Chi sarà mai la mente geniale dietro il successo planetario del boardgame Race for the Galaxy? Scopriamolo insieme!
Un boom pazzesco, una schiera di aficionados boardgamers che non finisce più, e svariate espansioni annesse. Bimbi, non cascatemi dagli alberi come le noci di cocco che trovate sulle palme della nostra, tropicale isola…di cosa stiamo parlando? Ma di Race for the Galaxy, naturalmente, l’acclamato e planetario gioco di carte, sia per quanto riguarda le vendite, sia per la tematica sci-fi che lo attraversa, intrecciandolo manco fosse il filo di Arianna. Arianna eh, quella del Minotauro, che è mitologicamente il mostro fantasy per antonomasia. In culo all’idra ed alle arpie. E dopo il concorso di questo mese, in collaborazione con la casa editrice Giochix (a proposito, manca poco, non fatevelo scappare! Qui, alla pagina Contest e Premi troverete tutte le istruzioni per vincere senza neanche accorgervi di aver partecipato), noi di Illyon non ci facciamo mancare proprio nulla: un cordiale scambio epistolare oltreoceano ha portato a naufragare sulle nostre sponde nientepopodimenoché Thomas Lehmann, il creatore del gioco! Quali trucchi ci avrà svelato, per conquistare l’universo e governarlo con tirannico pugno di ferro? E soprattutto, i raggi laser si possono usare per spuntarsi le unghie dei piedi? Questo, e quant’altro, nell’imminente e mirabolante intervista, per la quale ringrazio la preziosa collaborazione del nostro buon Jonathan Campione.
Benvenuto su Illyon, Thomas! Parlaci un po’ di te e del tuo passato da giocatore, prima che diventassi un game designer di successo.
Sono cresciuto sia in patria (negli Stati Uniti, ndr), sia all’estero, in Tunisia e Indonesia. Avendo, all’epoca, soltanto pochi giochi da tavolo a disposizione – Monopoli, Risiko, Aquire – di solito era facile apportare varianti alle regole di base. Alla fine ho deciso di intervenire, iniziando a creare i miei propri giochi.
Com’è nato il tuo capolavoro, Race for the Galaxy? Era già stato concepito come l’attuale card-game, o l’iniziale struttura di gioco ha subito cambiamenti, strada facendo?
Race for the Galaxy è la sintesi di due diverse fonti, un Collectible Card Game, mai pubblicato, ed il lavoro svolto, sotto richiesta dell’Alea, per il gioco Puerto Rico. Alcune idee, come il pagare per ottenere carte, usando la medesima valuta, vennero alla luce per San Juan, nonostante abbia deciso di implementarle in seguito, creando un gioco tutto mio.
Da un regolamento minimale hai creato un’incredibile profondità strategica! Ci daresti qualche consiglio di gioco per dominare la galassia?
Non bruciate tutte le carte che avete in mano per costruire, ma utilizzate la maggior parte di loro per costruirne altre.
Cercate di aumentare l’afflusso di carte alla mano: piuttosto che dall’esplorazione o dallo scambio di risorse, concentratevi sui poteri che forniscono carte in Sviluppo, Insediamento, Consumo e Produzione, così da espandervi e prosperare, mentre rinfoltite la schiera di carte in vostro possesso. Prestate attenzione alle mosse dei vostri avversari, per trarne facilmente vantaggio durante la loro fase di scelta.
Parliamo di Alien Artifacts, l’ultima espansione: quali cambiamenti apporta al gioco, e cosa devono aspettarsi i giocatori?
Alien Artifacts è in realtà due espansioni in una: la prima, rappresentata da un nuovo set di carte, disegnato all’occorrenza per la sua facilità di apprendimento, si affianca ad un opzionale mazzo di carte “Pianeta Alieno”, che forniscono bonus di esplorazione e collezionabili. Giocate prima col nuovo mazzo di carte, prima di aggiungere il secondo, facoltativo, poiché aprono a nuove strategie, come sconti e consumi specializzati. Alien Artifacts si pone, tematicamente, prima delle altre tre espansioni, carattterizzate dalla graduale discesa in guerra dell’intera galassia; è completa già di suo, e non dovrebbe mai essere combinata con le altre espansioni.
Saresti interessato a rilasciare una versione digitale di RFTG, in formato iOS/Android?
Mi piacerebbe moltissimo. Era ciò a cui la partnership con Goko mirava, assieme al gioco online. Tuttavia, il progetto fallì, e i diritti digitali torneranno in nostro possesso non prima di qualche tempo.
Le tre regole d’oro di Thomas Lehmann per tutti gli aspiranti game designers.
Create ciò che vi interessa, non mere copie di quanto già esistente sul mercato. Testate il gioco quasi subito e spesso, e siate preparati a “seguire il gioco”: cambierà in qualcosa di diverso e migliore nel corso delle varie prove. Cosa più importante, testatelo con “esterni”, non solo familiari e amici, per ottenere una gamma di commenti e impressioni da chi può vedere il gioco con occhi freschi e imparziali.
Cosa ci aspetta, nel futuro immediato? Ci stupirai con altri progetti, che attualmente tieni sottobanco?
Continueremo a sviluppare il brand di RFTG – Roll for the Galaxy è il prossimo in uscita – e ne abbiamo svariati in fase di prova. Per quanto mi riguarda, ho almeno un gioco in uscita al Boardgame Geek di Essen, sotto differente etichetta, mentre continuo a lavorare su altri, nuovi progetti.
In chiusura, manda un saluto ai nostri lettori!
Ciao a tutti voi, illyoners! La popolarità riscossa da RFTG in Italia mi esalta davvero: Alien Artifact sarà presto disponibile anche nel vostro paese!
Che dire, Mr. Lehmann è stato davvero gentilissimo! Lo ringraziamo per il tempo concessoci e gli auguriamo in bocca al lupo per i prossimi progetti, mentre a voi tutti, isolani, come sempre, appuntamento ai prossimi, esclusivi approfondimenti!
– Mario Venezia–