Siamo arrivati al periodo natalizio: c’è aria di vacanza, di completo relax e sebbene sia tempo di regali e ci siano diversi sconti per console e videogiochi usciti da pochissimo, c’è sempre il vecchio e buon retrogame che ci dona, accuratamente accompagnato da una tazza di thè fumante mentre siamo seduti sul divano con la nostra copertina addosso ed il camino scoppiettante affianco, la gioia in questi giorni in cui siamo lontani dallo stress dello studio o del lavoro. Questa immagine sì, avete ragione, è puramente idilliaca: c’è chi non ha il camino scoppiettante, chi non ha un divano con una bellissima coperta o chi non ama particolarmente il thè… e chi non ha un console per giocare alle vecchie glorie?
Ma questo articolo non è su come emulare un videogioco e neanche su come dovrete passare le vacanze natalizie. Sappiamo perfettamente tutti che la maggior parte di voi saranno trascinati dalle vostre ragazze/i a fare regali a destra e a manca per amici o familiari. E per chi è pigro inside? Ottimo, ho il gioco che fa per voi, e proprio perché voglio prendere due piccioni con una fava, vi dico che non solo è puramente old style (giusto per stuzzicare il palato dei retrogamers), ma anche che sicuramente riconoscerete al volo lo stile grafico dei personaggi. Guardate attentamente il protagonista dai capelli rossi: a chi assomiglia?
C’è chi mi risponderà che c’è una enorme somiglianza con i protagonisti dei vari Dragon Quest, anche se credo che la maggior parte mi dirà che questo personaggio taglia la testa a Goku. Hanno ragione tutti poiché l’aspetto grafico dei personaggi è opera infatti del grande maestro Akira Toriyama e del suo Studio Bird. Il gioco di cui sto per parlarvi, togliendo questo alone di mistero che mi sono divertita a creare, si chiama Chrono Trigger, ed è un GdR giapponese sviluppato dalla Square nel lontano 1995.
Per questa meraviglia senza tempo parteciparono allo sviluppo non solo Toriyama, che ne curò appunto l’estetica dei personaggi, ma anche altri nomi altisonanti come Hironobu Sakaguchi (produttore dei Final Fantasy) e Yuji Horii (direttore della serie Dragon Quest), e alcune delle musiche della splendida colonna sonora sono di un altro nome famoso che ci ha fatto piangere per l’emozione ogni volta che giocavamo uno dei vecchi Final Fantasy: Nobuo Uematsu. Un gioco che ha alle sua spalle davvero dei nomi importanti, insomma, e oramai quasi 20 anni di vita, ma che è tra i migliori giochi di ruolo giapponesi per la sua coloratissima e immortale grafica, per la meravigliosa trama e soprattutto per la semplicità e la personalità dei suoi personaggi.
Il nostro protagonista si chiama Crono, un giovane ragazzo che veste perfettamente i panni dell’eroe, in pieno stile Toriyama: buono, coraggioso e leale, affronta questo viaggio con i suoi compagni combattendo al loro fianco grazie alla sua semplice arma, una katana. Questa gli permetterà, con l’aggiunta della magia dell’elettricità, potenziandosi sempre di più andando avanti nel gioco, di battere anche i boss più spaventosi. Crono ed il suo gruppo raggiungono e viaggiano per ere e luoghi diversi attraverso portali e per mezzo di Epoch, una macchina del tempo volante indispensabile per risolvere varie missioni che serviranno per accedere all’ultima parte del gioco, il gran finale, quella in cui, diventati ormai forti, dovremo scontrarci contro Lavos, il nostro principale antagonista, un parassita alieno che sta distruggendo la Terra. Il titolo del gioco prende il nome dal Chrono Trigger, un congegno inserito all’interno della storia, in grado di manipolare il flusso della casualità e che sarà importantissimo, come vi accorgerete, nel corso della nostra avventura.
