Rieccoci nel nostro spazio interviste. Oggi abbiamo con noi, Anna Spissu di cui abbiamo recentemente presentato Lowelly il Mago.
Benvenuta sull’Isola Illyon, Anna. Sei felice di essere qui?
Certo! Come potrei non essere felice?
Parlaci un po’ di te. Chi è Anna Spissu?
Sono nata al mare, a Chiavari, e prima o poi tornerò a viverci. Vivo da molti anni a Milano, ho due figli, Rosa e Francesco, e un beagle, Nuvoletta, che crede di essere una bambina e quindi è diventata una specie di terzo figlio. Sono laureata in Giurisprudenza, ho lavorato come aspirante avvocato poi come fiscalista in una multinazionale e tuttora mi occupo di amministrazione aziendale. Se fossi nata cento anni fa quando le donne non studiavano avrei fatto la sarta. Adoro la magia del cucito.
Come hai cominciato a scrivere?
A cinque anni ho imparato a scrivere e da allora ho sempre scritto. Ma anche prima di scrivere qualcosa di mio, quando ascoltavo le favole pensavo che io le avrei un po’ cambiate. Poi andavo da mia nonna e le raccontavo come secondo me dovevano andare a finire.
Era stato appena pubblicato il mio primo romanzo “Il pirata e il condottiero” un romanzo storico sul pirata Dragut e avevo una gran voglia di scrivere una storia che avesse a che vedere con la magia che abita nel cuore umano e con la magia che c’è nelle parole. Con il loro potere assoluto. La gente si interroga raramente sul perché esistono le parole magiche. Sono la trasposizione di un desiderio molto potente, cioè quello che le parole, anche nella vita quotidiana, abbiano il potere di modificare la realtà. Il fantasy chiaramente era il format ideale.
Come sono nate le parole all’interno del romanzo? In base a quale criterio sono state scelte?
Io sono anche una poetessa e una appassionata lettrice di poesia. Sento sempre, non solo come autrice ma anche come lettrice, che dentro le parole poetiche c’è una specie di musica, un suono irripetibile che dà i brividi. Che crea un’emozione. Nella ricerca di queste parole magiche mi sono fatta guidare dalla mia esperienza poetica e dall’emozione.
Il personaggio che ritieni più vicino, quello per cui hai trovato più difficoltà e quelli più o meno apprezzati.
Credo che un autore ami tutti i suoi personaggi, anche quelli negativi. Non solo gli eroi della storia. Se non li amasse non riuscirebbe a identificarsi nel loro pensiero e nelle loro azioni . In questo senso tutti sono eroi. Non solo Lowelly o Andrè di Roccianera o Lorette, ma anche Mattines, l’idiota che scoprirà la verità, Enad di Roccianera, spaesato e codardo erede del trono, Sarah, la bambina che per prima ha visto il drago nel cielo, Andrè Luis di Roccianera, ultimo ottuso e crudele discendente della dinastia e tutti gli altri.
Il personaggio più vicino è senz’altro Lorette per la semplicità nell’abbandonarsi al Destino. Non dirò mai chi sono, neppure sotto tortura, ma i protagonisti del romanzo sono tratti dal mondo reale. Sono stati trasformati in personaggi fantasy.
Dopo Lowelly hai altri progetti?
Sì, sto scrivendo un romanzo che ha a che vedere con un bosco, l’Odissea e una storia d’amore. Non proprio un fantasy ma una storia di realismo magico. Non escludo di scrivere in futuro un seguito di “Lowelly il Mago”. Dov’è finito Lowelly quando la storia finisce? Questa domanda mi gira nella testa da un po’.
Ci hai detto che tratti anche poesia. Qualcosa al riguardo?
La poesia è ineliminabile dalla mia vita. Ho sempre scritto poesia, per me è “naturale” dire in poesia le cose che voglio dire. Invito i lettori di Illyon a dare un’occhiata al mio sito www.annaspissu.it e leggerne alcune tratte dai miei libri.
Poi un giorno mi sono iscritta al corso di scrittura creativa tenuto da Raul Montanari, per inciso credo il migliore che ci sia in Italia, visto i risultati di molti suoi allievi. L’incontro con Raul è stato determinante. Perché se un professionista affermato dice che hai talento sai che ce la farai a pubblicare.
Altre tue opere?
Come ho detto, prima di Lowelly ho pubblicato un romanzo storico “Il pirata e il condottiero” edito nel 2008 da Corbaccio e ripubblicato nel 2013 in edizione economica da Liberodiscrivere editore.
Poi ci sono i libri di poesia” Il rumore del tuono”( Manni editore) e “L’amore imperfettibile” ( Gammarò editore) . A breve uscirà l’e-book di poesia “La vita trasparente”.
Il rapporto con la tua casa editrice?
Direi molto buono. Betelgeuse è un marchio esistente che è stato acquistato recentemente da un gruppo molto motivato a trovare uno spazio importante nell’ambito della narrativa italiana. E anche a instaurare con l’autore un buon rapporto umano. Perché chi scrive non è solo una macchina per produrre risultati.
Un messaggio ai nostri lettori.
Volentieri. Direttamente dalle parole del potente Mago Lowelly: “Non lascerò svanire il mio sogno”. Non fatelo neppure voi, qualunque sia il vostro sogno.
Grazie dell’intervista!
-Eleonora Carrano-