Vi siete mai chiesti chi avrebbe vinto tra il Tecnonucleo di Hyperion e i Covenant di Halo? O cosa sarebbe successo se Braveheart fosse stato ambientato una dozzina di secoli più tardi?
Forse non erano esattamente questi i pensieri che frullavano in testa agli sviluppatori della Corvus Belli una decina di anni fa, quando resero accessibile al grande pubblico la prima edizione di Infinity, gioco di schermaglie tra miniature di ambientazione cyberpunk; e, tuttavia, il loro sistema, giunto lo scorso dicembre alla propria terza incarnazione, sembra più che adatto a trovare risposta a questi e a diversi altri interrogativi, garantendo nel contempo una mezz’ora o due di spensierato massacro modellistico con miniature di elevata qualità e notevole rollio di d20.
Leggi di Guerra: ad ogni azione, una fucilata in faccia
La guerra del futuro è una guerra segreta: una guerra di black-ops, “operazioni di polizia”, e sabotaggi, dove il fato di intere nazioni può essere deciso da rapidi e brutali scontri a fuoco tra squadre di operatori delle forze speciali, agenti dell’intelligence, e guerriglieri. Infinity parte da queste premesse per impostare un sistema di gioco che può risultare alle volte macchinoso, ma anche gratificante per la complessità delle sfide strategiche cui sottopone i giocatori.
I profili delle truppe sono ridotti all’osso: sei caratteristiche (valore di movimento, abilità di tiro e in corpo a corpo, prestanza fisica e mentale, numero di ferite), più la qualità dell’armatura e dei sistemi di difesa. Quello che conta veramente, però, è l’equipaggiamento e l’addestramento dei singoli modelli, sotto forma di abilità speciali aggiuntive, come la possibilità di mimetizzarsi, di curare i compagni, o di hackerare i sistemi tecnologici del nemico. Nella stragrande maggioranza dei casi, rollare basso è positivo: un risultato inferiore al proprio valore di caratteristica (considerati i modificatori di circostanza) costituisce un successo; in caso di tiro contrapposto (quando si compie un’azione in simultanea al nemico), un successo con un punteggio più alto nega un successo con un punteggio più basso.
La struttura dei turni è non-sequenziale. Non esistono fasi, ma attivazioni: quando un modello è attivato, può compiere fino a due azioni (per esempio, muoversi e sparare), ed è possibile attivare ripetutamente uno stesso modello durante il proprio turno. Il giocatore attivo riceve una riserva di ordini pari, solitamente, al numero di modelli o unità del suo schieramento, e attivare un modello costa esattamente un ordine.
Tuttavia, ad ogni attivazione può corrispondere un ARO (Automatic Reaction Order, ordine di reazione automatica): tra la prima e la seconda azione del modello, qualsiasi avversario in grado di vederlo può rispondere alla sua attivazione, sparandogli addosso o cercando un riparo. Ora, farsi sparare addosso in Infinity è tendenzialmente una brutta esperienza: essere rivestito da un’armatura potenziata aiuta, ma ciò che conta veramente sono fattori come la presenza di una copertura e la gittata ottimale dell’arma.
In questo senso, assume una particolare importanza l’allestimento del campo di battaglia. Elementi scenici come edifici, barricate, alberi risultano essenziali per una completa esperienza di gioco: schierare su una superficie vuota, dove tutti possono vedere tutti fin dall’inizio, si traduce in una monodirezionale sessione di tiro al piccione, in genere di breve durata. Non a caso, la Corvus Belli vanta tra i suoi partner commerciali diversi produttori di elementi scenici di pregevole fattura, la maggior parte dei quali creati appositamente per Infinity.
Verso l’Infinito!
Elemento portante del gioco è il background, complesso e dettagliato, e garante di una notevole caratterizzazione delle fazioni. Tutto principia dalla colonizzazione umana della Galassia, attraverso l’utilizzo di wormhole, secondo un processo non esattamente esente da ripercussioni economiche e sociali che ha portato alla creazione di uno spazio denominato la Sfera Umana, costituito da dodici sistemi.
Al primo posto della piramide del potere al momento si trova PanOceania, conglomerato delle nazioni del pacifico, dell’Indocina e di buona parte del mondo occidentale, unito alla Chiesa Cristiana (reclutata col permesso di costituire un esercito privato di Templari spaziali). Di ispirazione capitalista, Pan-O è la fazione umana più tecnologicamente avanzata, nonché quella che pone maggiore enfasi sull’utilizzo di armature potenziate, e in generale quella convinta di essere migliore di chiunque altro.
Che lo sia, tuttavia, non è sicuro: sua eterna rivale è Wu-Jing, federazione pan-asiatica guidata dalla Cina (non più comunista). Wu-Jing è un ponte tra passato e futuro, tradizione e tecnologia allo stato dell’arte, gigante industriale totalitarista. Tra le sue squadre d’assalto troviamo ninja e samurai, aggiornati sul fronte bellico per affrontare le sfide del ventitreesimo secolo, nonché gli agenti del Servizio Imperiale, la polizia segreta. È una fazione che privilegia il massiccio utilizzo di fanteria pesante e di strategie di tiro a corto raggio.
