Per quanto, nel corso dei mesi invernali e durante la sessione d’esami estiva, l’ipotesi di una vacanza ci paresse un miraggio remoto come la data di uscita di The Winds of Winter, anche quest’anno Agosto è arrivato. Sebbene molti sicuramente preferirebbero nebbie, acquazzoni, e notti buie da trascorrere di fronte a un camino per accompagnare le proprie sessioni di lettura o di gioco di ruolo, nemmeno i più acerrimi detrattori dei mesi estivi (come il sottoscritto) possono permettersi di ignorare gli innumerevoli vantaggi che la stagione meno preferita dagli Stark comporta: niente docenti universitari che ci sottraggono il nostro prezioso tempo libero con le loro assurde pretese di studio, possibilità di evadere dal nostro ordinario lavoro per dedicarci all’esplorazione di terre remote dai nomi esotici (come la Valtellina o il mitologico Salento!), e una sovrapproduzione di luce solare per tenere lontane creature moleste come vampiri, Estranei, e fangirl di Twilight.
La combinazione di tempo libero e clima mite consente poi, oltre alle più babbane attività di aperitivi, beach volley e caccia agli squali (o qualsiasi altra cosa le persone non appassionate di fantasy facciano di solito in estate), iterazioni veramente rivoluzionarie dei nostri hobby preferiti, come giocare a Dungeons & Dragons all’aria aperta, o portarsi un libro sotto l’ombrellone in spiaggia per ingannare il tempo in attesa che la combinazione di raggi ultravioletti e melanina entri in azione e allontani il pallore da gamer incalliti.
C’è veramente poco da ridere al riguardo: un lettore di medio calibro, in condizioni ottimali quali una ventilata spiaggia mediterranea, può macinare carta stampata al ritmo di un Rothfuss o un Robert Jordan alla settimana. Gli inconvenienti però non sono pochi: si corre il rischio di rovinare i nostri pregiati tomi con sostanze aliene come sabbia, sudore, e crema solare, mentre la sistematica avversione degli autori fantasy per qualsiasi opera letteraria meno spessa delle mura di un mastio ci mette di fronte ai limiti della logistica. A volersi portare dietro le nostre librerie in formato integrale, più che il bagagliaio di un’utilitaria servirebbe il TARDIS del dr. Who.
Qui di seguito, vi proponiamo una mini-cernita di testi fantastici a tema marittimo e balneare, classici e moderni, più e meno noti, sperando che vi sia di ispirazione e utilità nell’elaborare la vostra personale top seven da spiaggia.
7 – C. S. Lewis, Il Viaggio del Veliero
Il primo giorno di vacanza è un giorno di viaggi: sembra quindi adeguato principiare da una delle colonne portanti della letteratura fantastica, terzo capitolo delle Cronache di Narnia costruito, per l’appunto, attorno a un’avventurosa spedizione nautica. Ricco di riferimenti cristiani e classicheggianti, scritto in uno stile gradevole e poco impegnativo, l’opera ben si adatta ad accompagnarci tra le insidie di autogrill e code in autostrada, verso una meta che, dopo un paio di ore chiusi in un abitacolo, veramente inizia a sembrarci la Fine del Mondo. Non lasciatevi ingannare dalla classificazione ufficiale di romanzo per ragazzi: il ricco simbolismo e le tematiche non mancheranno di interessare anche lettori ben più maturi.
6 – H. P. Lovecraft, La Maschera di Innsmouth
Il secondo giorno è un po’ uno shock, come quando ci si butta in una piscina ghiacciata: iniziamo a renderci conto che sì, effettivamente ci siamo guadagnati una vacanza, e sì, possiamo permetterci di staccare i contatti per una settimana dalla noia della routine quotidiana. Sorpresi e spaesati da questa fantascientifica rilevazione, scegliamo di farci accompagnare nella transizione dai deliri onirici di un maestro dell’horror, uno dei pochi che, non dubitiamo, riuscirà a raggelarvi anche su una spiaggia da cinquanta gradi all’ombra.
