Negli anni trenta, dalla penna di Kenneth Robeson nasce il personaggio capostipite dei supereroi moderni: segreti e meraviglie dell’uomo di bronzo.
Elen sila lumenn omentielvo, avventurieri! Oggi divagheremo dal solito Fantasy per spingerci nell’analisi di un personaggio che mi sta a cuore, considerato il padre putativo degli eroi dei nostri tempi. Negli anni trenta l’america attraversava la grande Depressione, il crimine organizzato e la crisi impazzavano ovunque. Chi potrà mai risollevare le sorti dell’umana stirpe? Chi combatterà a fianco dei diseredati, dei deboli, degli sconfitti? Fu così che vide la luce il celebre Uomo di Bronzo.
Gli amanti del pulp americano e delle pubblicazioni fantascientifiche sicuramente ricorderanno questo personaggio misterioso, grazie anche ad una serie dedicata edita dall’Urania negli anni settanta. Cito da una copertina dell’epoca: “Chi ama l’azione, il movimento, la libera scatenata corsa di peripezie, coincidenze, colpi di scena e di mano, non potrà non diventare un patito di Doc Savage, detto l’Uomo di Bronzo. Questo grande ciclo di romanzi d’avventura, che fu celebre nell’america degli anni ’30, conosce ora in tutto il mondo un successo strepitoso ma non sorprendente. Da James Bond, dalla fantascienza, dai fumetti, dai cartoni animati, un pubblico enorme ha imparato a prendere per il verso giusto le strabilianti imprese del fulmineo eroe che è contemporaneamente miliardario, scienziato eccelso, erudito poliglotta, detective infallibile, atleta invincibile e che mette questa sua prodigiosa somma di doti al servizio della giustizia, dovunque e contro chiunque“.
Tutto questo non vi basta? Non stiamo qui a smuovere le molliche di pane con la ruspa e affrontiamo la questione step by step.
Kenneth Robeson, pochi cenni sull’autore. Preoccupiamoci anzitutto di parlare di chi ha portato lustro al personaggio. Lester Dent, sotto lo pseudonimo di Kenneth Robeson nasce il 12 ottobre 1904 a La Plata, Missouri. Il primo impatto con la scrittura avviene nel 1929, con la pubblicazione di una storia dal titolo “L’isola pirata”. Nel ’32 Henry Ralston della Street & Smith Pubblication contatta Dent per proporgli un contratto: grazie al grande successo di The Shadow, un magazine molto in voga a quei tempi, c’era bisogno di un nuovo eroe che accattivasse la popolazione. Fu così che a un anno di distanza l’Uomo di Bronzo vide la luce.
Di scrittura lineare e pulita, il nostro autore crea colpi di scena e trame semplici ma efficaci. Ha inoltre -ed è dote di pochi- la capacità di scrivere per immagini, di dare vita e carattere ai personaggi con poche parole. Sono state pubblicate 181 storie su Doc Savage, quasi tutte sue.
Le origini di Savage: background e altro. Vediamo dunque chi è questo personaggio: Clark Savage Jr è un uomo straordinario, dotato di capacità non comuni. Sin da piccolo il padre lo fa seguire da un equipe di scienziati che ne forgiano la mente ed il corpo. Non ha superpoteri ma è competente in chimica, fisica archeologia e quant’altro, un grandioso e prestante atleta, un poliglotta. Il suo quartier generale si trova all’86° piano di un grattacielo di New York (che viene di solito identificato come l’Empire State Building, nonostante abbia solo 85 piani) e dispone di molti mezzi per partire all’avventura, tra navi, elicotteri ed altro. Ha perfino una base segreta in Antartide battezzata come “la Fortezza della Solitudine“, dove ama a volte rifugiarsi per cercare quiete. Nei fumetti di Superman c’è un rimando simile, anche il kriptoniano ha un rifugio simile disperso nei ghiacci. Doc Savage è spalleggiato da cinque gregari che lo aiutano nelle sue peripezie, con i quali comunica in Maya per non farsi comprendere da orecchie indiscrete. Ognuno di questi personaggi rappresenta il top nel proprio settore. Sono:
- L’avvocato Theodore Marley “Ham” Brooks e la sua scimmia Chemistry.
- Il chimico Andrew Blodgett “Monk” Mayfair con il suo maialino Habeas Corpus (o Codicillo)
- L’ingegnere civile John “Renny” Renwick.
- L’ingegnere elettronico Thomas “Long Tom” Roberts
- l‘archeologo e geologo William Harper “Johnny” Littlejohn.
Compito di questi personaggi non è solo di arricchire la trama, ma è anche affidato loro una serie di buffi siparietti per rendere la lettura più piacevole. Proverbiali sono le liti tra Monk e Ham, le colorite e forbitissime espressioni di Littlejohn (con uscite del tipo “é superamalgamato!”) e molto altro.
Altre diffusioni: comics, film. Il nostro eroe ha avuto anche altre pubblicazioni oltre ai libri: tra i fumetti è stato pubblicato tra il 1940 e il 1943 dalla Street & Smith, stessa casa editrice dei libri. Dal 1966 al 2013 Doc passa per diverse case editrici, dalla Gold Key Comics alla Dynamite Entertainer, passando perfino per Marvel e DC. Sono state stilate tre serie radiofoniche, delle prime due (pubblicate rispettivamente nel 1934 e nel 1943) si è salvato poco e niente. L’ultima serie, uscita nel 1985 la si può acquistare qui alla modica cifra di 15,99 dollari. Attualmente è uscito un film dell‘Uomo di Bronzo e uno non completato per problemi di budget. A quanto pare, stando ad alcuni rumors piuttosto affidabili è in preparazione una nuova produzione cinematografica. Che dire? Aspettiamo fiduciosi.
Siamo così giunti ai saluti finali! Per altri dettagli rimando a questo editoriale per chi volesse approfondire l’argomento. Lascio inoltre in visone il trailer ufficiale del film del 1975 trovata su Youtube.
Scienziati straordinari e avventure fantascientifiche fanno al caso vostro? Lasciate un messaggio in codice qui sotto con un commento! Buona fortuna avventurieri!
“ Che io mi sforzi ogni attimo della mia vita per rendermi migliore e migliore, al meglio delle mie capacità, affinché tutti possano trarre profitto da ciò. Che io pensi al giusto e a dare tutto il mio aiuto a chi ne ha bisogno, senza riguardo per null’altro che la giustizia. Che io possa accettare ciò che viene con un sorriso, senza perdere coraggio. Che io sia rispettoso del mio paese, dei miei concittadini e dei miei collaboratori in tutto ciò che dico e faccio. Che io possa fare il bene a tutti e male a nessuno. ” Giuramento di Doc Savage.
-Michele Giuliani-