Lo sviluppo del titolone di casa Bioware è in dirittura d’arrivo: a pochi mesi dalla release facciamo un po’ d’ordine e tiriamo le prime somme!
Era il lontano 2009 quando Bioware, che tanti capolavori videoludici aveva ascritto al fantasy (uno per tutti: Neverwinter Nights) se ne uscì quasi in sordina con un titolo innovativo che non si appoggiava a nessuna ambientazione preesistente ma ne inventava una di sana pianta: Dragon Age: Origins. Pochi avrebbero potuto immaginare che il successo del titolo sarebbe stato tale che, a distanza di nemmeno cinque anni, il continente di Thedas avrebbe visto ambientate, nelle sue martoriate lande: due giochi mainstream (DA:O, DA II), diversi giochi di contorno e free (Dragon Age Legends, DA Journeys, Heroes of DA), innumerevoli DLC, un RPG cartaceo (DA RPG), cinque libri, sei serie a fumetti (delle quali una sul web), e financo tre – dicasi tre – web series con attori in carne ed ossa. Forse fu la consueta perizia della Bioware nel caratterizzare l’ambientazione, forse fu la possibilità di interazione del PG con i PNG, profonda e dinamica come mai prima, forse fu il fatto che il gioco fosse dannatamente divertente e perfettamente calibrato come difficoltà, probabilmente fu semplicemente perché poteva contare su una delle più belle trame degli ultimi dieci anni di storia dei videogiochi, sta di fatto che moltissimi si appassionarono alla sorte dei Custodi Grigi ed alla loro disperata lotta contro il terribile Flagello.
Nelle fiere di settore cominciarono a fare capolino le cosplayer travestite da Morrigan, Leliana e quant’altro, segno tangibile che la saga aveva lasciato i ristretti confini del videogame per approdare definitivamente nell’immaginario dei fan. La Bioware fu paradossalmente colta alla sprovvista da questo successo e probabilmente non riuscì a gestirlo al meglio: tutti chiedevano a gran voce un seguito e, per fare in fretta, la Bioware rilasciò il controverso DA II appena nel marzo del 2011. Le opinioni sono opposte: c’è chi lo ama e chi lo odia. A parere mio è un gioco coinvolgente come pura interpretazione, ma in generale certo non all’altezza del predecessore, e che sconta il terribile difetto di avere mappe esplorabili ridotte in estensione e spesso uguali, segno evidente della fretta degli sviluppatori di chiudere il prima possibile.
Poche settimane dopo, evidentemente per riprendersi dalle critiche, venne annunciato il terzo capitolo della saga: Inquisition. Questa volta Bioware si prese tutto il tempo per fare le cose per bene, compreso blindare il progetto agli occhi della stampa come nemmeno il sotterraneo di una banca svizzera. Questo approccio ebbe l’effetto di scatenare una ridda di voci e l’accavallarsi di “notizie sicure” riguardo il gioco come poche volte successe per un videogame (giusto Diablo III e pochi altri): a tre mesi dalla data di lancio mettiamo quindi ordine e facciamo il punto basandoci su notizie ufficiali riguardo piattaforme, trama, personaggi e gameplay di questo attesissimo DA III : Inquisition. (SPOILER ALERT!!!).
Inquisizione fa rima con discriminazione?
Il discorso sulle piattaforme di gioco per le quali è previsto il titolo può sembrare poco importante, ma non è così: circa un annetto fa si sparse la voce che, all’interno di casa Sony, Inquisition sarebbe stato messo in commercio esclusivamente per la next-gen delle console della multinazionale, ovvero la allora in imminente uscita Playstation4, escludendo di fatto la marea di possessori della gloriosa PS3. Ancora adesso non si capisce se si trattò di una voce di corridoio sfuggita al controllo oppure di una notizia fatta filtrare ad arte da Bioware ed EA per fornire un assist alla Sony. Sta di fatto che si scatenò la solita sequela di smentite e controsmentite finchè la Bioware annunciò ufficialmente che la PS3 sarebbe stata inclusa tra le piattaforme giocabili (e sarebbe stato davvero un suicidio commerciale escludere un mercato consolidato come quello della vecchia console in favore esclusivamente di quello della PS4, tuttora in assestamento). Le piattaforme sulle quali sarà possibile giocare saranno quindi ufficialmente: Personal Computer, PS3, PS4, Xbox 360 e Xbox One.
Tremate, tremate, la Trama!
Come anticipato dal finale di DAII, lo sfondo dell’intera vicenda sarà la guerra tra i Circoli dei Maghi da un lato e l’ordine dei Templari e la Chiesa dall’altro. Dopo il tentativo di Annullamento (leggi: uccisione di tutti i maghi del circolo) da parte della Comandante dei Templari di Kirkwall, Meredith, la notizia si diffonde e tutti i Circoli dei Maghi del Thedas si ribellano (ed era ora, aggiungerei), nel tentativo di far capire una volta per tutte ai Templari ed alla Chiesa che hanno definitivamente rotto i c*******. Sullo sfondo di questo conflitto si muoverà il protagonista, ovvero il personaggio giocante: dopo L’Eroe del Ferelden di DA:O e Hawke, il Campione di Kirkwall di DAII, prenderemo i comandi nientepopodimenoche dell’Inquisitore.
