Bentornati miei cari Illyoners e benvenuti ad un nuovo appuntamento con la storia di Magic the Gathering. Vi avevo promesso che prima di parlare della storia dei Thran e di Dominaria avremmo analizzato con più attenzione alcuni dei personaggi principali che hanno caratterizzato le vicende dei Draghi Antichi, la genesi vera e propria del Multiverso. Soprattutto, vi avevo promesso che ci saremmo occupati di uno in particolare dei Draghi Antichi. Visto, quindi, che ogni promessa è debito (e visto che io ne ho ancora parecchi da smaltire), benvenuti al nostro primo Focus On. Signori e signore, ecco Nicol Bolas.
Chi gioca a Magic non può non aver sentito almeno una volta questo nome, vuoi perché è stato il primo Drago Planeswalker della storia, ma anche perché narrativamente siamo di fronte al vero Magister, che tutto sa e tutto programma. Bolas è un dei personaggi più famosi e carismatici dell’intero Multiverso. Ha causato la maggior parte degli eventi che hanno caratterizzato i cataclismi principali dei vari piani visitati dopo gli eventi di Spirale Temporale. Nulla è passato inosservato e, direttamente o indirettamente, il suo zampone c’era sempre. Partiamo, però dalle origini.
Nicol Bolas al momento è l’unico dei Draghi Antichi, che si sappia, ancora vivente (se non contiamo i cinque Draghi di Tarkir). Chi ucciso in agguati, chi sterminato dai suoi fratelli, sono scomparsi tutti dalla faccia della Cieca Eternità. Nelle varie vicende dei suoi parenti a sangue freddo, Nicol non si è mai immischiato: troppo potente, troppo intenzionato ad accrescere il suo potere. Potere che crebbe inverosimilmente quando ascese, diventando il primo Planeswalker Drago del Multiverso. Nulla poteva più fermarlo, tranne, forse, un enorme Leviatano Planeswalker con cui, per più di un mese, diede vita alla prima battaglia tra Viandanti della storia (pieno di record il nostro Nicol Bolas, vero?). La lotta portò alla distruzione di Madara, riducendo le dimensioni di questo piano ad un terzo rispetto al terreno originario. Bolas uscì vincitore dal violento scontro, e si cibò per più di un anno delle carni del suo sfidante, acquisendo anche il suo potere. L’unica cosa che rimase intatta furono le ossa di quella mastodontica bestia, che ad oggi formano i resti del Cancello dell‘Artiglio. Quando Nicol Bolas vuole rimanere solo, o vuole semplicemente nutrire il suo smisurato Ego, è qui che si reca.
Madara divenne anche il primo dei luoghi che furono toccati dalla smisurata sete di potere del Drago. Nicol Bolas, infatti, iniziò proprio da questo regno ad ordire e preparare i suoi subdoli e astuti piani. Del resto, in un particolare punto di Madara, c’era una straordinaria confluenza di mana nero, rosso e blu. Una fonte enorme di energia che Bolas voleva sfruttare fino all’ultima goccia. Uccise l’imperatrice del regno e si auto proclamò Imperatore divino di Madara, su cui regnò per circa 400 anni, fino a quando Tetsuo Umezawa non lo uccise, escogitando un semplice ma efficace piano per indebolirlo. Grazie, infatti, alla magia Meteor Hammer, distrusse il suo santuario e Bolas, provato fisicamente dal crollo, andò a trovare rifugio nel Regno della Meditazione. Tetsuo, però, lo seguì e gli diede il colpo mortale. Bolas morì, ma alcuni residui spettrali rimasero intrappolati nella frattura dimensionale di Madara. Lì, quello che una volta era, probabilmente, il Planeswalker più potente di sempre, viveva la sua “esistenza”, come l’ombra di quello che era un tempo. Non sapeva come riottenere il suo corpo e con esso il suo potere, almeno fino a quando non conobbe un altro Planes, Teferi, persosi anche lui all’interno delle fratture dimensionali. Bolas colse