Sembra passata un’eternità dallo scorso E3, evento che ha fatto scendere in campo numerosi titoli interessanti sia per console che per PC. Uno di questi è stato senza ombra di dubbio ReCore, action-adventure sviluppato da Comcept, uno studio di produzione fondato da Keiji Inafune, il papà di Mega Man, che per questo titolo sta collaborando con Armature Studio, famosa per avere al suo interno membri che hanno lavorato a Batman Arkham Origins Blackgate e Metroid Prime 3: Corruption. Inizialmente pareva che il titolo sarebbe stata un’esclusiva Xbox One, ma in seguito è emerso che ne è stata prevista anche una versione PC. Ma di cosa parla questo titolo? Cos’ha di particolare? Andiamo a vedere.
SABBIA E ROBOT
ReCore è ambientato in un futuro post apocalittico: l’umanità è quasi del tutto estinta, lasciando il posto ai robot che, probabilmente, si adattano più facilmente a quello che è divento il mondo in cui si svolge l’avventura, un’immensa distesa di sabbia e montagne. Ancora non si sa se siano nate prima o dopo l’estinzione umana, ma in questo scenario ci sono due fazioni di robot in lotta: una cerca di salvare l’umanità, l’altra di distruggerla definitivamente. Noi vestiremo i panni di Joule, una ragazzina alle prese con questo mondo ostile e malvagio, accompagnata soltanto dal suo amico Mack, un cane robot con all’interno una sfera azzurra.
Nel corso dei suoi viaggi Joule incontrerà altri robot, o per meglio dire Intelligenze Artificiali, disposte ad aiutarla nel suo viaggio, ognuna delle quali avrà capacità uniche e poteri particolari. Il fulcro del gioco risiede proprio nel dover impiantare questo nucleo azzurro all’interno dei vari corpi meccanici rinvenuti, così da poter sfruttare le macchine mantenendo, però, intatta la personalità originaria di Mack. Questo spiega il perché del sacrificio corporeo che il botolo compie all’interno del trailer, e apre anche la porta a moltissime domande (Mack si comporterà da cane anche all’interno di un altro corpo?).
E per quanto riguarda i nemici, varrà la stessa regola? All’interno del trailer vediamo che un Core viene staccato via dal corpo di un avversario: questi potranno quindi essere portati dalla nostra parte? Ancora non lo sappiamo per certo, ma Inafune ha specificato che “la forza e la capacità di ferirci dei nemici aumenterà man mano che scendiamo nelle profondità della terra, e le cose si faranno davvero difficili all’interno delle aree sotterranee che, proprio per questo, nascondono gli oggetti e le attrezzature più utili“. Mark Pacini, direttore della Armature Studio, ha poi continuato: “Il giocatore dovrà scegliere se prendere o lasciare ogni volta che trova un drop interessante, dato che non potrà contare sul tornare nello stesso luogo in un secondo momento. Una delle caratteristiche più interessanti del gioco, difatti, è la sua capacità di cambiare completamente la mappa dopo ogni tempesta di sabbia, ed è una feature che abbiamo studiato a fondo proprio per questo motivo”. Un gioco in continuo mutamento, quindi, o forse abbastanza vasto da non sembrare procedurale?
Inafune ha poi continuato, spiegandoci che Joule e Mack sono così vicini perché si sono conosciuti da “piccoli”, presumibilmente prima dell’armageddon che ha portato il mondo a divenire quello che è ora; non ha escluso, però, per Joule, amicizie umane (poche) e con altri robot, sempre attraverso Core da reimpiantare nei corpi che dovesse ritenere più opportuni. Il designer ha poi aggiunto che “ogni robot sarà unico, e le avventure che sbloccherà saranno a sua volta uniche“.
Al momento dell’annuncio Inafune-san ha dichiarato di star sviluppando un gioco per i giocatori e per spingere il videogiocare verso direzioni specifiche, creando un titolo per il futuro. Ebbene, non si trattava di un indizio su come saranno i videogame delle prossime generazioni (che, a parte costare di più, probabilmente punteranno semplicemente su una maggiore complessità tecnica, a mio modesto parere), bensì, letteralmente, un assaggio del futuro che attende il genere umano. “Abbiamo creato un gioco che esplori un possibile futuro della nostra razza. Volevamo mostrare a tutti come potrebbe andare a finire e, probabilmente, come finirà il mondo”. Continuando il filone di rivelazioni e considerazioni personali, Mark Pacini si è poi espresso su Microsoft: “Inizialmente non ero molto convinto, so bene che i grandi produttori spesso sanno essere invasivi e rovinare il progetto originale. Sono rimasto però piacevolmente colpito da Microsoft che, almeno per ora, si è rivelata partecipe ma non invadente“.
Il comparto sonoro sarà curato da Chad Seiter, compositore di arrangiamenti per Pokémon: Symphonic Evolutions e The Legend Of Zelda: Symphony of the Goddesses. Proprio alla saga di Zelda, tra l’altro, pare che Inafune si sia ispirato per creare ReCore.
In merito alla data d’uscita del gioco, inizialmente si era ventilata la primavera 2016, ma da qualche tempo Microsoft ha deciso di rimanere più vaga, trasformandola in un generico 2016.
Voi cosa ne pensate? Vi incuriosisce il gioco? Parliamone!
– Yari Montorsi –