Ci sono alcune fiabe che tutti noi conosciamo. Sono diventate film, cartoni animati ed opere teatrali, sono state riscritte e reinterpretate per potersi adattare a diversi luoghi e tempi, e ormai le abbiamo viste in praticamente tutte le salse. Un esempio? Che ne dite di Cenerentola? O anche Cappuccetto Rosso, o la Bella e la Bestia, di cui a breve uscirà un’altra versione con Emma Watson nei panni di Belle… Non vi è mai venuta la sensazione che il mondo si sia dimenticato dell’esistenza di molte, moltissime altre storie?
Per fortuna qualcuno se ne è accorto e, da metà maggio, potremo vedere sul grande schermo qualche fiaba diversa dal solito nel nuovo film di Matteo Garrone, “Il Racconto dei Racconti”. Si tratta del suo primo lavoro da regista ad essere in lingua inglese, di cui Garrone è stato anche co-produttore e co-sceneggiatore. Le riprese sono iniziate il 15 maggio 2014 e sono durate quattro mesi, svolgendosi interamente in Italia, passando dal palazzo reale di Napoli, per spostarsi in Toscana, Puglia, Sicilia e Abruzzo. Parte del lavoro si è svolto anche all’estero, nel Regno Unito e in Francia.
E, visto che abbiamo nominato la Francia, non possiamo non spendere due parole su Alexandre Desplat, l’uomo francofono dietro la colonna sonora di questo film. E di molti altri, in effetti. Prima de “Il Racconto dei Racconti” si è occupato, per esempio, delle musiche di “Harry Potter e i Doni della Morte” (uno e due), “Il Discorso del Re” e “The Imitation Game”. Desplat è stato nominato più volte al premio Oscar per la miglior colonna sonora, e lo ha vinto quest’anno con “Grand Budapest Hotel”. Niente male, vero?
Ma dato che abbiamo citato anche il Regno Unito, sappiate che è casa del direttore della fotografia de “Il Racconto dei Racconti”, e ora lasciate che vi dica qualcosa su di lui. Si tratta di Peter Suschitzky, nato a Varsavia, ma di nazionalità inglese. È conosciuto per la sua lunga collaborazione con David Cronenberg e, oltre a questo, sappiate che si è anche occupato della fotografia de “L’Impero colpisce ancora”. Si, quell’Impero, quello di Star Wars, e questo è, senza ombra di dubbio, uno dei migliori biglietti da visita di sempre.
Ma ora che sappiamo qualcosa su chi ha lavorato a “Il Racconto dei Racconti”, occupiamoci del film in sé e per sé, e della sua storia. O meglio, delle sue storie. Il lungometraggio è liberamente ispirato a “Lo cunto de li cunti”, anche conosciuto come “Il Pentamerone”, riconosciuto come forse la prima raccolta di favole di tutti i tempi. Ad averlo scritto è stato Giambattista Basile, autore napoletano nato il 1566 e morto nel 1632. Come per il libro di Basile, anche nel nostro film abbiamo più fiabe. Per riuscire a narrare diverse storie, Garrone ha fatto sì che “Il Racconto dei Racconti” fosse un film ad episodi, diviso in tre parti. Per ogni parte – ed ogni fiaba, quindi – si parla di un regno diverso, dei suoi sovrani e delle sue corti, e il tutto è stato ambientato in una cornice barocca sullo stile del 1600. I titoli delle fiabe sono: “La regina”, “La pulce” e “Le due vecchie”, tutte con diversi protagonisti e, quindi, tre attori diversi. La prima è Salma Hayek, nominata all’oscar nel 2003, mentre per secondo troviamo Toby Jones e, infine, nella terza parte il ruolo principale è di Vincent Cassel. Qualche altro nome? Ne “Le due vecchie” c’è anche Shirley Henderson, ovvero la Mirtilla Malcontenta di “Harry Potter e la Camera dei Segreti”, ed il re del primo racconto, marito della regina del titolo della fiaba, è John C. Reilly, che abbiamo visto l’anno scorso ne “I Guardiani della Galassia”.
Per il resto, riguardo alla trama delle tre fiabe non si sa molto, ma si può intuire qualcosa dal trailer, uscito il 15 aprile di quest’anno, che vi lascio qui sotto prima di continuare con questo articolo. È abbastanza d’effetto.
Avete per caso fatto attenzione a cosa è comparso al secondo 21 del filmato? Si tratta dell’ultima cosa di cui volevo parlarvi in questo articolo: la nomination alla Palma d’Oro al Festival di Cannes. “Il Racconto dei Racconti” sarà in concorso assieme a molti altri film, provenienti da tutto il mondo per aggiudicarsi il prestigioso premio francese. Una curiosità: a capo della giuria quest’anno ci saranno, per la prima volta, due persone, e non una sola come gli anni precedenti. Si tratta dei fratelli Coen, Joel ed Ethan. Il festival si aprirà il 13 maggio, dove verrà presentato “Il Racconto dei Racconti”, che potremo trovare nei cinema dal giorno dopo, il 14 maggio.
Chissà se la sua uscita porrà fine alle discussioni che già sono comparse su Internet. Se non sapete di cosa parli e volete farvene un’idea, basta andare a leggere i commenti sotto il trailer, su Youtube. Per farla breve, vi dirò che esistono due fazioni: chi è convinto che “Il Racconto dei Racconti” sarà spettacolare solo perché di regia italiana, e chi pensa che, proprio per questo, non sarà all’altezza dei film americani. Infine c’è qualcuno, nel mezzo, che fa notare come non si possa essere certi di nulla, considerando che nessuno ha ancora avuto modo di visionare il lungometraggio – senza venire ascoltato, ovviamente. Di sicuro è facile capire quanto sia ridicolo dire che “Il Racconto dei Racconti” sarà un’opera d’arte solamente per via della nazionalità del regista, così come non ha alcun senso affermare che sarà terribile visto che è stato Garrone ad occuparsi della regia, non credete anche voi?
L’unico modo per sapere, con sicurezza, se avremo un prodotto di qualità è andarlo a vedere. In più, lasciando perdere flame da Internet e i nomi di chi ha lavorato a questo film, non siete un po’ curiosi di vedere sul grande schermo delle fiabe che non siano le solite Disney?
– Caterina Gastaldi –