Elen sila lumenn omentielvo avventurieri! Noi di Isola Illyon abbiamo a cuore la storia del fantasy e i grandi classici che l’hanno caratterizzata. Per questo, oggi ci tuffiamo a bomba nel 1911 dove un giovane Edgar Rice Burroughs, sfiduciato dai suoi passati insuccessi e sull’orlo del suicidio, tenta la fortuna con un romanzo che è destinato alla gloria della narrativa moderna: Sotto le lune di Marte.
John Carter e le sue avventure conoscono un successo praticamente immediato, spingendo l’autore a continuare a narrare di questo eroe. Ma chi è questo americano impavido? Scopriamolo subito!
La parola all’autore: vita morte e miracoli in due righe. Prima di parlare di Carter, lasciate che spenda qualche parola in favore del suo autore. Edgar Rice Burroughs nasce a Chicago il 1° settembre del 1875 e muore a Encino il 19 marzo 1950. Prima di intraprendere la carriera di scrittore tenta diversi lavori, da cui trae scarso profitto. A causa di questi insuccessi infatti tenterà l’ultima spiaggia possibile, scrivendo Sotto le lune di Marte. Tale fu la sua mancanza di fiducia nella sua opera che la firmerà con lo pseudonimo di Normal Bean (tipo qualsiasi). Grazie allo strepitoso successo che ebbe sin da subito, Burroughs proseguì le epiche gesta del comandante in undici volumi.
John Carter di Marte: chi è, cosa fa, perché. Eccoci dunque a narrare delle incredibili gesta del guerriero di Marte. La genesi di questo personaggio è molto interessante: sulla terra Carter era un capitano sudista che, al termine della guerra, si improvvisa avventuriero per guadagnarsi in qualche modo da vivere. Con un suo ex commilitone come socio, nelle sperdute terre dell’Arizona trova una vecchia miniera abbandonata dove spera di poter trovare abbastanza oro per potersi sistemare temporaneamente. Il destino però aspetta dietro l’angolo e dopo uno scontro con degli indiani che porterà alla morte del suo compagno e al grave ferimento del nostro eroe, trovando rifugio in una grotta in attesa del Cupo Mietitore ha però in cambio salvezza. Trasfigurato misteriosamente, si ritrova catapultato sul pianeta rosso, dove per sopravvivere combatterà strenuamente contro creature sconosciute. Questo personaggio è molto importante, poiché dà il via ad un filone narrativo molto interessante come il “Planetary Romance“, dove si narrano le avventure di un eroe solitario in un pianeta sconosciuto. Ce la farà John Carter? Quali misteri lo aspettano su Marte? Leggete e lo scoprirete!
Altre pubblicazioni: Fumetti, film, altro. Lo straordinario consenso di pubblico di questo personaggio ha portato a numerose ristampe dei libri e a vari adattamenti cinematografici e non. La prima apparizione nel mondo del fumetto avviene tra le pagine della Dell Comics, sulla rivista The Funnies nel 1939 per mano dell’illustratore John Coleman Burroughs (figlio di Edgar) e altre storie a fumetti sono state pubblicate tra il 1939 e la fine degli anni novanta. Attualmente sono stati prodotti due film dedicati a questo eroe, uno del 2009 diretto dallo studio indipendente “The Asylum” e una produzione del 2012 dalla Disney, quest’ultimo basato sul primo libro della serie. Segnalo inoltre per chi volesse recuperare e leggere le opere cartacee, la Newton Compton nella collana “Grandi Tascabili Contemporanei” ha ristampato i primi tre libri della saga in un unico volume, agile e non eccessivamente dispendioso (un buon modo per risparmiare qualche spicciolo, quando si trovano cose così).
Signori! Anche per oggi è tutto. Onestamente ho conosciuto troppo tardi questo personaggio e sto rimediando ferocemente al tempo perso (e troppo c’è ancora da fare). Ho letto da poco Sotto le lune di Marte e devo dire che in quanto a narrazioni ed atmosfere è molto ben fatto. Vi lascio con una delle mie illustrazioni preferite su John Carter (di cui, ahimè, non conosco l’autore! Ditemi chi è e lo credito a dovere) e vi saluto, al prossimo appuntamento!
Eroi su pianeti sconosciuti e deserti sconfinati fanno al caso vostro? Lasciate un grido di battaglia qui sotto con un commento. Buona fortuna avventurieri!
“Sono molto vecchio, non so esattamente quanto. Forse ho cento anni, forse più; ma non posso dirlo perché non sono mai invecchiato come gli altri uomini e non ricordo neppure di avere avuto un’infanzia. Fin dove arriva la mia memoria, ricordo di essere sempre stato adulto: un uomo di circa trent’anni.Oggi il mio aspetto è identico a quello di quaranta e più anni fa, eppure sento che non posso continuare a vivere per sempre; che un giorno affronterò la vera morte dalla quale non c’è più resurrezione. Non so perché dovrei temere la morte, io che sono morto due volte e sono sempre in vita; tuttavia, al suo pensiero, provo lo stesso orrore che provate voi, che non siete mai morti. Ed è a causa di questo terrore della morte – credo – che sono così convinto che morirò.” John Carter