Iniziamo la rubrica dedicata ai giochi da tavolo più spassosi di sempre con un grande classico, che vi trasporterà nella meravigliosa terra di Kragmorta: Sì, oscuro Signore!
Ma io dove ho la testa? Ho già scritto numerose recensioni di giochi da tavolo e fino ad ora non avevo parlato di questo gioco che mi ha fatto provare emozioni fortissime! Errore imperdonabile, occorre rimediare immediatamente.
“Sì, Oscuro Signore!” è uno stupendo party game basato completamente sulla narrazione, il dialogo, e l’interazione tra i giocatori; nulla di nuovo, giusto? Sbagliatissimo! Questo non è il classico gioco di narrazione alla “C’era una volta”, in cui bisogna raccontare una storia al fine di ottenere il proprio Lieto Fine, ma piuttosto è il contrario, ovvero bisogna raccontare la propria storia (e fare in modo che quest’ultima sia convincente) per evitare di perdere e, di conseguenza, essere torturati per l’eternità all’interno delle segrete della Torre dell’Oscura Stregoneria!
Ebbene sì, perché in questo gioco di origine completamente italica (creato da Fabrizio Bonifacio e Massimiliano Enrico), da 4 a 16 giocatori, questi rischieranno letteralmente la vita: i più impersoneranno dei goblin goffi e stupidi, rei di aver fallito per l’ennesima volta la missione assegnatagli, mentre solamente uno avrà l’onore di vestire i panni di Rigor Mortis, L’Oscuro Signore, il Genio del Male padrone della Torre, furibondo per l’accaduto e intenzionato a trovare un colpevole su cui sfogare la propria frustrazione.
I Goblin dovranno dunque cercare di discolparsi per il fallimento appena ottenuto nel modo per loro più facile, ovvero scaricando la colpa sui propri compari, sotto lo sguardo vigile del Genio del Male, che, alla prima scusa poco verosimile, non esiterà ad incolpare colui che l’avrà formulata.
COMPONENTISTICHE
All’interno della scatola del gioco troverete semplicemente un Mazzo di Carte, divise in Carte Spunto, che verranno utilizzate come spunto nella narrazione, Carte Azione, utili a scaricare la colpa su di un altro goblin, e le Carte Occhiataccia, strumento di Rigor Mortis per ricordarsi quali Goblin hanno gonfiato troppo le proprie panzanate.
Nella scatola è, ovviamente, presente anche il Regolamento del gioco, contenente le regole ed un glossario riguardante gli effetti delle Carte Azione. Non occorre null’altro per iniziare a giocare.
SVOLGIMENTO DEL GIOCO
All’inizio della partita i tre mazzi dovranno essere divisi e posizionati al centro del tavolo, a parte il mazzo delle Occhiatacce, che verrà consegnato al Rigor Mortis di turno. In seguito, con un qualsiasi metodo democratico (di solito si seleziona il primo che riesce a prendere le carte Occhiataccia o chi vince la rissa pre-partita) uno dei giocatori verrà eletto Signore Oscuro; a questo punto i Goblin (ovvero gli altri giocatori) riceveranno la propria mano iniziale, composta da 3 Carte Spunto e 3 Carte Azione. All’inizio della partita è necessario che ognuno dei Goblin possieda tra le sue Carte Azione almeno una carta Scaricabarile e, qualora qualcuno ne fosse sprovvisto, l’Oscuro Signore si mostrerà magnanimo e gli farà dono di una carta di questo tipo.
Fatto questo, il giocatore che impersona Rigor Mortis si potrà alzare e, con tono furibondo, informare i Goblin di quale missione essi abbiano fallito, a sua completa discrezione. Ciò vuol dire che egli potrà chiedere ai Goblin come mai essi non siano stati in grado di procurargli il “Calice della Vita eterna” come, allo stesso modo, perché egli sia ancora sdraiato a terra, quando già da un po’ di tempo egli abbia ordinato loro di aiutarlo ad alzarsi!
