La tendenza insinuatasi nel fantasy negli ultimi anni è sicuramente quella di rendere gli indispensabili mondi nei quali ambientare le avventure più disparate, sempre più open. Open sia per quanto riguarda i contributi di altri autori e dell’eventuale fandom all’ambientazione, sia proprio per la transmedialità che caratterizza ormai il genere. Tra gli esempi più mainstream come non ricondurci alla nuova edizione di Dungeons & Dragons, che sviluppa le sue trame intrecciando videogames, tabletop, libri, boardgame e chi più ne ha più ne metta (come analizzato in un recente articolo); oppure la serie di libri Le Cronache del Giaccio e del Fuoco, che si è rifatta una verginità ed ha aumentato vertiginosamente le vendite (e il conto in banca di Sir Martin) anche grazie al successo planetario della serie tv della HBO.
La novità è che tutti paiono aver fiutato la tendenza, anche nel caso di progetti di dimensioni (per ora) più modeste. È il caso di Mordraud, serie high fantasy tutta italiana, ideata da Fabio Scalini. A differenza di molte altre saghe di questa portata, l’autore ha preimpostato fin dall’inizio la scansione editoriale, definendo fin da subito il numero di volumi che l’avrebbero composta, ovvero quattro. Nell’intento di costruirsi una solida base di fan, il primo volume, Mordraud – Libro Primo, è uscito nel 2012 in versione digitale, interamente free. Nel 2013, con la creazione della casa editrice detentrice dei diritti della saga (la Rampart), viene stampata l’edizione cartacea del primo volume, presentata in occasione di Lucca Comics & Games 2013. Contestualmente, e torniamo alla transmedialità, viene presentato anche un cortometraggio dal titolo Mordraud – The Movie, per la regia di Riccardo Piana. Nel 2014 Mordraud sbarca negli Stati Uniti, precisamente all’edizione 2014 del Comic-Con di San Diego, durante la quale Fabio presenta l’edizione in lingua inglese nelle versioni sia cartacea che digitale. Il cortometraggio invece partecipa all’Indipendent Film Festival che si tiene proprio durante la rassegna californiana: la pellicola approda in finale, fungendo da traino per la presentazione del libro e di tutto il brand. Ora, proprio in questo periodo, è in uscito il secondo volume della saga di Mordraud, che verrà presentato nuovamente all’edizione del Comic-Con 2015 ad inizio luglio, contemporaneamente all’uscita sul mercato italiano.
Non contenti di aver invaso letteratura, cinema e web, i ragazzi di Rampart stanno preparando l’assalto al mondo del gaming (con un gioco da tavolo strategico ed addirittura un GdR, entrambi attualmente in fase di sviluppo e beta testing) e della musica (Fabio Scalini è un ex orchestrale: ha composto una serie di brani che costituiscono una sorta di colonna sonora iniziale della saga, ed ha anche firmato la soundtrack del cortometraggio). Insomma, di carne al fuoco ce n’è davvero parecchia: andiamo allora a puntare l’attenzione un po’ più in profondità sui singoli prodotti.
ALL’INIZIO ERA IL VERBO…
Il nucleo di Mordraud è, ovviamente, la saga letteraria. Si tratta fondamentalmente di un high fantasy dai forti risvolti psicologici e dalle tematiche legate ai vincoli di sangue. Tre fratelli, Mordraud (dal quale prende il nome l’intera saga), Dunwich (omaggio a H.P. Lovecraft?) e Gwern, si ritrovano sui fronti opposti di una devastante guerra che sta lacerando Cambria (il mondo immaginario nel quale è ambientata tutta la saga), con tutto quel che ne consegue a livello di faide, rimorsi, odi, e recriminazioni familiari, che si sfogheranno inevitabilmente sui campi di battaglia, ben oltre il significato politico della guerra stessa.
Un elemento di rottura rispetto ai canoni classici del fantasy è invece il sistema magico escogitato da Fabio Scalini: in ossequio al suo passato nel mondo della musica e al realismo fantastico indispensabile alla verosimiglianza di ogni opera, la magia di Cambria è basata sulla musica. Sul modello della musica degli Ainur di Silmarillionesca memoria, infatti, l’universo di Mordraud ha avuto origine dalle note della Creazione. È quindi logico che tramite la musica, in particolare il canto, sia possibile intervenire sulla trama che sta alla base della realtà fisica, riplasmandola a proprio piacimento.
Il secondo libro, invece, vedrà i tre fratelli aggirarsi per un mondo di Cambria praticamente in macerie dopo la fine della guerra: dopo la separazione avvenuta nel libro precedente, il più piccolo dei tre partirà alla ricerca di Mordraud e i tre finiranno inevitabilmente per rincontrarsi, aprendo le porte a nuovi interrogativi sulle loro vicende personali, ma pure sui destini delle loro terre.
…E POI VENNE L’IMMAGINE
Il cortometraggio, vera e propria “punta di lancia” di tutta la produzione, non è stato ovviamente preso sottogamba. La produzione ha richiesto un intero anno di lavoro, tra riprese e post-produzione, coinvolgendo una troupe di decine di persone, compreso il gruppo di stunts “Fera Sancti”, specializzati nel ricreare le azioni di eventi bellici fantasy-medievali. Una ventina abbondante di minuti di pellicola nella quale i drammi familiari si intrecciano con una guerra devastante resa molto realisticamente, tanto da portare il corto a giocarsela con produzioni decisamente più danarose alla fase finale del concorso del Comic-Con di San Diego 2014.
MA NOI VOGLIAMO GIOCARE!
Per completare il roster dei media sui quali espandere il mondo di Mordraud, ecco che la Rampart sta attualmente betatestando, con l’aiuto del pubblico, un boardgame, un GdR e un Chessboard che vanno collettivamente sotto il nome evocativo di Cambria’s War. C’sW: Strategic Board Game è un gioco da tavolo strategico abbinato ad un card game, per due-sei giocatori, con la plancia esagonale raffigurante le contrade di Cambria. Ogni utente controlla una città diversa, e lo scopo è quello di conquistare quelle degli avversari: ciò è possibile accumulando oro, che può essere speso per potenziare le proprie difese, per acquistare truppe, o per acquisire maestria nelle risonanze, gli incantesimi basati sulla musica che caratterizzano l’ambientazione. C’sW: RPG è invece un gioco di ruolo dalle dinamiche innovative, una delle quali è l’evoluzione dei PG non basata sul passaggio dei livelli, ma sulla qualità e quantità di utilizzo delle loro singole abilità. Peculiare poi il sistema magico, nel quale è possibile “comporre” i singoli incantesimi utilizzando le armonie, che influenzano vari aspetti della realtà, e scale ed ottave, che moduleranno gli effetti e la potenza dei singoli incantesimi.
Insomma, di aspetti da esplorare di questo nuovo high fantasy italiano ce ne sono davvero tanti: e voi, Illyoners, avete già avuto modo di sbarcare nel mondo di Cambria? Fateci sapere le vostre impressioni!
– Luca Tersigni –