Non so se siete d’accordo – mi piacerebbe sapere la vostra opinione – ma la cosa che più di ogni altra mi fa capire che nel nostro Paese il genere fantastico non gode ancora della giusta considerazione è la mancanza di competenza editoriale nel settore, cosa a dir poco odiosa la cui la reazione non può che essere un “AAAAAAAHHHHHHHHH!!” che ti porta a diventare Super Saiyan di diciannovesimo livello. Mi riferisco alla poca cura nelle traduzioni, ai refusi non corretti, alla scelta della grafica e delle copertine. A proposito, ma solo a me non piacciono le edizioni Oscar Mondadori de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco? Sembra che qualcuno abbia cercato su Google “immagini medievali fantasy” e le abbia appiccicate random sulle copertine! Abbiamo dovuto aspettare secoli per avere delle edizioni decenti e preziose, in similpelle con grafiche dorate, peccato che nel frattempo tutti si siano comprati quella cavolo di edizione tascabile. Ma il top dell’incazzatura si raggiunge con la cancellazione di una saga dal piano editoriale. Siccome contano solo i soldi nel mondo dell’editoria e noi lettori siamo solo numeri su un grafico che delinea il fatturato, se una serie fantasy non vende il numero di copie minimo prefissato, questa viene cancellata. Ma come accennavo all’inizio, non è solo una questione di soldi, visto che il fantasy ne fa girare tanti, è anche e soprattutto una questione di scarsa competenza col genere (vedi il calvario della serie di Warhammer 40K e Fantasy ad opera Mondadori e Hobby&Work Publishing o il caso della trasposizione cinematografica di “Eragon”).
Esempio fresco fresco: lo statunitense Peter V. Brett si è fatto notare nel Regno Unito e negli USA con The Demon Cycle, il cui primo libro del 2008 “The Warded Man” (“The Painted Man” in UK) è stato un grande successo mondiale ed è arrivato anche da noi pubblicato da Newton Compton nel 2011 con il titolo “Il guardiano dei demoni”. Grande fermento. Presentata ovunque come una saga destinata a diventare un cult al pari dei romanzi di George Martin e Robert Jordan (!), con diritti acquisiti in più di venti Paesi e con una trasposizione cinematografica in ballo (di cui si sono però perse le tracce), nel 2010 e nel 2013 escono il secondo e il terzo volume, “The Desert Spear” e “The Daylight War”. E mentre il 31 marzo 2015 fa la sua comparsa il quarto volume del Ciclo dei Demoni, “The Skull Throne”, in Italia come siamo messi? Siamo messi che la Newton Compton ha pensato bene di non tradurre i libri successivi al primo. Avete comprato “Il guardiano dei demoni”? Tenetevelo come fermacarte. Oppure compratevi le edizioni inglesi.
Vi riporto la quarta di copertina per dare un’idea dei contenuti della saga a chi non conosce questo autore.
Quando cala il crepuscolo, il mondo soggiace al potere dei Corelings, terribili demoni che emergono dalle viscere della terra portando morte e distruzione. Gli anni passano e i villaggi sono sempre più deserti in quella distesa fredda e desolata che è ormai il mondo, e sempre più deboli sono le speranze di scacciare l’incubo dei voraci Corelings: sembra che niente possa sconfiggerli e salvare l’umanità. L’unica speranza sono tre bambini, Arlen, Leesha e Rojer, isolati nei loro sperduti villaggi e protetti da magiche barriere. Un lungo viaggio li attende, tra territori sconosciuti e impervi, infestati da un male terribile e inafferrabile. Perché Arlen, Leesha e Rojer sanno che a paralizzare l’umanità non sono i demoni, ma la paura. Straordinaria opera fantasy, Il guardiano dei demoni è la storia di tre ragazzi in viaggio tra pericoli indicibili, una sfida coraggiosa contro le forze che imprigionano l’umanità.
Non mi interessa qui fare una recensione di questo libro. Vorrei solo fare un paio di considerazioni generali prendendo spunto dalla vicenda editoriale che vi ho appena esposto. Sicuramente, visto il successo internazionale, Brett avrà avuto i suoi numerosi lettori anche in Italia (non il sottoscritto) che si saranno sentiti tra il disperato e l’incazzato nel vedere che dal secondo libro in poi la saga non sarebbe più stata tradotta. Io almeno mi sarei sentito così. Allora mi chiedo, perché mai la Newton Compton ha deciso di non proseguire nella pubblicazione del Ciclo dei Demoni? Per mancanza di fondi? Non credo, visto che questa casa editrice i soldi per sfornare romanzi rosa ad una velocità impressionante li ha. Facendo due più due, non posso non pensare che ai piani alti della Newton ritengano esserci più casalinghe disperate bisognose di letture soft-porno e adolescenti con gli ormoni in subbuglio che sognano il principe azzurro, che non appassionati di fantasy e fantascienza curiosi di conoscere un nuovo autore tanto amato all’estero. Magari i numeri dicono che è davvero così, ma se anche fosse, noi meritiamo meno attenzioni di casalinghe e adolescenti? Seconda considerazione: se non è stata la carenza di budget a far decidere per la chiusura della serie, dobbiamo pensare che la causa siano le mancate vendite?
In questo caso alla Newton forse non conoscono il significato della parola “accortezza”. Che senso ha spendere un tot per stampare centomilamiliardi di copie, per poi doverle mandare al macero magari, senza sapere che tipo di presa sul pubblico avrà un autore sconosciuto nel nostro Paese? Molto meglio fare una stampa e poi le eventuali ristampe a mio avviso, almeno non si buttano i quattrini e se si capisce che il pubblico che ha apprezzato è ristretto, almeno si ha ancora un budget residuo per accontentare quei pochi lettori pubblicando l’intera saga e non facendo figure meschine. Sì perché sappiate – e mi rivolgo direttamente agli editori italiani – che interrompere la pubblicazione di una saga a puntate vi mette davvero in cattiva luce e fa nascere non poche domande sulla vostra serietà, al di là della bontà del contenuto narrativo. In terzo luogo, anche se venissi smentito riguardo le prime due considerazioni e mi venisse detto che la serie è stata interrotta per la scarsa qualità del prodotto, beh… ma allora potevate fare a meno di pubblicarla fin dall’inizio! Avreste fatto una figura di gran lunga migliore a lasciar perdere un autore che consideravate mediocre o non adatto al pubblico italiano! Anche perché evitate di costipare le librerie di romanzi scadenti che tolgono spazio a giovani autori promettenti che provano a farsi largo da soli in questo marasma di pubblicazioni inutili. Non sarà questo il caso, Peter V. Brett sarà un ottimo scrittore, però a me leggere sulla pagina dell’editore e, peggio ancora, addirittura sulla copertina del libro una frase del tipo Dopo Il Signore degli Anelli, una nuova strepitosa saga fantasy destinata a diventare un cult mi fa subito accapponare la pelle. I casi sono due: o è davvero un fantasy meraviglioso e allora mi dovete pubblicare tutti i libri della serie, oppure non è un fantasy meraviglioso e allora, per piacere, non pubblicate.
Questa volta è toccato alla Newton Compton subire una feroce critica, spesso è toccato alla Mondadori e in futuro capiterà sicuramente ad altre case editrici. Tutti possono fare degli errori, ci mancherebbe, la cosa interessante sarebbe sentire il parere degli editori stessi riguardo questi episodi di mala editoria. Nel frattempo, qualcuno di voi l’ha letto “Il guardiano dei demoni”?
– Michele Martinelli –