Non apritela. A tutti gli isolani in ascolto: non apritela. La scatola. Non va aperta, assolutamente, mai. Non sappiamo come sia arrivata qui. L’odore di salsedine e putrefazione fanno pensare a un lungo viaggio via mare, attraversando i vasti oceani. Di sicuro viene da lontano. Da molto lontano. Da una distanza incommensurabile che include il tempo e le terre che ha desolato. Il nostro caporedattore ormai è perso. Mario è rimasto incollato alla scatola, delirando di potere e di pietre nere. Luca è disperso, da qualche parte. Non sappiamo se è ancora nel nostro mondo. Di sicuro è vivo. Walter si è gettato nel varco cercando di salvarlo. I demoni che ora infestano i miei sogni non mi fanno dormire ancora la notte. Sento ancora Luca gridare “Questo gioco è una bomba!”
TOGHETER WE STAND

Impressionante la qualità e la quantità del materiale. Il prezzo del gioco sembra pienamente giustificato
Carissimi isolani! Oggi per voi abbiamo una vera chicca in serbo: una prova su strada di Shadows of Brimstone, ultimo successo made in kickstarter (e che ve lo dico a fa’…vabbè l’ho nominato quindi…sempre sia lodato), da parte dei rinomati Flying Frog, che con questo gioco hanno messo un altro clamoroso colpo a segno. Anche grazie a Last Night on Earth e A Touch of Evil, lo studio si è decisamente fatto un nome nel campo dei boardgame, portando sui nostri tavoli prodotti sempre divertenti e decisamente appaganti. Ma questo Shadows of Brimstone è qualcosa di più di un semplice boardgame. A un occhio inesperto, ma informato sugli eventi, verrebbe da dire “capirai, il classico gioco pieno di miniature, che costa un occhio della testa. Ormai su Kickstarter ne esce uno al giorno”. Vero. Questo te lo posso concedere. Ha le miniature già. Costa quanto un’otturazione vero. Ma solito? No. Qui sta la differenza. Prendiamo in esempio il gioco con miniature non-collezionabili-costoso per eccellenza. A me Zombicide è piaciuto tantissimo, ma non è che abbia tutta questa profondità. Massacri un sacco di zombie, raccogli armi, massacri e fuggi. Ha un supporto notevole dalla community, ma il gioco di per sé è costoso, considerando solo per la miriade di miniature all’interno. Ecco, le miniature. Su Kickstarter ne sono usciti a frotte di giochi di miniature ma, a parte qualche differenza, quasi tutti seguono lo stesso trend. Vendono un prodotto basato quasi esclusivamente sull’appeal delle miniature. Non dico che siano brutti giochi, anzi, ma c’è da dire che ormai pochi si discostano l’uno dall’altro. Shadow of Brimstone, fortunatamente, non è il classico gioco di miniature. Il gioco si regge sulla struttura del boardgame ma, grazie agli elevati livelli di personalizzazione dei PG, gli equipaggiamenti di partenza, l’albero dei talenti e la campagna, in realtà è più simile ad un GdR. Qualcuno dirà “Vabbè…Hanno reinventato Descent”…Ni. È simile a Descent ma non avendo il Master ed essendo un collaborativo puro, il gioco scorre più rapido, e soprattutto, a fine serata il Master non è a rischio linciaggio. Se cadiamo, cadiamo tutti insieme, almeno, e non ci sono pacche amichevoli di conforto. E beceri “Mi dispiace, è il mio ruolo”.
VERSO L’ABISSO
Il gioco è ambientato in un far west immaginario, contaminato (in tutti i sensi) dalle ambientazioni lovecraftiane, gettando i giocatori nei panni di una squadra di avventurieri (denominata posse) composta da quattro classi: il bandito, la ragazza del saloon, il pistolero e il marshal. SoB permette quindi di giocare in quattro, ma se non avete tanti denti cariati e qualche soldo in più da togliere alle otturazioni su citate, potete acquistare anche la seconda scatola (Swamp of Death) che, oltre ad essere un gioco a sé stante, permette di giocare in otto aggiungendo ulteriori classi: l‘uomo di legge, il predicatore, lo scout indiano e il rancher. Le differenze stanno infatti, principalmente, nelle ambientazioni di gioco e quindi su tutto ciò che vi ruota attorno: Nel primo, infatti, il gioco si svolgerà in una miniera, nel secondo in una palude. Il fulcro di tutto comunque rimane un misterioso minerale in grado di aprire varchi dimensionali dal quale fuoriescono demoni di ogni sorta. Il nostro compito, quindi, sarà quello di tenere a bada questa oscurità. Ovviamente le scatole sono intercambiabili e complementari, quindi se preferite mostri, o classi diverse dall’avventura base, avete solo l’imbarazzo della scelta. Piccola nota: il gioco si presenta con le miniature completamente disassemblate, quindi spetterà a voi armarvi di pazienza e colla.
IL NOSTRO GRUPPO
Come avrete avuto modo di notare dalle vignette, al boss di Isola Illyn piacciono le donne e, nella nostra prova su strada, la sua scelta è ricaduta sulla ragazza del saloon; io, che amo le esplosioni ho scelto il bandito (che con la sua dinamite ha fatto molti danni…Più alla miniera che ai mostri, ma ne parliamo dopo), Mario il pistolero e Walter infine il marshal. Come potete vedere dalle immagini, abbiamo le classiche stats, abilità di partenza, punti ferita e punti sanità, e un valore di Grit, che indica la grinta. Sono token che possono essere spesi per correre, rirollare o usare abilità speciali. Si passa poi alla scelta delle abilità di partenza (3 all’inizio, se ne sceglie una le altre vengono scartate), degli oggetti personali (che danno abilità gratuite e definiscono il nostro personaggio: interessante, ad esempio, il distintivo di Walter il marshall, che dona un +2 negli scontri), degli oggetti di partenza (le armi) e si passa a prendere una borsa a testa all’interno della quale infilare token monouso (fino a 5…5 candelotti..*risata malvagia*). Un foglio a testa per segnare soldi e XP (utili solo in modalità campagna), e la nostra posse è pronta ad avventurarsi all’interno della miniera in cui si dice sia nascosta una grossa cassa di pietre oscure. Particolare la presenza di questo materiale, che quando viene manipolato, porta con se grossi poteri… ma anche corruzione. Le pietre possono essere usate in città per potenziare il nostro equipaggiamento, a costo della nostra sanità mentale e fisica, poiché se la corruzione cresce troppo, si possono sviluppare mutazioni.
IN MINIERA