l’attimo e si presentò come il Saggio Ryu, un amico disposto ad aiutare Teferi a riparare il danno causato dalle fratture dimensionali. Dopo aver guadagnato la fiducia di tutto il party, sfruttò la scintilla di Venser e fuggì definitivamente da quella prigionia spirituale in cui era caduto: il potente Drago era di nuovo libero. Dopo una battaglia vinta contro Teferi, decise di risparmiarlo, in modo che potesse riparare una volta per tutte le fratture dimensionali, e fuggì verso il suo piano natale. Tornato su Madara, fu attaccato da Leshrac, un altro Planes, che però ebbe la peggio. Lo spirito e la scintilla del suddetto Planes fu imprigionata nella maschera del Myojin della Notte Infinita, che fu poi utilizzata per chiudere una delle fratture del Multiverso, quella di Madara per la precisione. Pensando che Teferi non sarebbe riuscito a chiudere tutte le altre, Nicol Bolas cercò un riparo, senza rendersi conto che Jeska, sacrificando se stessa per chiudere le spaccature, portò di nuovo l’equilibrio nel Multiverso. Questo costò ai Planeswalker più antichi la scomparsa o il grande ridimensionamento dei loro poteri. Bolas perse gran parte di ciò che aveva ottenuto in millenni di lavoro. La vendetta verso i discendenti di Umezawa poteva attendere: doveva assolutamente riottenere il suo antico potere.
Le capacità del drago ex-viandante non si fermavano alla pianificazione. La sua abilità oratoria e quella di manipolare le menti altrui gli consentirono di trovare facilmente nuovi “alleati” (o forse sarebbe meglio dire schiavi). Tezzeret, ad esempio, fu avvicinato dal potente Drago che, in cambio della sua fedeltà, gli promise un potere indescrivibile. Qui ebbero inizio le vicende raccontate dal libro Agents of Artifice. In breve, il libro raccontava del tentativo da parte di Tezzeret di effettuare un colpo di stato nel Consorzio Interplanare, una struttura mercantile creata da Bolas. Il colpo di stato riuscì, e per diversi anni Tezzeret fu il capo indiscusso dell’organizzazione. Per evitare, però, che Bolas potesse venire a conoscenza dei piani e dei segreti del Consorzio (grazie alla sua capacità di leggere la mente altrui), chiese aiuto a Jace per creare una sorta di barriera mentale e tenere lontano Bolas. Il piano non riuscì, e grazie anche all’intervento di Liliana (in accordo con Bolas), Jace e Tezzeret si scontrano, e quest’ultimo ne uscì totalmente distrutto e martoriato, sia nel corpo che nella mente: Bolas aveva un nuovo giocattolo vuoto da poter riempire come meglio credesse.
Era giunto, però, il momento di riaccendere la Scintilla. L’occasione gli si presentò quando scoprì un piano molto strano, suddiviso in cinque frammenti, ma che a breve si sarebbe riunito: sto parlando ovviamente di Alara. L’energia generata dal Conflux, più quella rilasciata da un’eventuale guerra tra i vari piani era più che sufficiente per riaccendere la scintilla del Drago. Bisognava solo far partire il conflitto. E così fece. Bolas istigò le popolazioni l’una contro l’altra, favorendo lo sviluppo della battaglia e il rilascio di una quantità di energia sufficiente allo scopo. Nemmeno l’intervento di Ajani servì ad evitare la rinascita di Bolas. Il leone bianco, pur riuscendo ad impedire la distruzione di Alara e a bloccare la fine del processo, non riuscì ad intervenire in tempo. Bolas tornò ad essere un Viandante.
Qui finisce la prima parte del nostro Focus On. Allora, che ne pensate? Più intrecciate di Beautiful le vicende del draghetto, vero? Secondo voi cosa accadrà ora, dopo il risveglio di Ugin? Diteci cosa ne pensate lasciando un vostro commento. Ci vediamo per la seconda parte dell’articolo la prossima settimana.
-Vincenzo Mirra-