Ecco la seconda parte dell’articolo di Paulo Vitor Damo da Rosa sulla domanda esistenziale che attanaglia qualsiasi giocatore, dal novizio al Pro Player ultra professionale: cosa rende un giocatore di Magic un campione? Qui avete potuto leggere la prima parte del discorso mentre ora parliamo di errori e di come studiare e conoscere l’avversario, tirando le fatidiche conclusioni.
ERRORI
Penso che sia possibile essere un grande giocatore e fare un sacco di errori, a patto che le scelte e i motivi per cui si sbagli abbiano un senso. Nassif è l’esempio di un giocatore di questo tipo: ha un’elevatissima capacità di comprendere ciò che sta succedendo, e può vincere le partite come nessun altro potrebbe mai fare, ma può anche lasciarsi sfuggire cose ovvie come giocare 2 creature leggendarie in una sola volta, e così via. È anche possibile che qualcuno non commetta errori evidenti, ma ciò non fa di lui un grande giocatore, perché non riuscirà a cogliere la strategia generale del gioco.
Fondamentalmente, il concetto alla base di questo discorso sta nel tipo di errori che vengono commessi. Un campione può sicuramente permettersi un errore singolo, di qualsiasi tipo. Il problema sta quando l’errore diventa cronico, ovvero c’è una mancanza di comprensione di alcuni meccanismi chiave del gioco, anche semplici. Se non si comprende dove si sbaglia, infatti, si può commettere di nuovo lo stesso errore e probabilmente si possono perdere altre partite.
Al GP di Quebec City ho giocato in una partita in cui mi sono dimenticato di usare Tasigur alla fine del turno, e poi ho dimenticato di usare un Planeswalker il turno dopo. Non è stato un errore strategico, avrei voluto ovviamente usare quelle carte, semplicemente me ne sono dimenticato. A volte, TAPpo le mie terre in modo tale che alla fine non ho più mana per lanciare gli incantesimi che voglio ma, ancora una volta, è solo una questione di cattiva esecuzione: se mi chiedereste “Quale terra si dovrebbe è inutilizzata?”, vi darei la risposta giusta, ma in quel momento ho sbagliato.
Ora, se si prende qualcuno che non capisce che dovrebbe utilizzare quelle determinate carte, o che non capisce perché sia corretto tenere Pianure o Montagne STAPpate, questa cosa è molto più difficile da risolvere, perché riguarda un gap strategico, una mancanza di comprensione del gioco e delle sue logiche.
CAPIRE L’AVVERSARIO
Per essere bravo a Magic è necessario capire che il tuo avversario è un attore razionale e che le sue giocate hanno un senso: se lancia attacchi che ti infliggono meno danni di quelli che potresti subire, devi chiederti perché. Forse ha Sopraffare, una Palla di Fuoco, una Nebbia.
È necessario capire anche questo aspetto: bisogna sapere che anche se non si può controllare ciò che il tuo avversario sta pensando, è possibile avere indizi attraverso il modo in cui gioca. Ricordate, però, che come voi potete dedurre alcune sue intenzioni dal suo modo di giocare, così il vostro avversario può fare lo stesso con voi, e questo cambia tutto. Questo significa che a volte è bene non attaccare quando si ha una Palla di Fuoco perché sai che farà suonare un “campanello d’allarme”, portando il tuo avversario a giocare molto più prudentemente.
CONCLUSIONI
Se sei un buon giocatore e stai cercando di diventare grande, ricorda questi punti:
1) Avere un piano: Questo è a mio parere la cosa più importante (e sembra che sia condivisa da una bella fetta di giocatori): non basta giocare carte a caso, bisogna capire il proprio gioco nel complesso.
2) Adattarsi alle nuove situazioni: È possibile memorizzare tutto, ma è anche impossibile capire tutto in una volta: se le situazioni si modificano in maniera veloce, cercate di prenderne atto e di adattarvi alle nuove condizioni.
3) Prestare attenzione ai dettagli: Un piccolo dettaglio può sembrare quasi irrilevante quando si sta giocando, e probabilmente lo è, ma si aggiunge al gioco complessivo. Non lasciate le terre TAPpate, non dimenticate di usare le vostre abilità.
4) Network: Avere una squadra di buoni giocatori che hanno gli stessi obiettivi è molto importante. Sappiate che è possibile migliorare e che giocando con giocatori sempre diversi crescerete in esperienza e strategia.
Con questo si conclude l’articolo di Da Rosa. Analisi interessante che pone l’attenzione su come relazionarsi col proprio mazzo, piuttosto che su cosa giocare e quando farlo. Credete che questo basti a fare di un giocatore un campione? Quali sono i vostri consigli?
Tradotto da -Vincenzo Mirra-