che riesce a sembrare naturale e logica. Una pagina tira l’altra con l’allegria e la leggerezza classica degli shonen, senza che ci si debba mai sforzare per riuscire a comprendere qualcosa.
La lettura scorre in maniera fluida, semplice, e chiara. Insomma, non c’è da chiedersi come abbia fatto questo manga a riscuotere il successo che ha avuto (e sta avendo): fin da subito Mashima strizza l’occhio ai suoi vecchi fan, quelli che già lo avevano seguito in Rave, permettendo al pubblico di familiarizzare senza difficoltà con i nuovi protagonisti. Si vede chiaramente, poi, quanto sia migliorato dal punto di vista dei disegni rispetto alle sue prime opere, con un tratto più morbido e chiaro che permette di seguire bene la storia e apprezzare i colpi di scena: a tutti sarà capitato almeno una volta di trovarsi di fronte a vignette disordinate e poco curate, e per fortuna in Fairy Tail questo non succede
Detto questo, essendo Fairy Tail uno shonen di quelli eterni – insomma, uno di quelli che in via teorica può andare avanti per anni e anni –, non può non incappare in qualche problema. Uno di questi è forse l’abuso di situazioni tipiche degli shonen: si ha l’impressione che i buoni in un modo o nell’altro se la caveranno sempre, e spesso alcune battute soffrono di eccessiva didascalicità – preparatevi a spiegoni compressi in poche righe che ci parlano del mondo, dei personaggi o della storia in generale. Mashima ha preferito la chiarezza alla raffinatezza e alla realisticità di alcune battute, rendendo però certe conversazioni poco credibili: spesso siamo ad un livello di demenzialità che sembra eccessivo anche per un manga del genere, ma l’azione, i combattimenti e il resto della storia diluiscono bene i momenti in cui perfino il lettore si sente in imbarazzo per ciò che accade ad alcuni personaggi.
Fairy Tail, perciò, non è una lettura impegnata, ma già dal primo volume promette divertimento, allegria, sorprese e sentimenti. Sì, ci sono anche quelli. Dunque se volete lanciarvi in questa nuova avventura, l’appuntamento è in edicola: il primo volume di questa New Edition è già disponibile, mentre il secondo lo sarà dal 10 febbraio.
– Caterina Gastaldi –
Fairy Tail New Edition: Recensione
Caterina Gastaldi
- Un mondo divertente e originale;
- Disegni belli, che non stancano, con ottime scene di azione;
- Una storia da manuale, ma comunque ben strutturata;
- La demenzialità classica di ogni shonen qui viene portata quasi all'estremo;
- Molto fanservice e battute che diventano forse troppo didascaliche;