Parliamo del gioco da tavolo fantasy in cui non conta tanto il risultato del dado, quanto più come è stato tirato e dove si è fermato: Dungeon Fighter!
DI COSA STIAMO PARLANDO?
Questa settimana vi presento “Dungeon Fighter”, atipico gioco fantasy di esplorazione di dungeon creato dal genio puramente italico della Cranio Creations (Autori: Lorenzo Silva, Aureliano Buonfino e Lorenzo Tucci Sorentini, Illustrazioni e grafica: Giulia Ghigini)! Qui da 1 a 6 giocatori impersonano baldi avventurieri fuori dagli schemi, il cui obiettivo è quello di esplorare il solito labirinto nel tentativo di sconfiggere il Signore del Dungeon ed appropriarsi del consueto tesoro, avendo cura di salvare anche la pelle, nel mentre.
Eh va beh, bella novità, sempre della stessa roba si parla, direte voi. In realtà più o meno: gli avversari che si incontrano nei meandri del Dungeon non sono i classici nemici di giochi di questo tipo, anzi, sono proprio gli stessi, ma in chiave comica, e allo stesso modo il combattimento, basato sul tiro del dado, proprio come nei migliori giochi di ruolo subisce qualche “lieve” modifica, rendendo quasi più importante il luogo in cui il dado si ferma rispetto al risultato ottenuto sullo stesso.
Siete curiosi, eh?
COSA C’È NELLA SCATOLA?
– 3 dadi base colorati (rosso, blu e verde), da usare per danneggiare i mostri (tirandoglieli contro, ovviamente) e 9 dadi bonus bianchi, che potrete ottenere come ricompensa nel corso del gioco;
– 1 Scheda Punti Vita del Mostro, perché se no come indicate le ferite?
– 10 Schede Mappa, per creare il dungeon da esplorare e 4 Stanze del Boss, in cui risiede l’Essere che dovrete eliminare per uscire dal Dungeon;
– 14 segnalini cicatrice, perché anche i più potenti Eroi ricevono dei “regalini” dai propri avversari;
– 1 Bersaglio (?), NECESSARIO al gioco, che altrimenti sarebbe veramente una noia;
ed altri elementi meno rilevanti e più banali, quali Monete d’Oro, segnalini abilità, Carte Mostro, Schede Eroe ecc.
COME SI GIOCA?
Dopo aver selezionato opportunamente il livello di difficoltà con cui intendete affrontare l’avventura tra i 3 disponibili, potrete procedere al Set-up del gioco.
Post set-up, il vostro gruppo inizia ad esplorare immediatamente il Dungeon, bramoso di accumulare tesori. Il Dungeon, però, presenta numerose strade da poter seguire per giungere nella Stanza del Boss e quindi, da buon gruppo, dovete accordarvi ad ogni turno su che strada seguire, spostandovi dunque nella stanza selezionata dal maggior numero di giocatori. Attenzione, però, perché ognuna di esse presenta caratteristiche particolari!
Potete infatti imbattervi in scrigni del tesoro, da cui attingere dopo aver sconfitto il nemico che li protegge, oppure in stanze con trappola, che vi impongono di variare leggermente le regole di combattimento, passando per fonti curative, Negozi di Equipaggiamento e chi più ne ha più ne metta!
Entrati nella stanza potreste venire immediatamente sorpresi da un mostro. Ciò accade tutte le volte, anche se mi chiedo come, effettivamente, dopo aver giocato a circa due dozzilioni di prodotti di questo tipo possiate essere ancora sorpresi nell’incontrare un mostro all’interno di un Dungeon; bah, passiamo avanti.
A questo punto dovete pescare una Carta Mostro dalla Torre delle Carte (sono posizionate qui, infatti, le carte mostro, divise per livello di difficoltà) e prepararvi per il combattimento che, come già detto, si basa sul tiro dei dadi; c’è però qualcosa di diverso rispetto al solito: partendo dal Leader e procedendo in senso orario, i dadi vanno lanciati sul tavolo in modo tale che compiano un rimbalzo, e devono fermarsi sul bersaglio, che tra l’altro è bucato, perché nel caso in cui ciò non avvenga l’eroe di turno subisce delle ferite dal mostro, pari alla sua forza! Può capitare che il dado tirato si fermi sul tabellone e mostri, sulla sua faccia, un simbolo strano, ad indicare l’attivazione di un’abilità speciale, corrispondente a quella del colore del dado tirato dal giocatore.
Ma il combattimento non si ferma qui: se la stanza in cui siete entrati presenta una trappola, o il mostro di turno conosce qualche trucchetto, oppure ancora volete rischiare la sorte usando l’arma appena trovata, allora il modo di tirare il dado cambia, ed inizierete a vederne della belle: tiri con il naso, alla cieca, dopo una piroetta, da sotto il tavolo, con la mano di qualcun altro, e così via! Ed inoltre le tipologie di tiro possono cumularsi, con effetti spassosissimi sulla seduta di gioco: sapete che ridere tirare con la mano di un altro giocatore alla cieca da sotto il tavolo?
Se con l’utilizzo dei soli dadi colorati il mostro viene sconfitto, allora potete procedere alla stanza successiva, ma in caso contrario vi troverete di fronte ad un bivio: far subire a tutti i giocatori delle ferite e ripristinare i dadi combattimento, o utilizzare un prezioso dado bianco nella speranza di sconfiggere l’avversario in un solo turno?
Il gioco prosegue così fino a che non si arriva nella stanza del Boss, in cui dovete sconfiggere, per l’appunto, il Capoccia di turno; attenzione, però, perché in questo combattimento non potete ripristinare la riserva dei dadi combattimento, quindi vedete di dosare bene l’utilizzo dei dadi bianchi, altrimenti per voi sarà la fine!
COSA NE PENSI?
I pareri riguardo a questo gioco, sul web, sono contrastanti: c’è chi lo crede una porcheria, e chi, invece, lo considera un capolavoro.
Io, sinceramente, mi metto nel mezzo. Il gioco è molto carino, coinvolgente, veloce e divertente, ma è bello da giocare una volta ogni tanto e per farci una partita e via, altrimenti alla lunga rischia di diventare noioso. Vi farete sicuramente tantissime risate nel caso in troviate tiri cumulati “stupidi”, come la sponda con la mano di un altro, mente invece vi troverete ad imprecare col calendario in mano quando vi capiteranno tiri impossibili tipo “Tiro con il naso, alla cieca e dopo una piroetta”, che trasformeranno il gioco in un abominio insopportabile per le scarse possibilità di successi di un tiro del genere.
Ciononostante mi sento di dire che la Cranio Creations ha sfornato un prodotto fuori dagli schemi, ben pensato ed abbastanza riuscito: le componentistiche sono solide e belle da guardare, i nomi di alcune carte fanno piangere dal ridere ed in generale il gioco è ben strutturato; dovendo per forza tirare le somme su un titolo del genere, però, non mi spingo oltre al 7: spassosissimo alla corta, estenuante alla lunga.
Comunque non vedetela come una valutazione negativa, a me piace!
–Luca Mugnaini–