Salve, lettori di Isola Illyon. Approfondiamo oggi di un argomento delicato e sensibile, misterioso e spesso ignorato dai più. Ne parleremo con calma e nel ruolo di ambasciatori che non portano pena, dato che qui, sull’Isola, siamo costantemente sotto l’occhio attento degli esponenti di queste due nobili razze. I protagonisti di questo focus on saranno gli acerrimi amici-nemici, i fratelli-serpenti, il simbolo fantasy dell’Odio&Amore, le due razze più note ai Nerd e a chiunque si sia affacciato sul panorama fantasy. Parliamo dei Nani e degli Elfi.
Considerando, però, che siamo ambasciatori, ho deciso di suddividere l’articolo in due parti e con la stessa quantità di parole, articoli, punteggiatura e immagini (siamo neutrali e dobbiamo rimanerlo, pena una guerra in redazione). La prima parte parlerà, pertanto, dell’Elfo che viene prima in ordine alfabetico (prendetevela con chi ha deciso che la E venisse prima della N).
Elfo: Gli Albori (o alberi?)
L’origine degli Elfi è da attribuirsi alla mitologia norrena e dalle fiabe Irlandesi. Inizialmente viene concepito come uno spirito burlone, spensierato e incline alla risata e agli indovinelli, molto simile ai folletti ed appartenente allo Small Folk (Popolo Minuto), un insieme di creature burlone e qualche volta malvagie. Nella Mitologia Norrena l’elfo viene concepito inizialmente come spirito dei defunti, per poi passare all’essere un individuo di bell’aspetto, dalla voce limpida e cristallina, rappresentante gli elementi (aria, fuoco, acqua, terra) e dalla forza e agilità superiori a quelle umane. Alto come un umano, ha capelli biondi, pelle pallida e delicata, non ha peli corporei e spesso è in grado di utilizzare la magia.
Vennero anche venerati e suddivisi in due grandi famiglie: i Dokkalfàr (gli elfi cattivi cattivi che veneravano la regina ragno…no aspetta… mh…) e i Liòsàlfar (quello buoni che non bevono la birra, per citare un nano).
Alla fine, forse per fato, forse per esigenza e piacevolezza, prevalse la seconda immagine (quella della mitologia, per intenderci), che fu sancita come tale alle masse con l’uscita cinematografica de Il Signore degli Anelli (qualcuno potrebbe dire “L’interpretazione del Signore degli Anelli”)
Elfo : Caratteristiche e differenze ella letteratura fantasy
Bene, abbiamo ripassato la storia. Ora passiamo a quello che succede adesso, ciò che vediamo e sentiamo tutti i giorni. L’interpretazione degli elfi non è molto cambiata negli anni; dall’uscita del Signore degli Anelli si è andato difatti solidificando la rappresentazione che da ora chiameremo standard. Ma alcuni autori e scrittori hanno deciso di cambiarli, di snaturarli un poco dal loro concetto di base. Andiamo a vedere e ad analizzare queste differenze.
L’Elfo di J.R.R.Tolkien è probabilmente l’elfo che tutti si immaginano. Alto, bello, prestante e intelligente. Dai capelli chiari e dall’occhio fino (qualcuno ha detto Legolas?). Tutte caratteristiche giuste, anche se non sono tutte. L’Elfo di Tolkien si suddivide in “sotto-razze”, se così vogliamo chiamarle. I Noldor (o Alti Elfi), sono coloro che hanno attraversato il mare e si ribellarono ai Valar, i più eccelsi fabbri di tutta la Terra di Mezzo. I Sindar (o Elfi Grigi) sono coloro che hanno colonizzato le terre del Beleriand e nell’Ovest della Terra di mezzo. Gli ultimi sono i Silvani, spostati ancora più a ovest e ritenuti meno abili nelle arti elfiche. Possono vivere a lungo grazie alla Luce dei Valar.
L’Elfo di Christopher Paolini non snatura troppo l’elfo standard (ha già inventato i draghi-uccellacci, direi che è abbastanza no?). Gli Elfi Paoliniani vivono nella grande foresta a Nord, sono abilissimi con la spada e sono stati i primi Cavalieri dei Draghi. Non sono immortali ma possono vivere a lungo,molto a lungo.
L’Elfo di Terry Brooks ha dei tratti decisamente gli elfi più “umani”. Sono creature mortali (vivono quanto gli umani) e intraprendono le stesse vite dei loro “cugini” meno bellocci. La propensione di questo autore a farli morire indiscriminatamente può far accapponare la pelle ad un lettore Tolkeniano ma tranquilli, sono come i Drow di D&D. Le prendono da tutti ma rimangono comunque belli, sani e forti.
L’Elfo del Gioco di Ruolo non dissente troppo dalle precedenti rappresentazioni. È mortale, vive a lungo, è bravo un po’ in tutto e vive nella foresta. Per sottolineare la diversità tra le varie sotto razze vengono aggiunte varianti (quali il drow di D&D, o L’Elfo del Sole) ma sostanzialmente rimangono fedeli ai punti sopra elencati.
L’Elfo della Rowling è…fermi, qui arrivano le bastonate. In HP l’elfo è brutto, stupido e decisamente poco prestante e carismatico. Ma, e dico ma, sa usare la magia. Poco male se non fosse che sono tutti schiavi o muoiono in maniera atroce. Eh, vabbè..
L’Elf(A) degli MMORPG è il classico tolkieniano. C’è però un considerevole aumento della taglia del seno e delll’armatura naturale. Tutte le elfe possono portare il famoso Bikini Chainmail, armatura definitiva di ogni personaggio giocante femmina. Il concetto di emancipazione non è tra gli script del gioco.
L’Elfo della Wizards in Magic The Gathering è bello, ganzo, molto simpatico e viene giù che è una meraviglia. Probabilmente odiato quanto un mazzo goblin, l’elfo si contraddistingue per la sua inutilità se preso singolarmente, ma si rivela utile nella forza del gruppo (altro che Legolas).
E voi, cosa ne pensate? Avete incontrato altre tipologie di Elfo che vi hanno affascinato? Raccontatecelo qui!
Un saluto a tutti i mellon dell’Isola.Tyrad rato, mellon!
– Yari Montorsi –