DISCLAIMER: l’articolo si rivolge sia ai cultori della saga, sia ai neofiti. A costoro bisogna però segnalare la presenza di INEVITABILI SPOILER, relativi alla trama principale, ad alcune quest secondarie e ad alcune romances, che sono indispensabili per contestualizzare quanto si andrà a dire. Illyoner avvisato, mezzo salvato!
Manca sempre meno all’arrivo su console e PC dell’agognato terzo capitolo videoludico della saga ‘Dragon Age’: ‘Inquisition’ – questo il nome del gioco – vedrà la luce a partire dal prossimo 21 novembre, ma sin d’ora si preannuncia come il punto più alto dell’intera serie, capace di miscelare sapientemente i punti di forza di ‘Dragon Age: Origins’ e del meno fortunato sequel ‘Dragon Age II’, introducendo al contempo un’ambiziosa ambientazione open-world.
Poiché noi di Isola Illyon non abbiamo il cuore tanto duro da lasciarvi soli in balia di quell’immenso lore che caratterizza e fonda l’Universo di ‘Dragon Age’ (nella miglior tradizione Bioware), eccoci giungere preventivamente in vostro soccorso con questa pratica guida, che si propone di fornirvi un prontuario utile sia per i veterani, induriti dai combattimenti e ingrigiti dal trascorrere del tempo, sia per i neofiti, totalmente digiuni della saga, ma sufficientemente coraggiosi da volersi lanciare nell’esplorazione del Thedas saltando a piè pari i capitoli precedenti – che desidererete comunque aver provato, una volta conquistati dalla serie…
Iniziamo dai fondamentali. Il Thedas è l’unico continente noto del mondo di ‘Dragon Age’, nel quale sono ambientate tutte le avventure affrontate finora ed in cui, a meno di clamorose sorprese, si svolgeranno le imprese dell’Inquisitore senza nome protagonista del nuovo capitolo. Il nome è romantico solo in apparenza: non è né gaelico, né elfico, bensì una sigla: “The D. A. setting”, ovvero, assai prosaicamente, “l’ambientazione di ‘Dragon Age'”.
Un po’ come il continente de ‘La Ruota del Tempo’ di Robert Jordan, innominato e dunque chiamato “Randland” dai fan, in onore del protagonista Rand al’Thor. Quei burloni della Bioware, poi, sempre attenti alla coerenza interna del lore, ci dicono che Thedas deriva da Tevene, termine generico un tempo relativo alle terre al di là del dominio dell’Impero Tevinter, successivamente passato ad indicare, per sineddoche, l’intero continente. Il Thedas è sito nell’emisfero australe, cosa curiosa per un’ambientazione fantasy medievale. Due lune rischiarano le sue notti.
Il Ferelden
Approfondiamo un po’ la conoscenza con le singole nazioni che si suddividono – e talvolta si contendono – il Thedas. A sud-est troviamo il Ferelden, la nazione più orientale di tutto il continente, la cui capitale, Denerim, è prospiciente al vastissimo Oceano Amaranthine. Tutti coloro che hanno avuto il piacere di giocare a ‘Dragon Age: Origins’ ricorderanno questa terra bellissima, devastata dall’avanzare della Prole Oscura che, man mano, finiva per impedire al nostro party di raggiungere le località meridionali, costringendoci ad affrontare il nemico in campo aperto.
Il Ferelden è un po’ la culla di ogni appassionato, costellato com’è di luoghi che fanno palpitare il cuore: le terribili Selve Korcari, casa di due delle streghe più affascinanti del gioco; la foresta di Brecilian, dove elfi e lupi mannari si davano battaglia e dove abbiamo imparato, forse per la prima volta, che nessuna decisione può accontentare tutti e che il sangue, una volta versato, rimane sulle nostre mani; la Torre dei Maghi, sul lago Calenhad, teatro di un massacro senza eguali e del primo scontro fra Maghi e Templari. In questo Stato ha una propria sede anche l’organizzazione dei Custodi Grigi, della quale – volenti o nolenti – tutti abbiamo fatto parte. Del Ferelden è originaria anche Andraste, profetessa del culto del Creatore e artefice del passaggio della nazione dal politeismo al monoteismo: l’urna contenente le sue Sacre Ceneri riposa nel villaggio montano di Haven.
Caratteristica della monarchia fereldiana, capace di distinguerla da tutte quelle degli Stati limitrofi, è la legittimazione del Re: questi non governa in forza di un diritto divino tramandato di generazione in generazione, ma del consenso dei proprietari terrieri, incastellati in una rigida organizzazione feudale e capaci di rovesciare la volontà del sovrano – o addirittura di nominarne uno di proprio gradimento – nel corso di un Incontro dei Popoli.
I Liberi Confini
A nord del Ferelden, a sud di Antiva e a oriente della Nevarra, la regione dei Liberi Confini vede spartirsi il dominio fra una serie di città-Stato che reclamano la propria indipendenza da ogni altra autorità… al punto da litigare anche fra loro. Solo davanti a una minaccia esterna, come un Flagello o l’interesse di un vicino troppo avido, Tantervale, Strarkhaven e Kirkwall trovano un valido motivo per unire le forze. Quest’ultima, tra le città dei Liberi Confini, è senza dubbio la più importante, tanto da fondare quasi esclusivamente il setting di ‘Dragon Age II’.
Kirkwall è il palcoscenico, Hawke l’attore di una storia cupa, per certi versi shakespeariana, in cui un profugo fereldiano spiantato arriva nella grande città e fa strada con metodi più o meno discutibili, a seconda dell’interpretazione del giocatore, per poi sparire subito dopo lo scoppio della guerra fra Maghi e Templari, cardine indiscusso – unitamente all’apertura del misterioso Varco con il mondo dei demoni – della trama principale di ‘Inquisition’. La Kirkwall vista in ‘Dragon Age II’ è un mondo in miniatura: sacche di Prole Oscura e città naniche nel sottosuolo, ladri antivani e cittadini in superficie, profughi Qunari, serial killer col vizio di scuoiare le vittime…apparentemente non manca niente. Eppure qualcosa latita: è l’ampio respiro dato dalla varietà di ambientazioni del Ferelden, il brivido del viaggio sulla strada di campagna, il pericolo dato dall’accamparsi in un luogo sconosciuto. Manca il viaggio. Quello che speriamo di riscoprire nel terzo capitolo prossimo venturo.
Quali sono le vostre esperienze con Kirkwall ed il Ferelden? Quale ambientazione avete preferito? Dove sognate di tornare con ‘Dragon Age: Inquisition’? Non mancate di farcelo sapere nei commenti! Quanto alla Guida al Thedas, l’appuntamento è per la prossima settimana: esploreremo Antiva e le altre location ancora inedite!
– Stefano Marras –