Haqqislam (il Nuovo Islam) si inserisce in questo quadro come leader del campo delle biotecnologie. Di cultura medio-orientale, deve il proprio nome a una filosofia umanista di stampo religioso, basata sulla tolleranza e il progresso scientifico. È una potenza economica, forte del fatto di essere troppo utile perché qualcuno possa essere veramente intenzionato a minacciarla, che schiera principalmente fanteria leggera e specialisti, tra cui i temuti Assassini (proprio loro), sostenuti da armi virali nonché da una certa aliquota di fanatismo.
Tra i suoi alleati si annovera Ariadna: isolata per decenni dal resto della Sfera Umana, il suo popolo (composto da russi, francesi, americani, e irascibili scozzesi) ha trascorso la maggior parte del tempo combattendo guerre intestine o la razza dominante del proprio sistema, i canidi Antipode. Sebbene sia rimasta indietro con l’avanzamento tecnologico, compensa con brutalità e tattiche di guerriglia, e tra le sue fila annovera cecchini, paracadutisti, highlander, e uomini-lupo (nati attraverso incroci con gli Antipode).
I Nomadi sono invece la summa di tutti i ribelli, anarchici, estremisti, e reietti della società futura. Non vivono su un sistema specifico, ma all’interno di tre colossali astronavi che percorrono un’incessante tour della Sfera Umana, trafficando in qualsiasi cosa non sia concessa dall’ordine costituito, e combattendo l’ALEPH, l’Intelligenza Artificiale incaricata di gestire tutti i sistemi informatici dell’intera Sfera Umana, e in particolare la rete di wormhole. Vantano una vasta gamma di truppe, con una preferenza per i droni, fanteria media e paracadutisti, oltreché naturalmente alcuni tra i migliori hacker in circolazione.
L’ALEPH, d’altro canto, risulta effettivamente inquietante: una via di mezzo tra il Grande Fratello e il Tecnonucleo sopraccitato, con al proprio comando una legione di androidi e umani sintetici, teoricamente tenuto sotto controllo da dei protocolli di sicurezza dell’Organizzazione dei 12 Sistemi (l’ONU del futuro) che lo mantengono amichevole nei confronti della razza umana. Sul tavolo da gioco, un giocatore dell’ALEPH solitamente schiera pochi modelli, costosi in termini di punti ma estremamente efficaci e difficili da uccidere, sostenuti da abili hacker e da una legione di droni. Nonostante i Nomadi in effetti la detestino, ALEPH è fondamentalmente la nemesi dell’Esercito Combinato.
Noto in originale come Combined Army, quest’ultimo è costituito da un consorzio di razze aliene che agiscono agli ordini dell’Intelligenza Evoluta, una IA creata per trovare il segreto dell’ascensione al livello successivo di esistenza (inteso come mezzo per sopravvivere all’inevitabile morte termica dell’universo). A tale scopo, essa ricerca continuamente pianeti abitati: schiavizza le razze combattenti come coscritti per il proprio esercito di conquista, e quelle più dotate intellettualmente per perfezionare i suoi protocolli di funzionamento (quelle inutili sono semplicemente annichilite e convertite direttamente in hardware). Quale destino attenda l’umanità, non è ancora dato sapere, ma la lotta contro la tecnologia superiore e le macchine di morte aliene appare al momento piuttosto disperata.
Fortunatamente, non tutti gli alieni vengono per nuocere (almeno, in apparenza): gli ultimi alleati della razza umana sono i Tohaa, tra i più antichi (e acerrimi) nemici dell’Intelligenza Evoluta e del suo Esercito Combinato. Si tratta di una razza collettivista, che attribuisce una particolare importanza al numero tre. Al tempo stesso, il loro livello di sviluppo nel campo delle bio-tecnologie si traduce in un esercito di specialisti relativamente economici dotati di abilità inconsuete, nonché di tute da combattimento organiche che ne potenziano le caratteristiche, ma piuttosto fragili.
A tutti questi devono naturalmente aggiungersi i mercenari, aggregabili alle armate umane o utilizzabili come schieramento a se stante.
In conclusione…
Pur essendo ancora ben lontano dal dominare il mercato dei wargame, Infinity ha saputo guadagnarsi una solida base di appassionati. I modelli prodotti sono di elevata qualità, in continuo miglioramento con il passare degli anni, nonostante risentano della mono-posa (possono essere assemblati in un unico modo). Il costo, piuttosto elevato, è parzialmente compensato dalla ridotta dimensione media delle armate. Il sito della casa di produzione, inoltre, mette a disposizione gratuitamente manuale di gioco, liste di profili per tutte le fazioni, e uno strumento online per la creazione dell’esercito. La maggiore criticità, in effetti, è rappresentata dalla distribuzione. Quanto al futuro? Difficile a prevedersi: se il prodotto non sembra ancora pronto a conquistare il grande pubblico, è improbabile che la Corvus Belli perda di popolarità tra gli affezionati mantenendo la qualità che ha saputo dimostrare nel corso di una decade.
– Federico Brajda –
Infinity, lo skirmish spagnolo: recensione!
Federico Brajda
- Gioco stimolante a livello tattico
- Background dettagliato e accattivante
- Miniature di elevata qualità
- Elevata complessità delle regole
- Richiede l'utilizzo di materiale addizionale
- Difficoltà nel reperire i pezzi