Il Goblin alla sinistra del Signore Oscuro dovrà quindi iniziare a dissolversi…ahem… volevo dire discolparsi utilizzando le Carte Spunto presenti nella propria mano, e dovrà farlo in modo rapido, convincente e deciso; dopo aver quindi sparato la cavolata del momento, dovrà utilizzare una Carta Azione Scaricabarile per indicare il Goblin alla propria sinistra ed incolparlo di qualcosa di sensato, in modo da deviare qualsiasi sospetto presente sulla sua persona. Il giocatore ripristinerà quindi la sua mano pescando fino ad avere 3 Carte Spunto, ed il Goblin incolpato pescherà una Carta Azione.
A quel punto toccherà al Goblin successivo discolparsi ed accusare il Goblin alla propria sinistra, fino a quando tutti i giocatori non si saranno scaricati il barile a vicenda; le redini del gioco torneranno quindi in mano a Rigor Mortis il quale potrà decidere chi è stato poco convincente nel suo maldestro tentativo di giustificarsi, e metterlo sotto torchio. Da questo momento in avanti i giocatori potranno incolpare un qualsiasi altro giocatore, e non obbligatoriamente quello alla propria sinistra, ed inoltre potranno avvalersi dell’utilizzo delle varie Carte Azione per interrompersi a vicenda e complicarsi il gioco, per scambiarsi le occhiatacce ricevute e così via.
Qualora Rigor Mortis ritenga che una scusa non sia stata sufficientemente convincente, che due Goblin si stiano incolpando a vicenda da troppo tempo, che qualcuno dei presenti non si stia rivolgendo a lui con il dovuto rispetto o semplicemente che si stia annoiando, egli premierà il Goblin (o i Goblin) di turno con un’Occhiataccia, indice del basso grado di gradimento di quanto accaduto; attenzione, però, perché se in un qualsiasi momento uno dei Goblin dovesse ricevere la terza Occhiataccia, allora per lui saranno guai, in quanto il gioco terminerà immediatamente con la sua sconfitta.
CONSIDERAZIONI
Gioco dalle regole semplicissime da imparare, “Sì, Oscuro Signore” è probabilmente il gioco più divertente cui abbia mai giocato, sia come Rigor Mortis che come Goblin.
A volte siamo stati capaci di dire talmente tante cazzate e di inventarci delle scuse così stupide e inverosimili da non riuscire a completare la partita dal troppo ridere. Ci siamo presi piccole rivincite gli uni sugli altri, “umiliando” gli altri giocatori sia da Goblin che da Signori Oscuri, abbiamo pianto dal ridere, storpiato la grammatica e inventato parole per cercare di rendere credibile quanto appena detto, supplicato il “Master”, obbligato giocatori a farsi filmare mentre dichiaravano di non essere eterosessuali contro la loro volontà ed un sacco di altre cose.
È davvero un bellissimo gioco, a patto che il gruppo che partecipa sia sufficientemente coeso e che i giocatori si conoscano bene tra loro, poiché in caso contrario si rischia di rendere il gioco “morto”, a causa dell’assenza di colpi bassi che ci si può tirare tra amici di vecchia data. Il ruolo di Rigor Mortis è “difficile” da giocare, in quanto un master troppo fiscale o irruento tenderà a dare Occhiatacce al minimo errore, mentre uno più tranquillo potrebbe far passare ore prima di dare la sua prima occhiataccia, rovinando l’esperienza di gioco agli altri: l’Oscuro Signore deve essere bilanciato per potersi godere una sessione piena di risate!
Le Carte sono illustrate in stile fumettoso, molto belle alla vista e molto divertenti (immagini, nomi delle carte e descrizioni in alcuni casi fanno ridere veramente tanto!), ma, come tutte le carte, non sono molto solide, per cui vi consiglio di acquistare bustine protettive o prepararvi ad acquistare una seconda copia del gioco andando avanti nel tempo.
Ragazzi, davvero, giocatevelo, godetevelo ed amatelo: io gli do direttamente un 10 per le palate di ore di spasso che sono riuscito a passare grazie a questo gioco!
-Luca Mugnaini-