Può il maestro indiscusso dell’horror moderno essere anche un genio del fantasy? Vediamo insieme chi è davvero Stephen King!
Chi di voi non ha mai letto, ultimamente o da bambino, un libro (almeno uno) di Stephen King? Il maestro indiscusso del genere horror moderno, un personaggio che ha segnato per sempre la storia della letteratura. Vastissima è la sua opera, tutt’ora in evoluzione, e moltissimi sono i capolavori che possiamo annoverare tra le sue creazioni. L’incredibile arte nella descrizione e la straordinaria fantasia hanno da sempre attirato l’attenzione di altri scrittori o registi importanti, tra cui Brian De Palma e, forse, il più grande di tutti, Stanley Kubrick. Nella sua bibliografia possiamo trovare vari tipi di racconti e romanzi ma, come tutti sanno, il suo genere prediletto è l’horror.
Stephen King nasce nel lontano 1947 nel Maine, patria alla quale rimarrà sempre molto attaccato e che farà da scenario a moltissime delle sue opere. Da sempre appassionato di letteratura, riceverà ben presto i primi riconoscimenti per “Le notti di Salem”, fantastico romanzo con protagonista una setta segreta di vampiri con l’intento di controllare e assoggettare l’intera città dove si era stabilita. Soltanto poche persone riusciranno a sfuggire alla maledizione e cercheranno di contrastarla. Da qui la strada per il successo del maestro dell’horror sarà sempre più in discesa. Un capolavoro dopo l’altro, premi e riconoscimenti. Senza contare l’enorme amore del pubblico verso il suo stile e le sue storie.
Il fantasy è quasi sempre presente nell’opera kinghiana, molto spesso centrale. In molti suoi romanzi, troviamo che tutto sfocia inevitabilmente nell’occulto, nella magia. O almeno, spesso così sembra, quando la verità è ben altra. È il caso, ad esempio, di un altro grande successo, probabilmente il più grande, ovvero “It”. L’incredibile storia del flagello di Derry, un pagliaccio quasi demoniaco e dotato di poteri inimmaginabili, come il metamorfismo e l’apparente immortalità. Tutto lascia presupporre che il potere di It sia un qualcosa di occulto, di magico, ma la verità, come scopriranno i ragazzi del Club dei Perdenti, gli unici ad opporsi alla sua malvagità, è ben altra. E forse anche più terrificante…
Ed è proprio in It che notiamo molto chiaramente un altro aspetto della narrazione di King. Il fascino creato da determinate situazioni o scene è spesso fornito dal “non detto”, ovvero da informazioni o nomi o avvenimenti di cui lo scrittore svela solo qualche indizio o cenno, lasciando il resto all’interpretazione. Ciò accade anche in “Mucchio d’ossa”, altro interessante romanzo grandemente apprezzato dalla critica. In questo libro la semplice storia di fantasmi è correlata a vari intrighi familiari e politici, in un crescendo che arriva, nel finale, ad una svolta che lascia come un senso di incompletezza dato dall’impossibilità di vedere quell'”oltremondo” del quale King ci ha concesso solo uno sguardo veloce.
Assolutamente degni di nota sono anche i racconti, un genere letterario particolarmente amato dallo scrittore americano. Molti sono i racconti che hanno ispirato anche film molto interessanti, come “The Shawshank redemption” e “1408” ed altri, raccolti in vari volumi, che rappresentano dei piccoli capolavori. E come non citare alcune tra le sue più famose opere trasportate su grande schermo, ovvero “Shining”, “Il miglio verde” e “Misery”. Il particolare stile narrativo di King permette, infatti, un’ottima trasposizione tra libro e pellicola, dando la possibilità a grandi registi di produrre grandi film. Da notare che, oltre al genere fantastico/horrorifico, molto spesso riscontriamo un certo fascino per il thriller e, in particolare, per le ambientazioni carcerarie (anche se non sono fantasy).
Questo è un primo sguardo allo stile e all’opera di Stephen King, soprattutto per coloro che non fossero troppo familiari con il personaggio in questione. Abbiamo soprattutto esplorato i caratteri principali e le opere più famose o “vecchie”, ma attendete solo una settimana se volete approfondire questo nostro incontro con il genio dell’horror e scoprire quanto ancora di fantasy ci sia tra le sue pagine.
– Giovanni Vietri –