Recensiamo “Il Regno dei Lupi”, prima metà di A Clash of Kings, il secondo volume de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George Martin: chi sono questi re pronti allo scontro?
Premessa 1: tenterò di trattenermi il più possibile, ma per raccontare la trama di ogni libro finirò sicuramente col fare qualche piccolo spoiler: non odiatemi troppo!
Premessa 2: all’interno della recensione potrei citare anche le edizioni americane dei libri. Quando leggerete il nome in inglese, tenete a mente che sto parlando del volume “unico” originale, mentre i nomi tradotti si riferiscono alle suddivisioni fatte da Mondadori con l’uscita italiana.
Avete divorato alla velocità della luce “Il Trono di Spade” e “Il Grande Inverno”, completando così il primo libro de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco? È tempo di continuare il nostro viaggio per i Sette Regni, perché col secondo volume della saga, A Clash of Kings, George Martin entra ancora di più nel vivo della storia, iniziando a delineare – come suggerisce lo stesso titolo del libro – quello che si preannuncia come uno dei più grandi conflitti che il Westeros ricorderà. L’obiettivo si trova sempre lì, ad Approdo del Re, ed è quello scomodo scranno di ferro. Ma vediamo cosa succede nei primi POV di questo “Il Regno dei Lupi”.
Alla Roccia del Drago, dimora di Stannis Baratheon – fratello del defunto Re Robert – la sacerdotessa Melisandre, proveniente dalla misteriosa città Asshai delle Ombre, sta convincendo l’uomo ad abbandonare la sua fede verso i Sette Dei e convertirsi completamente al culto del Signore della Luce R’hllor, assicurandogli che grazie al suo aiuto potrà conquistare Il Trono di Spade. Jon Snow e i suoi confratelli, nel frattempo, partono per la Foresta Stregata alla ricerca di alcuni Guardiani della Notte scomparsi, tra i quali anche suo zio Benjen Stark. Il ragazzo viene a sapere della morte del padre, Eddard, giustiziato per tradimento da Re Joffrey, evento che ha anche scatenato la rabbia di Robb, altro figlio di Eddard, il quale si proclama Re del Nord e invia dei messaggi ad Approdo del Re per comunicare alla regina reggente Cersei le sue condizioni di pace; il ragazzo manda anche Theon Greyjoy, protetto degli Stark, a Pyke, suo logo di nascita, per chiedere a suo padre Balon di unire le forze col Nord. Arya Stark, che ha assistito alla decapitazione del padre, viene intanto presa in custodia da Yoren, un reclutatore dei Guardiani della Notte, che decide di portarla lontano dalla capitale e dalle grinfie dei Lannister. Durante il viaggio fa la conoscenza di Gendry, fabbro e figlio bastardo di Robert, ignaro delle sue origini. Ma a credere di avere diritto a regnare sul Westeros c’è anche Renly Baratheon, altro fratello di Robert, che sposa Margaery della casata Tyrell e si prepara ad attaccare Approdo del Re con l’esercito di Alto Giardino. Al di là del Mare Stretto, Daenerys decide di divenire la guida dei dothraki dopo la morte di suo marito Drogo e, con i suoi draghi appena nati, di viaggiare attraverso il deserto alla ricerca di una città.
Nuovo libro, tanta nuova carne al fuoco: in questo volume Martin decide di rallentare un pochino il ritmo della narrazione per poter iniziare a incuriosirci piazzando sul tavolo tutte le carte a sua disposizione, e nello stesso tempo di dedicarsi ad esplorare in maniera introspettiva i suoi personaggi, ed è senza dubbio attraverso questo libro che i lettori iniziano davvero ad affezionarsi a loro. Dunque situazioni più calcolate, ma non per questo mancano momenti interessanti: nuove vicende si intrecciano e, come vi dicevo nell’introduzione, sembra proprio che stia per prepararsi una grande battaglia dovuta al fatto che mai come in questo momento sembrano esserci tanti pretendenti al Trono di Spade. Ancora una volta, Martin non è avaro nel riempire la sua scacchiera con nuove pedine: iniziamo a fare la conoscenza con la misteriosa Melisandre, personaggio tramite il quale l’autore inietta nel racconto una leggera componente sovrannaturale, ma anche di Davos Seaworth, ex contrabbandiere e fidato amico di Stannis, a mio avviso molto ben caratterizzato. Non dimentichiamoci della presentazione della famiglia Greyjoy e dei Tyrell, un caleidoscopio di personalità che apprezzerete sicuramente.
Insomma, riassumo facilmente tutto consigliando l’acquisto a chi ha apprezzato A Game of Thrones, senza neanche pensarci mezza volta. Anche questo volume non dovreste avere problemi a reperirlo sia nell’edizione Oscar Bestsellers che nella più conveniente raccolta che comprende sia questo libro che il successivo, La Regina dei Draghi (che tratterò presto).
– Mario Ferrentino –