Come potete vedere il contatore segna su una sfida, ma per fortuna siamo riusciti a fare abbastanza danni al demone che ci si è presentato
Il nostro gruppo inizia posizionandosi all’inizio della miniera: neanche entriamo e il check sull’oscurità fallisce. Non riusciamo a tenerla a bada: il contatore avanza e ci si presentano dinanzi dei demoni potenziati dall’oscurità. Infatti, come potete vedere dall’immagine, il contatore giallo è nello spazio con il sangue. Getto un candelotto ma rimbalza andando a danneggiare il nulla…per fortuna il marshall e il pistolero risolvono la situazione facendo fuoco. Raccogliamo il token esplorazione e riusciamo ad ottenere un poco di oro. Dopo aver rollato per camminare avanziamo e la mappa dinamica continua a dipanarsi, mostrando un passaggio dimensionale. Ma la fortuna finalmente si presenta dalla nostra: dopo aver trovato un portale riusciamo a trovare il nostro obbiettivo, fortuna relativa, perché adesso l’oscurità ci assale. Infatti, se l’obiettivo viene trovato prima di raccogliere un tot numero di token-indizi, si affronta un nemico epico o una serie di nemici di livello rosso, nel nostro caso tentacoli. Tanti. Ovunque. Scaturisce una serie di sparatorie, devo dire davvero avvincente. Finalmente la mia dinamite riesce ad uccidere qualche tentacolastro che spunta dal nulla, e il gruppo si gasa in maniera inverosimile, anche grazie ad una serie di roll fortunati e all’utilizzo smodato e spaventoso dello shotgun da parte del marshal. Il gruppo riesce con successo a fuggire dalla miniera, diciamolo anche grazie al grosso fattore C avuto neanche al secondo tile: è davvero difficile riuscire a trovare nel primo token-indizio l’obettivo di gioco. C’è da dire che la missione introduttiva è anche abbastanza semplice, servendo infatti più come tutorial che come gioco vero e proprio.

Il nostro dungeon con il passaggio nell’altro mondo. Abbiamo aggiunto altri pezzi e cercato di mettere ben in vista tutto il materiale…Ci siamo riusciti?
IL VERDETTO DELL’ISOLA
Costa tanto (100$), ma il gioco è davvero un portento. Tornati dalle miniere siamo andati in città, dove abbiamo venduto parte della cassa e potenziato lo shotgun del marshal (se l’è meritato). La posse si è potuta riposare e preparare per la prossima missione. È un gioco lungo, ma che con un gruppo collaudato di giocatori hardcore, riempirà spesso le vostre serate. Shadows of Brimstone ha veramente tanto, tantissimo da offrire, con una scatola che straborda di token, miniature, schede, carte. Tanta, tantissima roba. Completo ma semplice da padroneggiare, è un GdR a tutti gli effetti, con lo schema del boardgame. E senza il Master ovviamente. Lo abbiamo amato e la colletta per le paludi della morte è appena iniziata. E voi Illyoners? Cosa ne dite? Vi unirete a noi nella prossima avventura? Ci aiuterete a trovare il nostro capo disperso?
– Andrea Fabiano –
Shadows of Brimstone: recensione esclusiva!
Isola Illyon
- Profondo
- Senza Master
- Un boardgame che è anche un GdR
- Hardcore
- Appassionante
- Potenzialmente infinito
- Costo non proprio economico...
- Miniature da assemblare, miniature ovunque
- Non ancora localizzato in lingua italiana
A te povero Master, che ad ogni partita ti becchi insulti e maledizioni, che non sai più come accontentare i tuoi giocatori. A te, giocatore stanco dei soliti giochi stereotipati, Shadow of Brimstone è ciò che fa per te. Un'anima tutta da GdR, racchiusa in un pack da boardgame. Niente più manualoni, niente più lividi e contusioni da dadi volanti. Cosa vuoi di più?