Lo sanno bene, gli appassionati di fantascienza, quanto sia difficile creare navi spaziali sempre diverse e accattivanti. Sanno bene anche, però, che è pure piuttosto difficile farle veramente brutte. Dagli anni Settanta ad oggi la CGI ha fatto un salto enorme, permettendo ai concept designer di portare sullo schermo praticamente ogni cosa vogliano. Questo ha comportato anche che designer dall’immaginazione troppo fervida ci abbiano regalato gioielli di ineguagliabile inquietudine, roba da incubi notturni… ma questi ve li faremo vedere fra un paio di settimane. Per oggi ci dedicheremo a quelle più brutte.
Come potete ben immaginare, non è facile fare una classifica, mettere in ordine questi elementi. Insomma… per un motivo o per un altro, sono tutte veramente terribili.
5 – NAVI DA GUERRA CHIG (Space: Above and Beyond)
In Italia, l’apprezzata serie tv Space: Above and Beyond non è mai arrivata. L’originale americana è stata trasmessa sulla Fox dal 1995 al 1996. Un vero peccato che non sia approdata da noi, perché le atmosfere – un misto fra Wings Commander, Battlestar Galactica e Starship Troopers – erano davvero meritevoli di attenzione. Se valutiamo, però, il comparto grafico, gli effetti speciali erano imbarazzanti anche per il 1995, e il design delle navi da guerra dei Chig (gli alieni nemici nella serie) era davvero… assurdo! Mi sorprende che l’umanità non si sia mai accorta della presenza di questi alieni: nella serie, infatti, la prima colonia extrasolare terrestre viene colta di sorpresa… da delle navi spaziali a led, fitte di rigacce azzurro fluo. Bocciate!
4 – B-WING (Star Wars)
Chi li ha progettati? Io non credo che quella porzione in alto riesca a bilanciare la distribuzione del peso di un B-wing. Inoltre, in confronto agli X-wing, che sono fra le più belle navicelle di tutti i tempi, i B-wing perdono completamente ogni grazia, ogni attrattiva, ogni funzionalità. Forse racchiudono troppi elementi, forse dovevano essere semplificati. Forse se ne poteva proprio fare a meno, visto che compaiono in un’unica scena de Il Ritorno dello Jedi. Di sicuro c’è che quei quattro propulsori là in mezzo stanno proprio male.
3 – PROMETHEUS E ASTRONAVE DEGLI INGEGNERI (Prometheus)
Senza arte né parte. Prendiamo Prometheus, il “prequel” di Alien, lo mazzuoliamo da capo a piedi per incongruenze con la serie, per la trama sconclusionata, le evoluzioni assurde dei mostri, la fine che non si sa come verrà proseguita… e fracassiamogli anche le ossa per le navicelle.
Due su due: non se ne salva neanche una. La Prometheus della Wiland Corporation è un qualcosa su ruote. Lo so, non ha le ruote, ma quei quattro propulsori sono graficamente piuttosto discutibili. Il designer ha aperto la finestra, ha guardato fuori, ha visto passare una macchina e ha avuto l’illuminazione. Oppure ha visto uno di quei giochini per bambini con le ruote enormi. Non lo so, ma il consiglio è di passare più tempo in mondi immaginari, piuttosto che replicare le forme della realtà in modo così palese – e il modulo pare una chiavetta usb, che desolazione.
Per quanto riguarda la nave degli space jokey… cosa voleva essere di preciso? Un anello fatto male? “Bella la navicella di 2001: Odissea nello Spazio, dai che la rifacciamo, più scura e incompleta”. Oppure voleva assomigliare ad un antico reperto? Neanche è simmetrica! Non che sia un requisito fondamentalissimo, ma l’aerodinamicità dove è finita? Ah, ma giusto: la scusa che nello spazio c’è il vuoto è sempre comoda. Gli interni, invece, sono a dir poco meravigliosi!
2 – ENDURANCE (Interstellar)
Non mi potevo esimere dall’inserire anche la Endurance, la nave spaziale comparsa in Interstellar. Il design circolare andava bene magari quando Stanley Kubrick ha girato 2001: Odissea nello Spazio, e poi cosa sono quegli enormi cubi? Container? Davvero non si poteva fare di meglio? Per fortuna che è “il film che porta la fantascienza a nuovi livelli”. Mi stai per caso dicendo che questo è il livello che sta sopra alla Babylon 5 e alla Moya di Farscape? È questa l’evoluzione dell’Enterprise? Non ci siamo: anonima, sgraziata, insignificante. E per giunta, l’aggancio dei moduli deve essere eseguito manualmente… con una cloche! Si salva dalla medaglia d’oro solo ed esclusivamente perché il film è low-scifi.
1 – TIN MAN (Star Trek: Next Generation)
Papparappà! Squillino le trombe! Medaglia d’oro per la navicella più brutta della storia dei film e delle serie fantascientifiche a Star Trek!
Devo dire che la serie si impegna molto per avere navicelle e ammennicoli opinabili. Si parte dagli orribili maglioni, si arriva alla dubbia “sonda” di Rotta verso la Terra. Di buone idee ne hanno avute, a valanghe davvero: i phaser, i comunicatori, i romulani, decine di navicelle fighissime (sulle quali spicca, per ovvi motivi di affezione, l’Enterprise).
Al contempo, ci sono tre o quattro concept per cui merita la medaglia d’oro, e uno di questi è Gomtuu, chiamata Tin Man dalla Flotta Stellare e Creatura Stellare dai romulani. Non importa se Gomtuu è stata una delle prime navicelle organiche: premiamo l’idea fantastica e il suo background, ma l’estetica è disgustosa. Sembra una zecca, un pezzo di forfora, una mazza di tamburo appena venuta fuori dall’ovulo. Non si può guardare. Non è solo bocciata, è da dimenticare.
E con questo abbiamo concluso la classifica delle navicelle più brutte di sempre. Siete d’accordo? Ne ho dimenticata qualcuna? Ditemi la vostra!
– Elena Torretta –