Oltre che nella trama coinvolgente e ricca di colpi di scena, possiamo dire che la bellezza di questo gioco sta soprattutto nei suoi personaggi. La loro semplicità vi farà subito innamorare, e se appunto Crono è il classico giovane eroe, andando avanti ritroveremo anche “la principessa (apparentemente) indifesa” Marle, che però si rivelerà anche una potente maga dotata di attacchi di ghiaccio e abilità curatrici, e la geniale Lucca, figlia di uno scienziato (costruttore del macchinario che genererà il primo vortice temporale) che nell’aspetto e nelle passioni è molto simile a Bulma di Dragon Ball, attratta da tutto ciò che è meccanico e tecnologico, e che combatterà con una pistola e con attacchi magici di fuoco. A questo trio si aggiungerà poi un altro personaggio, uno dei più belli della saga, Frog, un principe ranocchio che combatterà con uno spadone e attacchi d’acqua e che si dimostrerà, per forza d’animo e coraggio, un vero uomo. Ovviamente questi citati sono solo alcuni dei personaggi della storia. Vagando per le varie epoche e attraversando i numerosi periodi storici (l’Era Preistorica, l’Età Oscura, il Medioevo, il Presente, l’Apocalisse, il Futuro post-apocalittico e la Fine del tempo) ci imbarcheremo in nuove avventure che ci porteranno alla conoscenza di altri buffi compagni, come i tre simpatici guru del tempo, della ragione e della vita: Gasparre, Baldassarre e Melchiorre. Incontreremo, poi, un altro principe, quello del regno di Zael, Magus o anche Janus (del tutto somigliante a Vegeta dal punto di vista estetico), considerato, come dice anche il nome, “il re dei maghi”: combatterà con una falce e la sua magia sarà predominata dall’oscurità, anche se sarà l’unico in grado di usare tutti i tipi di magie ed è il solo personaggio opzionabile del gioco, che, se aggiunto al nostro team, risulterà essere molto, ma molto potente e un valido alleato da tenere in squadra nelle fasi finali del gioco.
Chrono Trigger quindi, oltre ad essere in generale un bel gioco di ruolo dotato di uno stile grafico particolare e accattivante, – elementare ma al tempo stesso dettagliato e pieno di colore –, è anche un titolo che ha portato alcune importanti innovazioni nel mondo degli RPG dell’epoca, novità sfruttate poi in molti dei giochi che vennero in seguito; innanzi tutto, fu uno dei primi in cui le scelte del giocatore influenzavano il continuo della trama, le animazioni sullo schermo e i dialoghi. Oltre a rendere quindi il giocatore parte integrante del gioco, lo porta anche ad arrivare come conseguenza delle sue scelte a diversi finali, uno più bello dell’altro. Un ulteriore aspetto non da poco era la possibilità di realizzare delle combo con i personaggi del party, e a questo possiamo aggiungere un’altra caratteristica notevole che solo da relativamente poco è stata implementata nei giochi più recenti, ovvero l’eliminazione degli incontri casuali con i nemici. Invece di sbucare all’improvviso, potevamo vedere i mostri da sconfiggere scorrazzare negli scenari, decidendo di attaccarli o meno a piacimento.
Chrono Trigger vi terrà incollati allo schermo di qualsiasi dispositivo userete per giocarci e non farete nient’altro che fare il tifo per il vostro personaggio preferito e aiutarlo nel fare esperienza accompagnandolo “in giro per il tempo”. Possiamo definire quindi l’esperienza di gioco di Chrono Trigger piacevole? Assolutamente più che piacevole. Un buon bocconcino per tutti quelli che vogliono passare del tempo in totale relax (non per forza seduti sul divano con una bella tazza di thè, è ovvio!), apprezzando una bella storia, sorridendo per la simpatia e la verve umoristica di alcuni personaggi e la varietà grafica degli ambienti durante il viaggio nelle diverse dimensioni temporali del gioco. Questo piccolo capolavoro vale la pena di esser giocato, che sia su Nintendo DS (è disponibile un porting) o ancora meglio, per i più tecnologici e che lo vogliono portare sempre con sé anche durante la giornata, comprandolo per smarthphone o tablet (su dispositivi iOS e Android vi conviene approfittare dei saldi della Square Enix che durano fino al 5 gennaio 2015!). A me non resta che augurarvi un buon gioco e soprattutto un buon viaggio nel tempo, cari illyoners!
– Alessia Bellettini –