No, tranquilli, non avete letto male, e non si tratta nemmeno di un refuso nel titolo. E neanche c’entra Martin col suo ciclo di romanzi, se non indirettamente, come approfondiremo nell’articolo. “Cronache dal Ghiaccio” è una serie a fumetti. Una serie tutta italiana, edita da Cronaca di Topolinia, scritta da Daniela Zaccagnino per i disegni di Michela Cacciatore. Il primo albo verrà presentato ufficialmente in occasione del Lucca Comics 2014 e andrà ad affiancare l’altra grande serie all’esordio dell’editrice torinese, “Le Neurofiabe” della quale ci siamo occupati qualche tempo fa qui, e della quale Daniela Zaccagnino stessa è autrice.
Questa volta, però, non parliamo di fantascienza, né tantomeno di cyberpunk, bensì di un bel, solido, anticonvenzionale e drammatico fantasy adulto come piace a noi. Eh sì perché, più che dal punto di vista della trama e dell’ambientazione, Cronache dal Ghiaccio può essere assimilato agli scritti di Martin quanto a linguaggio e situazioni: crude, non filtrate e “realistiche”. Ci muoveremo insieme alle protagoniste, donne forti e volitive, capoguerriere di clan nei quali si è suddivisa l’umanità di un mondo postapocalittico, in un deserto di ghiaccio successivo ad un tremendo cataclisma non meglio specificato, e che ha fatto ripiombare la nostra Terra in un’epoca glaciale. Il nucleo della serie si svilupperà attorno alla riscoperta da parte di questi clan del resto dell’umanità sopravvissuta e della sapienza del mondo pre-cataclisma.
Ma quale punto di vista può raccontare al meglio questo progetto, se non quello delle sviluppatrici stesse? Daniela Zaccagnino e Michela Cacciatore sono approdate per l’occasione sulle sponde dell’Isola, per illustrarci la serie, in una simpatica intervista a due voci:
Daniela, Michela, benvenute su Isola Illyon! So che è una domanda che vi avranno fatto già praticamente tutti, ma così ci leviamo subito il dente: c’è qualche punto di contatto con il ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco di Martin?
Grazie a voi dell’ospitalità! Per la verità, è una domanda che ci hanno fatto non così tante volte come speravamo. La serie tv non porta il nome originale della saga e sono in numero nettamente inferiore quelli che hanno letto un libro di Martin rispetto a quelli che invece hanno seguito almeno una stagione di Game of Thrones. Solo i più attenti hanno pensato ad un collegamento. Tornando alla domanda vera e propria, il punto di contatto è la scelta di raccontare alla “maniera di Martin”: schietto, crudo, spietato e non meno violento. Una realtà non più romanzata ma “quasi” reale, in ogni caso, disincantata, dove le cose che accadono non sono più indorate e sotto l’ala protettiva di un narratore compassionevole, ma lascia ogni uomo al proprio destino, senza sconti di nessun tipo. Usiamo “quasi” reale, perché poi l’autore gioca molto con alcuni elementi, esasperandoli, e alla fine ci mostra un mondo più crudele di quello cui probabilmente si è ispirato: un medioevo pieno di intrighi e di peccati capitali.
Parlateci della genesi del progetto.
I progetti in Cronaca di Topolinia nascono su richiesta dell’editore e poi vengono elaborati dagli autori. Il primo nostro obiettivo è quindi quello di soddisfare i gusti in casa editrice e poi rivolgerci a delle vendite, in un mercato un po’ appiattito, che possano compensare le spese. Con queste premesse io, Giulia Pellegrini (autrice del numero apparso su Cronaca Comics n.12 e disponibile gratuitamente online) e Michela Cacciatore, abbiamo pensato a cosa potesse piacere anche a noi, e così è partita l’idea delle bellissime capoguerriere dei clan suddivisi per arte, mestieri ed armi, di un mondo sommerso dalla neve e dal ghiaccio e con una filosofia alla base vagamente new age, ma sicuramente ambientalista ed ecologista.
Le “Cronache” di cui si parla sono i resoconti delle esplorazioni di queste guerriere, con i loro seguiti, in cerca della sopravvivenza e dei sopravvissuti alla Terza Glaciazione: è il nostro mondo, che ha oltrepassato il limite, avendo sfidato le leggi della Natura e affrontato una catastrofe ambientale alla quale, che vogliamo crederci o meno, ci stiamo inevitabilmente avvicinando.
Le tematiche, almeno da queste anteprime, sono molto adulte, come nella tradizione di CdT. Ritenete che il fumetto sia adatto anche ad un pubblico minorenne?
No, non lo crediamo. Il fumetto, per crudezza, sesso e violenza, non ha il compito di educare i più giovani alla vita. Come educatori (lo siamo tutti!), dobbiamo saper filtrare il nostro mondo, pieno di contraddizioni, ai più piccoli, cercando di rispondere sempre alle domande che ci pongono. Il nostro, però, è un lavoro che richiede attenzione e delicatezza. Cronache dal Ghiaccio è un fumetto che non si è posto fin dall’inizio questo obiettivo: per questo è “destinato ad un pubblico di adulti”. Le scelte in casa editrice non sono state sempre queste se non negli ultimi anni, ma un po’ è anche il mercato che lo richiede.
Perché proprio un fantasy?
Perché Salvatore Taormina (presidente di CdT. NdR) voleva inizialmente riprendere la Saga di Ho-lan, il primo fantasy pubblicato in casa editrice. Era un fantasy classico, che ci sembrava un po’ lontano da quanto c’è in giro attualmente e che, appunto, George Martin ha inaugurato. Così, tenendoci il desiderio e la curiosità di scrivere e disegnare fantasy abbiamo pensato a qualcosa di nuovo. Le autrici coinvolte tra l’altro, non hanno mai affrontato in maniera seria e costante il genere, ma finalmente è arrivato il momento!
Senza spoilerare troppo, potete dirci qualcosa circa l’ambientazione?
La serie comincia nel momento in cui il villaggio Ya, quello a cui appartengono le nostre guerriere e cacciatrici, scopre di non essere più l’unico esistente. La priorità fino ad allora è sempre stata quella di trovare e riunire i popoli sopravvissuti in una unica grande famiglia, ma già dal secondo numero si capirà che l’impresa è quasi impossibile: nonostante la catastrofe, gli uomini non hanno ancora imparato la lezione, quella di vivere pacificamente tra loro e, con l’aiuto reciproco, di migliorare le condizioni di vita di tutti.
La serie è interamente a colori. Come ha influenzato lo stile del disegno e la lavorazione questa caratteristica?
Indubbiamente abbiamo dovuto tener presente il fatto che fosse a colori. I colori ed il formato piccolo ci hanno portato a realizzare vignette più semplici, senza troppi elementi, per poter facilitare la lettura. Col colore a dire il vero non si è mai pronti abbastanza. Sul più bello vengono anticipate le scadenze per un motivo o per un altro e così da uno dei momenti più rilassanti diventa quello più serrato, da trascorrerci dietro intere nottate!
Ringraziamo Daniela e Michela per la disponibilità e diamo loro appuntamento al Lucca Comics and Games 2014, al quale Isola Illyon non mancherà di certo, per parlare di “Cronache dal Ghiaccio” e di molto altro ancora!
– Luca Tersigni –