Certamente, persino le più uggiose comunità balneari italiane difficilmente si adatteranno alle lucubri località del Massachusetts tanto amate dall’autore, ma non escludiamo che i lettori più suscettibili decidano ugualmente di trascorrere un paio di notti in bianco, tanto per accertarsi di non ricevere visite sgradite dagli abitatori degli abissi…
5 – Robin Hobb, I Mercanti di Borgomago
Il terzo giorno iniziamo ad assestarci, e abbiamo quindi l’occasione di dedicarci a qualcosa di un pochino più impegnativo (e alternativo): proponiamo dunque questa trilogia (convertita, inesplicabilmente, in una pentalogia dalla traduzione italiana) dell’autrice statunitense, ambientata nell’universo dei Sei Ducati, che risulterà familiare ai fans delle trilogie dei Lungavista e dell’Uomo Ambrato, entrambe incentrate sul personaggio di FitzChevalier Lungavista. Sebbene difficilmente si potrà digerire la saga per intero, consigliamo di concedere un tentativo almeno al primo testo, La Nave della Magia, che potrebbe catturare più di un lettore con le sue convolute trame ricche di pirati, contrabbandieri, e mistiche navi senzienti.
4 – Joe Abercrombie, Trilogia del Mare Infranto
Arrivati al quarto giorno, possiamo dire di esserci praticamente adattati alla nostra nuova, temporanea casa di villeggiatura: abbiamo i nostri orari, le nostre preferenze, e il nostro programma giornaliero che (si suppone) comprenda lunghi intervalli di lettura. È dunque il momento giusto per addentrarci in una impresa più impegnata, ultima fatica di uno dei maggiori autori contemporanei: parliamo chiaramente del creatore del Mondo Circolare, che per la sua nuova trilogia cambia ambientazione, ma non certo lo stile ricco di brutalità e sovvertimenti della tradizione fantasy. È questa l’occasione giusta per rimettersi in pari con l’ultimo titolo, Mezzo Mondo, o cominciare la lettura del primo volume, il Mezzo Re.
3 – Tim Powers, Mari Stregati
Avviandoci ormai alla conclusione della settimana, possiamo iniziare a concederci qualche pazzia: potremmo, per esempio, approfondire questo fantasy storico ormai piuttosto datato (l’ultima edizione italiana risale al ’94) recante il dubbio onore di aver ispirato un titolo della serie Disney dei Pirati dei Caraibi (oltreché Ron Gilbert nella creazione dei videogiochi della famiglia Monkey Island). Si tratta di un testo decisamente fuori dagli schemi, che unisce verità storiche (unite all’intramontabile fascino della figura del bucaniere) con tematiche e ambientazioni sovrannaturali e vudù. Reperire il testo si presenta come un compito tutt’altro che semplice, ma l’impegno sarebbe ripiegato dalla consapevolezza di avere per le mani un piccolo classico.
2 – Dan Simmons, la Scomparsa dell’Erebus
Il sesto giorno, alla vigilia della nostra partenza, ci riserviamo di affrontare un’ulteriore lettura che dal fantasy storico costeggia, e talvolta sconfina nell’horror. Anche qui l’ambientazione parte da una verità storica, e anche piuttosto agghiacciante: la scomparsa (assieme agli equipaggi) della Erebus e della Terror, due navi della Marina Militare britannica inviate alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest, cui Simmons dà una spiegazione fantasiosa e al tempo stesso elegante, costellata di riferimenti a classici cinematografici e letterari come La Cosa da un Altro Mondo e la Maschera della Morte Rossa.
1 – Robert E. Howard, La Regina della Costa Nera
Infine, giungiamo all’ultimo giorno, quando carichi di nostalgia e di ricordi ci apprestiamo a ritornare a casa: accompagnati da un sentimento dolceamaro, ci concediamo quindi all’antesignano dello sword & sorcery, un personaggio che a oltre sessant’anni dalla propria creazione continua ad esercitare la propria influenza su qualsiasi incarnazione del genere fantastico. Sono veramente innumerevoli le avventure di Conan nelle quali il Barbaro più famoso di sempre affronta pirati e altri insidie marinare: a titolo d’esempio, prendiamo quindi una delle sue storie più celebri e apprezzate, anche e soprattutto per l’insolita profondità concessa dall’autore ai suoi protagonisti.
– Federico Brajda –