Ma come, direte voi, davvero esistono bipedi senzienti nella galassia che potrebbero non aver mai visto Star Wars? Tenetevi forte, Illyoners di una Galassia Lontana Lontana: la risposta è affermativa. Dopo esserci ripresi dallo svenimento collettivo, possiamo iniziare a catalogare questi strani individui in due sottocategorie. Anzitutto le nuove generazioni: i nostri figli/e, nipoti, fratelli/sorelle minori che, superata l’età nella quale il fantastico è un mondo fondamentalmente indistinguibile dal reale, scoprono il piacere adulto della sospensione dell’incredulità e si accostano con curiosità ai mondi che tanto sembrano stimolare parenti e amici più grandi. E poi c’è quella categoria di forme di vita davvero aliene e più imperscrutabili di un Ithoriano, ovvero coloro ai quali di Star Wars non è mai importata una beatissima fava. Può, però, capitare che questi personaggi a volte, grazie ad un influsso benefico della Forza, alla trilogia ventura del cugino JJ, o ad un astuto insieme di blandizie, minacce e corruzione (o ad un sapiente mix di tutte queste cose), rinsaviscano e si facciano convincere ad entrare nel meraviglioso universo espanso.
A qualunque categoria appartenga, un esordiente totale di Star Wars rischia però di trovarsi fantozzianamente spiazzato davanti alla vastità cinematografica del marchio: il fatto di trovarsi davanti a due trilogie tra loro sequenziali sul piano narrativo, ma inverse nella cronologia d’uscita, con una terza all’orizzonte, può mandare in confusione chi magari già fa fatica ad accettare che un invalido se ne vada in giro in uno scafandro nero a strangolare la gente a distanza. A queste persone Illyon risponde con una rapida guida ragionata alla visione della saga, qui di seguito.
I LOVE THE TIMELINE
Se il vostro amico neofita non dovesse essere particolarmente interessato alla Storia che sta dietro la storia di SW, ai risvolti cinematografici, al periodo durante il quale venne concepita la saga, né al substrato culturale dal quale germinò (insomma, dall’enorme influsso che ebbe SW sulla cultura pop e, cominciano a dire in molti, sulla cultura in generale), ma fosse esclusivamente interessato a godersi gli eventi della più grande saga sci-fantasy della storia, allora potrebbe tranquillamente seguire la coerenza cronologica interna della saga. Ovvero spararsi in fila, magari in una di quelle interminabili maratone che tanto amiamo, tutti e sei i film a partire da “La Minaccia Fantasma”, fino a concludere con “Il Ritorno dello Jedi”, cominciando ovviamente in questo modo dai prequel. Il grande vantaggio di questo approccio è che il neofita ha modo di apprezzare l’intero affresco galattico così come concepito da Lucas in origine nella sua interezza, prima delle ben note circostanze che lo costrinsero a puntare per prima sulla seconda parte della storia, la trilogia originale: per chi si dovesse accostare ex-novo alla saga sarebbe sicuramente un inizio più diretto, più chiaro e decisamente meno ostico, in particolare se chi guarda dovesse passare ai film dopo aver fruito di libri, fumetti o videogames, ormai a pieno titolo inseriti nella continuity dopo la riorganizzazione recente. A mio parere ci sono però anche un bel po’ di svantaggi nella percezione dello spettatore seguendo questo tipo di scansione: primo fra tutti il fatto che la trilogia originale rischi di “annacquarsi” nella trama generale e di non riuscire a trasmettere la forza d’urto che ebbe sul cinema mondiale, perdendo la dimensione culturale di cui sopra, che costituisce buona parte del fascino della saga. Ma il peggio, a mio avviso, è che molti dei misteri e del gioco dell’intreccio della TO, in particolare negli episodi IV e V (riguardanti il passato e le scelte di Darth Vader, Luke e Leia) divengano totalmente privi di senso cinematografico, dato che a quel punto lo spettatore sa per filo e per segno legami, vicende e scelte che li hanno portati fin lì, col rischio di perdere la magia che portava lo spettatore a rimuginare sul passato dei protagonisti e a vedere svelate poco per volta le motivazioni.
STAR WARS ANNO ZERO
Citando uno dei capolavori di Asimov, esaminiamo ora l’approccio opposto a quanto scritto precedentemente, ovvero guardare prima la trilogia originale e solo in seguito i prequel, come abbiamo dovuto fare tutti noi con qualche anno in più sul groppone, data l’evidente mancanza di alternativa. Il merito principale di questo tipo di visione è a mio avviso la possibilità di restituire al niubbo tutto l’effetto dirompente e devastante che ebbe la trilogia sul pubblico seduto nelle sale nel 1977 e che vide per la prima volta le scritte in prospettiva e lo Star Destroyer volare sulla propria testa, nonché la rivoluzione cui SW letteralmente costrinse il mondo del Cinema ad adeguarsi allora e per gli anni a venire: in parole povere, ad apprezzare tutto ciò che andò al di là del merito strettamente cinematografico e si riversò nella cultura mondiale. Tutto ciò per cui le due trilogie sono assolutamente imparagonabili, insomma: non me ne vogliano i fan dei prequel e di (pfui) Jar-Jar. Questa scansione permette anche allo spettatore vergine di apprezzare nella sua interezza l’intreccio della TO, e di andare poi a scoprire, magari anche con una certa curiosità, come si è giunti allo stato dell’arte tramite i prequel.
Certo, questo potrebbe non essere il migliore approccio per chi si è fatto convincere a guardare SW semplicemente per godersi un bel ciclo avventuroso di fantascienza e basta, per i motivi di cui al punto precedente. Un altro svantaggio potrebbe essere costituito dal fatto che, avendo già appreso del ravvedimento finale di Darth Vader ne “Il Ritorno dello Jedi”, la lenta discesa all’inferno di Anakin nell’arco narrativo dei prequel potrebbe perdere un po’ di mordente agli occhi dello spettatore novellino.
PAROLA D’ORDINE: FLASHBACK
Per ovviare a quest’ultimo problema, la soluzione potrebbe essere quella di partire dalla trilogia originale con gli episodi IV e V, poi spararsi i prequel uno via l’altro come fossero un gigantesco flashback, e poi tirare le fila di tutta la narrazione con episodio VI alla fine, in attesa dei nuovi film. In questo modo dovremmo riuscire a tirare fuori il meglio da entrambe le trilogie, mantenendo al meglio il pathos sui destini dei singoli personaggi fino all’ultimo.
E voi, Illyoners, per quale approccio propendete? Cosa consigliereste ad un esordiente totale? Provate, e fateci sapere!
– Luca Tersigni –