Il Boss di fine Dungeon. La Mente dietro tutto. Il mostro che terrorizza i villaggi. Le ali, le fiamme, l’essere imbattibile e pericoloso. Il Drago è tutto questo e anche di più. Creatura mitologica e mitica, si è insinuato tranquillamente nel panorama fantasy e non si è più mosso. D’altronde è un drago, non si muove a meno che non ne abbia un buon motivo.
Andiamo a studiarlo. Da lontano, ovviamente.
Storia Comune di un Mito
Il Drago comincia la sua vita nell’Antica Grecia (e dove, sennò?) dove si mette a far da guardiano al Vello D’Oro contro gli Argonauti perché stanco del ruolo di Costellazione che aveva in precedenza. Nella cultura romana vengono chiamate drakon tutte le specie di serpenti grosse ed innocue che potevano essere tenute in casa.
In Asia i draghi sono da tempo immemorabile simboli di onore, giustizia, fortuna e forza e collaborano con la Fenice per rappresentare la famiglia reale. Probabilmente la prima idea di drago spunta fuori con i dinosauri, ma niente è certo. Rimane il fatto che il ruolo orientale del Drago è opposto a quello occidentale.
Con il progredire della tecnologia e con l’emancipazione, però, il drago occidentale si stanca di questo ruolo minimale, si fa spuntare le ali e comincia a dar fuoco a tutto (alcuni dicono per colpa di un chili molto piccante…), diventando in breve tempo un malvagerrimo malvagio, antipatico a tutti. Da allora, dato che non lo vuole più nessuno, si mette a fare il marpione e a possedere donne, diventando la personificazione del satanasso nella cultura cristiana e venendo bastonato bene e a modo da Santi e Fanti (tra i primi “Dragon Slayer” San Marco e San Michele, seguiti a ruota da San Giovanni).
Dopo averle prese da tutti ed aver rimpianto l’oriente il drago diventa leggenda e fiaba, fino a incastonarsi nel fantasy. È solo nel 1910 che l’esistenza dei Draghi viene confermata e nel 1970 i draghi vengono fotografati. Non ci credete? Pensate sia una bufala? Vi sbagliate, i draghi esistono eccome. Si tratta di enormi Varani che abitano l’isola di Komodo. Pertanto vengono chiamati Draghi di Komodo. Niente ali, niente fuoco, una serie di film trashissimi alle spalle.
Draghi: Famiglia e Parenti Serpenti
La famiglia dei draghi è variegata e diversificata, con particolari che variano da leggenda a leggenda e in ogni regione, nazione e continente. I tratti caratteristici dei draghi variano, quindi non sempre i draghi sputano fuoco né hanno le ali. Elenco qui le famiglie.
- Quetzalcoatl è il nonno o capostipite di una famiglia di draghi denominata Anfhiter. Ha dato vita ai draghi delle leggende mesoamericane e ricopre tutt’ora il ruolo di divinità leggendaria assieme ai suoi figli, disparati e presenti in tutte queste leggende come simboli di forza, onore e virtù. L’Anfither è il serpente senza zampe e con grosse ali, spesso piumato. L’Immagine del Couatl di ‘Dungeons & Dragons’ richiama questo aspetto senza troppo nasconderlo. L’Anfither (o Antiffero) si trova nelle piantagioni di datteri, di cui va ghiottissimo!
- La seconda Stirpe è quella delle Viverne, draghi caratterizzati dalla presenza di due ali e di due zampe. La Viverna nasce in Africa, dove è presagio di sventura, si nutre di ippopotami, elefanti e occasionalmente nomadi. Alla fine della sua coda ha un pungiglione velenoso in grado (in molte leggende) di paralizzare o uccidere. Nel ’93 fece scalpore il ritrovamento di una Viverna in Sassonia, ovvero una lucertola in grado di soffiare fuoco. Purtroppo la notizia si rivelò una bufala (questa sì!) e gli scienziati vennero depennati dal registro dei “Giocatori di Ruolo”.
- Le Idre appartengono alla Terza famiglia di draghi, indicati come “Draghi con tre o più teste”. Sono pericolose e mastodontiche. Ercole ne abbatte una e sale anche di livello. Hanno, secondo leggende e miti, la capacità di rigenerare le teste mozzate. L’Idra nasce nella mitologia Greca come figlia di due mostri cattivi cattivi: Echidna e Tifone, che avevano dato alla luce anche molte altre bestie celebri quali Cerbero, Sfinge e Chimera. Mangiano le persone, ma guarda un po’!
- Drago Occidentale e Orientale: Il Drago Occidentale, come già spiegato, ha quattro zampe e due paia di ali. In moltissimi casi sputa fuoco ed è la rappresentazione della malvagità. Il Drago Orientale, invece, ha quattro zampe ed è molto più longilineo, capace di volare anche senza l’uso delle ali (che non ha), ma semplicemente grazie alla magia. In molte leggende sembra che il Drago occidentale, rappresentazione dell’avidità, mangia… oro. Fortunato chi ne calpesta gli escrementi!
- Il Drago Bitesta è senza ali né zampe (anche se in alcune leggende gliene vengono fornite due) e si chiama Anfesibena. È indicato nelle leggende Greche e Occidentali, nato dal sangue gocciolante di Medusa sul deserto Libico. È in grado di rimanere sempre vigile e di camminare in ogni direzione. Non è un drago volutamente malvagio, considerando che rappresenta, con le sue teste, la vittoria del bene sul male (la testa superiore è oro, cioè “bene”, e quella inferiore è nera, cioè “male”). Mangia di tutto.
- L’ultimo è il Drago Marino, detto Knucker. È un drago piccolo con arti altrettanto piccoli e senza ali, che pertanto si limita a strisciare o a nuotare. Mentre nuota tiene la sua testa sopra la cresta delle onde, in modo da vedere la sua preda. Mangia grossi pesci o barche (perché, si sa, le fibre aiutano la digestione).
Bene, per oggi ci fermiamo qui; abbiamo parlato dei draghi e della loro storia, della loro infanzia e così via. Nella prossima parte andremo ad analizzare la moltitudine di Draghi presenti nella letteratura fantasy e nelle tipologie di Draghi!
E voi, avete mai visto un drago? Se si, com’era? Avete inventato un tipo di drago e volete farcelo sapere? Scrivetelo qui sotto!
-Yari Montorsi-