Diamo inizio a un piccolo percorso che ci porterà alla scoperta di miti e leggende, precursori della letteratura fantasy moderna e dei concetti fondamentali di questo genere.
La letteratura fantasy, con tutte le sue diramazioni, è innegabile che derivi gran parte dei suoi personaggi e delle sue creature magiche dai protagonisti dei miti e di leggende provenienti dalle tradizioni culturali di tutto il mondo.
Ovviamente parlare di tutti i miti da cui il fantasy trae le sue origini porterebbe ad un discorso decisamente lungo, e portare avanti questo concetto in quest’unico articolo rischierebbe di essere alquanto riduttivo, per cui quello che faremo oggi sarà solo una rapida presentazione degli argomenti che andremo a trattare in futuro, con pezzi più approfonditi.
Partiamo da quella che sicuramente è una delle figure più gettonate della letteratura, dei giochi di ruolo e del mondo fantasy, in tutte le sue forme: gli Elfi. Troviamo traccia di questi eleganti esseri molto prima delle opere più famose del fantasy moderno. Per la precisione, si parla di loro già all’interno di due diverse culture: quella norrena e quella germanica. Inizialmente con il termine Elfo si voleva descrivere una particolare tipologia di spiriti legati, in maniera specifica, ai vari elementi naturali. Già nella mitologia scozzese troviamo una distinzione, tanto per fare un esempio, fra gli elfi della Luce e quelli delle Tenebre, anche se sono le figure della mitologia norrena e di quella scandinava a dare propriamente loro i natali. Facendo un salto alla mitologia celtica, invece, troviamo i Tuatha de Danann, anche loro molto simili alla figura dell’Elfo di cui, però, tratteremo in un altro momento.
Tuttavia non ci si può neanche dimenticare della figura dei Sidhe, che in termini più generici possiamo identificare come le creature che fanno parte del piccolo popolo. Anche su questo punto ci sarebbe molto da dire perché il piccolo popolo, come categoria, è particolarmente vasto: basti pensare che creature come Fate, Goblin, Banshee, Brownie e altri esseri di questo genere ne fanno pienamente parte.
E se abbiamo nominato gli Elfi come possiamo dimenticarci degli Orchi?
L’Orco trae le sue origini della mitologia germanica, in cui viene visto come un essere molto simile a un demone o a una bestia. Nella tradizione favolistica e folkloristica, l’Orco è una creatura antropomorfa, crudele e divoratrice di bambini. Non è un caso difatti che l’Orco sia spesso paragonato a uno Spauracchio, altrimenti detto Babau. Un esempio di Orchi all’interno dell’ambito mitologico può essere il Grendel del Beowulf che, in questo particolare caso, non possiede legami e origini terrene, come la maggior parte dei suoi simili, ma trae origine dal mondo dell’oltretomba.
Come gli Elfi, anche i Nani hanno origini norrene. Ed effettivamente fra la nascita dei Nani descritta nel‘Edda di Snorri e quella descritta nel Silmarillion di Tolkien c’è una certa similitudine. Anche qui, tuttavia, ci riserviamo di occuparcene in separata sede e in maniera più approfondita.
Facciamo ora un salto verso sud, e dalla mitologia norrena passiamo a quella classica, ovvero greco-romana. Prendiamo la figura delle Ninfe: il semplice fatto che queste si distinguano in diverse categorie a seconda dell’elemento ad esse legate, le rende per certi versi affini alla figura degli Elementali. Tra le varie tipologie di Ninfe prendiamo, ad esempio, le Naiadi, che rappresentano l’elemento acqua. Le Naiadi si distinguono in più categorie a seconda del tipo di acque a cui sono più affini. All’interno del gruppo delle Ninfe possiamo trovare altri esempi di questa somiglianza con il concetto di Elementale, ad esempio le Driadi o ninfe dei boschi, nello specifico delle querce. Basti pensare che la categoria delle Amadriadi veniva spesso raffigurata con la parte inferiore del corpo terminante con un arabesco che ricorda un tronco d’albero. Un altro esempio sono le Pleiadi, legate all’elemento aria. Un mito rappresentativo di queste Ninfe è il mito di Eco, anche se in quel caso la questione è leggermente diversa, e dunque anche qui ci riserviamo di trattarlo più avanti.
Uniamo ora le due culture sopraccitate, ovvero quella ellenica e quella nordica, analizzando la figura – presente in entrambe anche se con connotati nettamente diversi – dei Giganti. Il primo riferimento a cui possiamo attingere è quello del Gigante Ymir, colui che ha dato origine al mondo secondo la tradizione nordica. Questa figura, tra l’altro, risulta molto simile a quella di Yama, proveniente dalla mitologia indiana. Nella mitologia greca, invece, i Giganti (e con loro i Titani) sono figure che vengono associate al caos, e quindi naturalmente contrapposte a quelle degli Dei (Gigantomachie e Titanomachie). In realtà questa associazione del Gigante legato al caos, per certi aspetti è riconducibile anche alla mitologia nordica. In quella greca, però, la figura del Gigante non è sempre legata all’entropia, ma può anche essere una figura portatrice di saggezza e conoscenza (Prometeo).
Ma proseguiamo, e parliamo di Draghi. Cos’è il fantasy senza i Draghi? Fin dalle origini del genere, il Drago è stata una delle creature di maggiore spessore. Ci sono cavalieri che affrontano Draghi e Draghi che diventano compagni di cavalieri (ogni riferimento è puramente casuale). La derivazione greca della parola Drago può essere intesa sia con il significato di serpente, quanto quello di diavolo. Da ciò si può dedurre il motivo per cui l’iconografia mondiale rappresenti queste creature come esseri simili a rettili. I Draghi sono presenti in quasi tutte le culture, partendo dalla tradizione greca, e arrivando a quella cinese, a quella indiana e addirittura babilonese. Perfino nelle favole di Fedro e nella tradizione cristiana sono presenti rispettivamente favole o racconti in cui troviamo queste creature mitologiche. A volte sono custodi di tesori, altre di saggezza, altre ancora sono esseri crudeli.
Non possono mancare, poi, i non morti. In questo breve excursus citiamo due delle creature senz’anima più famose e ricorrenti nei racconti fantasy odierni: i Vampiri e gli Zombie. Quest’ultima figura nasce da una leggenda haitiana secondo cui alcuni sacerdoti sono in grado di catturare una parte residuale dell’anima e far sì che dopo la morte il corpo possa essere riesumato dal sepolcro diventando, in questo modo, uno schiavo. Diversa è la tradizione occidentale che vede lo Zombie come una figura negativa e aggressiva.
Ma non finisce qui, perché il fantasy trae dalla mitologia ancora molte delle sue creature: Grifoni, Fenici e tanti altri. Ognuno di questi esseri ha una sua origine e un suo simbolismo all’interno delle leggende e delle culture dei vari popoli, e a tal proposito citiamo il Liber monstrorum de diversis generibus, un particolare bestiario originario del secolo VIII che tratta esclusivamente di animali fantastici e mostruosi, anche se animali fantastici sono stati rinvenuti anche in altri tipi di bestiario, come ad esempio quello di Aberdeen.
Questo è un argomento che potrebbe risultare molto interessante da trattare, e noi di Illyon vorremmo presto farlo, ma prima vogliamo conoscere un po’ le vostre opinioni. Quali sono le figure del panorama immaginifico che preferite? Quale vorreste che trattassimo nei prossimi articoli?
-Eleonora Carrano-