Dovremo fare luce, secondo il General Manager di Bioware Aaryn Flinn, su uno squarcio nel Velo, una breccia tra l’Oblio ed il mondo reale. Nel fare questo, l’Inquisitore viaggerà in molte location principalmente tra il Ferelden e l’Impero Orlesiano (una parte esplorabile descritta come cinque volte la mappa del Ferelden di DA:O), entrando nel conflitto Maghi-Chiesa come un elefante in una cristalleria, e scegliendo come da tradizione se parteggiare per qualcuno o per nessuno, se cercare di porre fine o rinfocolare il conflitto. Eh già, perché la neonata Inquisizione, erede dell’organizzazione antecedente all’avvento di Andraste e che poi divenne l’Ordine dei Templari, non ha padrini, non risponde a nessuno (tantomeno alla Chiesa) e ha come unico scopo evitare che il caos dell’Oblio si riversi nel Thedas. Quindi, potremo bastonare indifferentemente maghi, templari e chiunque si metta sulla nostra strada, senza doverne rispondere a chicchessia. In armonia con il caratteristico approccio Bioware e con la recente tendenza degli rpg digitali, ci sarà una corposa trama principale che impegnerà, da sola, una cinquantina di ore, circondata da una miriade di quest secondarie e trame non lineari a seconda dei luoghi che visiteremo, con le decisioni prese in precedenza che andranno ovviamente ad influenzare pesantemente ciò che potremo o dovremo fare dopo. Compreso il fatto di non poter giocare delle sidequest in un dato borgo perché, per esempio, prima avevamo preferito disinteressarci delle sorti del medesimo assediato dai Lupi Mannari ed ora, tornandoci, scopriamo che l’insediamento è andato letteralmente in fumo insieme alle quest che aveva da offrire.

Questo simpaticone è un Demone della Fame, pur sembrando un incrocio tra Alien e Diablo (copyright EA International).
Questo meccanismo dovrebbe creare, secondo il Lead Creative Mike Laidlow, una rete di snodi decisionali lungo tutto il gioco tale per cui i differenti impatti dell’Inquisitore sullo svolgersi della trama dovrebbero dare vita ad una quarantina di finali diversi. Inoltre, è stato confermato che tutti i salvataggi sia di DA:O che di DAII saranno importabili, con la conseguenza che la situazione di partenza sarà modificata a seconda delle decisioni che avremo preso giocando i capitoli precedenti, come già avvenuto con DAII. Con la salivazione a livelli di guardia, andiamo a vedere un po’ più nel dettaglio quali facce note e meno note ritroveremo in Inquisition.
Questo volto non mi è nuovo….
L’Inquisitore, di cui vestiremo i panni, sarà ovviamente il protagonista del gioco ed il leader della misteriosa organizzazione nota come L’Inquisizione. Per la gioia dei maschietti, ci sarà il ritorno della barda Leliana, già compagna dell’Eroe del Ferelden ed ora consigliera dell’Inquisitore, attualmente capo della sezione spionaggio dell’organizzazione; nonché della bellissima ed inquietante maga apostata Morrigan, che ritroveremo nella posizione per lei alquanto insolita di consigliera di Celene, Imperatrice di Orlais. Parte importante giocherà il Capitano Cullen, ex templare testimone delle gesta sia dell’Eroe del Ferelden che del Campione di Kirkwall. Ritorni secondari ma non meno importanti per Alistair, Custode Grigio, uno dei protagonisti della sconfitta del Quinto Flagello e Re del Ferelden in base alle scelte giocate nei capitoli precedenti; così come per Anora, ex Regina o tuttora regnante del Ferelden, sempre in base alle scelte di cui sopra.
Potranno diventare invece addirittura compagni di avventura dell’Inquisitore: sia Cassandra Pentaghast, membro dei Cercatori della Verità che interrogò il nano Varric Tethras riguardo gli eventi di Kirkwall (che diedero vita al conflitto Maghi-Chiesa in DAII), dando il la di fatto all’Inquisizione; sia il mitico Varric Tethras stesso, impareggiabile nano dal cuore d’oro, sbruffone, ladro e cantastorie, già amico e compagno d’arme del Campione di Kirkwall. Riguardo la possibile presenza come PNG in Inquisition dell’Eroe del Ferelden e di Hawke, la Bioware rimane muta come nemmeno i “bravi ciagazzi” del Padrino, salvo dire, per bocca dello stesso Laidlaw, che “c’è una possibilità superiore allo zero per cento”. Non impossibile quindi, ma altamente improbabile? Chissà.
Come potete constatare, di carne al fuoco ce n’è davvero parecchia: vedremo quindi la settimana prossima in che modo intenderà cucinarla Bioware, esaminando il probabile gameplay e le meccaniche di gioco. Come sempre, su Isola Illyon!!
– Luca Tersigni –