Nel cinema, così come nell’archeologia, alle volte succede di ritrovare un piccolo tesoro che da tempo si credeva perduto per sempre. È proprio quello che è successo al regista Roger Christian con il suo lavoro d’esordio, il cortometraggio fantasy “Black Angel”, nato per essere proiettato insieme a nientepopodimeno che il secondo film di una delle saghe cinematografiche per eccellenza, quel “L’impero colpisce ancora” che tutt’ora è considerato dalla maggior parte dei fan il migliore capitolo di Star Wars.
Oggi associamo subito la parola corto con i piccoli film della Pixar, che l’azienda utilizza solitamente per aprire i loro lavori, ma già in passato esisteva questa pratica, e il corto di Roger Christian è proprio tra gli esempi più famosi. Venne fortemente voluto direttamente da George Lucas, fresco ancora del grande successo di pubblico e critica per Episodio IV: “Una nuova speranza”, il quale desiderava che il mini-film fosse trasmesso insieme ad Episodio V. La scelta per la regia ricadde quindi su Christian, che si era già guadagnato la fiducia di Lucas come scenografo nel primo capitolo di Guerre Stellari, gestendo egregiamente il ristretto budget a disposizione del film (appena 11 milioni di dollari). Quello che era chiamato a realizzare in questo caso, era invece un film di 25 minuti e con soli 50 mila dollari, ma con una totale libertà creativa. Lucas pretese, infatti, che la produzione non interferisse in alcun modo con il processo creativo, dimostrando ancora una volta la sua antipatia nei confronti delle grandi case produttrici hollywoodiane, fattore che lo portò a fondarne una lui stesso, la LucasFilm, così da assicurarsi di avere totale libertà artistica. Lui avrebbe, poi, visto per primo il montaggio finale del corto per dare la sua approvazione o meno. Per Christian, che aveva appena finito di lavorare al leggendario “Alien” di Ridley Scott, era la più grande occasione della vita per farsi conoscere come regista: partì quindi per le brulle campagne scozzesi con quattro attori, due cavalli e la sua troupe per girare questo “Black Angel”.
La trama è delle più semplici: un cavaliere di ritorno dalle crociate si ritrova in una terra fantastica, dove una diafana fanciulla chiede di essere salvata da un misterioso angelo nero.
I meriti più grandi, più che alla sceneggiatura, vanno alle capacità di regista di Christian, in grado di tratteggiare un mondo cupo e fascinoso con maestria, aiutato in questo anche dai bellissimi scorci del paesaggio scozzese. La fotografia del corto è infatti stupenda, e le ambientazioni vengono riprese in tutto il loro fascino evocativo, perfetto per un fantasy dalle tinte fosche come “Black Angel”. Non dirò altro della trama per non rovinarvi nulla del film, visto che potrete godervelo interamente a fine articolo, a patto di masticare un po’ di lingua d’Albione – a mio avviso comunque superflua: il corto funzionerebbe perfettamente anche come film muto, visto che sono soprattutto le immagini a parlare, come è del resto nella tradizione di Lucas.
Dunque “Black Angel” fu realizzato e proiettato senza intoppi prima de “L’impero Colpisce Ancora”, nel 1980. Ma cosa è accaduto in seguito? Perché per molto tempo non se ne ebbero notizie? Il fatto è che dopo la sua proiezione, tutte le copie del corto sparirono a causa della repentina chiusura dei Boss Film Studios, nei cui magazzini erano conservate le pellicole del minifilm e i suoi negativi, i quali finirono tutti distrutti, facendo credere al regista di aver perso per sempre la sua prima opera. Questo fino a quando, nel 2011, un archivista della Universal Pictures chiamò Christian per dargli l’inattesa notizia che una copia dei negativi era stata ritrovata. Neppure il regista è mai riuscito a spiegarsi come fosse possibile che un film prodotto completamente dalla Fox fosse finito alla Universal, ma tant’è. E non è finita qua: la bella notizia è che ora il regista ha deciso di farlo diventare un lungometraggio, un film a tutti gli effetti, e per fare questo sono già stati chiamati attori di tutto rispetto, tra i quali Rutger Hauer, il leggendario Roy di Blade Runner. Ancora non si conosce che parte avrà, ma possiamo già sognare un angelo nero interpretato da lui! L’unico problema che c’era poteva essere rappresentato dal denaro necessario al far partire i lavori, ma fortunatamente è stato aggirato con successo grazie al sempre più utilizzato sistema del crowdfunding, ovvero la richiesta di donazioni al pubblico per finanziare prodotti indipendenti. La somma richiesta per dare il via alle riprese era di centomila dollari, appena il doppio del budget originale: manca ancora più di un mese alla scadenza e la cifra è già stata superata. Se volete partecipare anche voi basta andare qui (non disdegneranno sicuramente qualche altro aiuto!), e intanto potete godervi qui sotto l’opera originale, un piccolo tesoro finalmente ritrovato.
– Davide Carnevale –