Altro giro, altra corsa. O meglio, altro anno, altra stragione di “Doctor Who”. Si ricomincia il 19 settembre sulla BBC, dopo un’ottava stagione che non tutti i fan hanno apprezzato, lamentandosi della poca cura in alcuni dettagli e qualche buco di trama di troppo.
Quella del Dottore è una storia lunga, cominciata nel ’63, quando era ancora tutto in bianco e nero e, con la paura di un’eventuale guerra nucleare, l’idea di un eroe in grado di portare la pace con un cacciavite (sonico) e un pizzico di buon senso era di certo rassicurante, e continua a esserlo. Con il tempo le avventure del Dottore sono aumentate a dismisura, arrivando a farne una delle serie più longeve della storia. La serie “Classica” del Dottore si è conclusa nell’89, con ventisei stagioni – se a qualcuno dovesse venire voglia di andare a cercarla e guardarla tutta, sappiate che novantasette puntate sono andate perse. Ma “Doctor Who” non è diventata la serie fantascientifica più lunga al mondo fermandosi a “sole” ventisei stagioni: nel 2005, infatti, lo sceneggiatore Russel T. Davis la ripropose con Christopher Eccleston nei panni del nuovo Dottore e, qualche anno dopo, a seguito della quarta stagione della nuova serie, il progetto passò a Steven Moffat. Ah, si: per chi non lo sapesse, il Dottore è un alieno umanoide in grado di rigenerarsi quando muore e, in questo modo, cambiare aspetto ogni volta. Così dopo Eccleston, nono dottore, sono arrivati David Tennant, nei panni del decimo, Matt Smith come undicesimo e ora, da dall’ottava stagione, abbiamo Peter Capaldi ad interpretare il dodicesimo. Una curiosità: quest’ultimo, oltre che attore, è anche regista e sceneggiatore, e nel 1995 ha vinto il premio Oscar per il miglior cortometraggio.
Oltre ai Dottori, anche le varie compagne d’avventura del protagonista sono cambiate nel corso degli anni, e la prima è stata Susan Foreman, la nipote del primo protagonista. Il personaggio, creato agli inizi degli anni sessanta, aveva lo scopo di attirare giovani telespettatrici, e venne definito quasi patetico con le sue continue richieste d’aiuto. Con il tempo, e la nuova serie, le companion del Dottore sono però cambiate, e si sono adattate ai tempi fino arrivare ad oggi all’attuale Clara Oswald, giovane insegnante in grado di tenere testa al cinico Dottore interpretato da Capaldi.
Così quest’autunno potremo rivedere entrambi viaggiare nello spazio e nel tempo con il TARDIS alla ricerca di avventura e ritrovandosi, sempre, nei guai. Da quel poco che è stato detto, sembra che il Dottore e Clara riusciranno ad entrare in sintonia molto meglio in questa nona stagione, anche se il Dodicesimo Dottore continuerà a mantenere la sua personalità più pericolosa di quella dei suoi predecessori. La relazione tra di lui e la sua companion comunque sarà più reale di quanto non sia stata fin’ora, e non priva di conseguenze per entrambi. Qualunque cosa voglia dire, per ora non ci è dato saperlo.
Steven Moffat, che si è occupato di scrivere le prime due puntate (un’unica storia divisa in due parti) ha affermato che quest’anno avremo a che fare con qualcosa di più avventuroso rispetto a ciò che c’è stato in precedenza, promettendo uno show più intenso. Ci saranno più episodi divisi in parti rispetto all’ottava stagione e, in generale, “molte cose belle”. Le prime due puntate si chiamano “Magician’s Apprentice” e “The Witch’s Familiar”, ma a parte questo non si sa altro oltre ai nomi di qualche attore che dovrebbe comparire, come Maisie Williams (Arya Stark), la quale, a sentire Moffat, darà filo da torcere al Dottore, mettendolo in una situazione piuttosto scomoda. Tra gli altri compariranno anche Morven Christie, Paul Kaye, Arsher Ali, Colin McFarlane e Sophie Stone, ma non si sa ancora in che ruoli, e torneranno ovviamente personaggi di stagioni precedenti a far compagnia ai nuovi arrivati. E per chi sa chi è River Song, sappia che tornerà nella puntata di Natale. In pratica sembra che questa nuova stagione sarà piena di sorprese e si farà perdonare i vecchi errori.
“Doctor Who” ormai è diventata una serie di culto, tanto che addirittura c’è una guida, su WikiHow, su come diventare un Whovian (fan del Dottore la cui storia originale comincia negli anni settanta), impresa non semplice vista la moltitudine di informazioni da sapere, tra razze aliene, alleanze, storia del Dottore e i diversi personaggi comparsi. In pratica sono come i Trekker, solo che ora va di moda essere Nerd e quindi non si viene presi in giro, anche se forse un po’ se lo meriterebbero, visto la quantità di poser che vengono attirati da un prodotto così a buon mercato, convinti che basti conoscere le imprese del Dottore per potersi definire “nerd”. D’altro canto tra i loro ranghi ci sono personalità di spicco come il fisico Stephen Hawking, e la Regina Elisabetta II, quindi non sono poi tanto male.
Ma non serve essere un Whovian per apprezzare una puntata dello show, visto che in un’era in cui si punta sulla trama orizzontale, questa particolare serie segue le vecchie regole e continua a dare puntate molto verticali non troppo legate le une alle altre, con i vantaggi e gli svantaggi che questo comporta. Se non l’avete fatto, quindi, direi che dovreste sicuramente dargli una possibilità!
– Caterina Gastaldi –