Le arti oscure di Melisandre? La determinazione di Ginny Weasley? Quale preferite tra le sei migliori rosse del fantasy?
Partiamo da una premessa: questo articolo potrebbe sembrare incredibilmente maschilista, ma invece non lo è. Forse. Un pochino. Insomma, cari lettori ma soprattutto adorate lettrici, vera luce della nostra utenza, diciamo che, selezionando le migliori rosse del fantasy, ho cercato di essere il più obiettivo possibile. Mi perdonerete se ogni tanto mi è scappato un commentino un po’ così, da maschietto. Anche se è vero che le rosse sono il pallino della maggior parte di noi uomini, giuro con la mano destra poggiata sul granitico tomo de Il Signore degli Anelli che sotto sotto sono un romanticone! E allora non perdiamo altro tempo, a voi questa non-top 5! Sì perché qui, per sportività, ma anche per paraculaggine immonda, vincono tutte.
La più anticonformista e meno mammona di tutte… ma siamo sicuri? – Merida
Principessa scozzese protagonista del Pixariano film d’animazione “Brave”, uscito nelle sale nel giugno 2012 e, ovviamente, storpiato dall’adattamento italiano con il “tostissimo” appellativo di Ribelle, perché un titolo originale non si può mai lasciare (i bambini forse non conoscono l’inglese? Male, malissimo! Che fine hanno fatto i tempi di Magic English?), la ricciolutissima protagonista proverà con tutte le sue forze ad andare controcorrente: fuggirà dal poco allettante destino di sguatterare per il mammalucco principe di turno, arrivando perfino a rinnegare l’affetto materno in virtù della sua voglia matta di sforacchiare col suo arco qualsiasi cosa le capiti a tiro. Tutto sommato, pur essendo incentrato sul rapporto madre-figlia, nonostante il prevedibile lieto fine alla “volemosebbene” (con tanto di riappacificazione-conclusione della fase di ribellione adolescenziale-conseguente accettazione del proprio ruolo), Brave resta comunque un film godibile, forse più adatto ad una fascia infantile/adolescenziale rispetto ad un pubblico più maturo. Mah, sarà che la “libertà” che mi ricordavo io, nei film con gli scozzesi, era tutt’altra cosa…William Wallace vive.
La nerd con inaspettate tendenze per la magia oscura: Willow Rosenberg
La maghet strega numero uno di Sunnydale, vero braccio destro della Cacciatrice. Credo di non sbagliarmi a dire che sia lei a subire, all’interno di Buffy – The Vampire Slayer, l’evoluzione più interessante. Partita più inutile e scarsa di Merry e Pipino messi insieme, come semplice spalla informatica e bibliografica della protagonista, Willow acquisirà, nel corso dell’intera serie, una costante e progressiva abilità nelle arti magiche. Un’abilità che cresce di pari passo con il suo talento. Anche troppo, direi, visto che, a seguito della tragica perdita dell’amata Tara, la pacata ragazza fa incetta di magia nera e si trasforma in una specie di madonna oscura, minacciando di distruggere il mondo. Ultimamente, persi tutti i poteri al termine dell’ottava stagione, è stata vista bazzicare a New York come maestra elementare e dispensare consigli di vita ad un disperato ragazzo in cerca di moglie, di nome Ted Mosby.
Quella timida col lieto fine amoroso: Ginevra “Ginny” Weasley (in Potter).
Partita in sordina, nel primo capitolo della saga magica più famosa e omologata del mondo, il personaggio di Ginny ricopre un ruolo primario in Harry Potter e La Camera dei Segreti: al suo primo anno a Hogwarts, infatti, cadrà preda delle macchinazioni di quel genio del male di Tom Orvoloson Riddle, alias Lord Voldemort, che le farà avere il suo diario maledetto, col solo scopo di incastrare il suo acerrimo ed occhialuto nemico. Inutile dire che tra basilischi giganti, flashback nel passato, spade apparse dal nulla, lame rotanti e fulmini di Pegasus, il nostro maghetto sfregiato riuscirà a salvare capra e cavoli e a portarla in salvo dalle mani di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. La futura Signora Potter scomparirà praticamente dalle vicende fino al sesto anno, quando ritorna prepotentemente sulla scena, ovviamente da protagonista: ormai cresciuta e fattasi cazzuta almeno al pari di sua madre Molly (ingaggerà duello addirittura con la perfida Bellatrix Lestrange, nella battaglia finale), finalmente aprirà una breccia nel cuore di Harry, per buona pace di tutte le bimbominkie sue fans, che la vedevano sbavare per Potter sin dal loro primo incontro. Viva l’ammòre!
La più anemica: BloodRayne.
Lo so, ultimamente parliamo spesso di vampiri… e questa, isolani, non sarà certo l’ultima volta! Non potevamo certo lasciarci sfuggire Rayne, la conturbante protagonista dell’omonimo videogioco datato una decina di anni fa. La nostra sensuale quanto assetata di sangue è una dampira, ibrido umano/vampiro, alla caccia spietata di Kagan, suo padre, per puro spirito vendicativo. A dirla tutta, saranno stati i tempi, sarà stato il character design della protagonista, o la mole di sangue che scorreva a secchiate, ma a quell’epoca questa serie passò a fari spenti per la maggior parte dei videogiocatori. Peccato perché, anche se ripetitivo nelle sue meccaniche, per i primi anni del 2000 non era male-male. Sfuggì ai molti ma, fortunatamente, non al regista numero uno del pianeta: il crucchissimo Uwe Boll, la cui unica missione è quella di scrivere, produrre e dirigere tutto da solo film tratti direttamente da opere videoludiche. House of the Dead, Far Cry, Alone in the Dark… tutti capolavoroni che su IMDB.com non arrivano mai alle tre stellette. La Rayne del gioco condivide con Kristanna Loker, attrice che la interpreta nel lungometraggio omonimo, soltanto una cosa: il davanzale! Per il resto, vi consiglio la visione di quest’aborto cinematografico solo per farvi quattro risate con gli amici. Quando si dice che i soldi possono tutto, e Boll ne è talmente pieno da aver aperto una casa di produzione propria, la “Boll KG Productions”. In barba alle petizioni online che vogliono il suo scalpo.
Le rosse del Trono di Spade: Melisandre e Ygritte.
Oh! Come non chiudere questa rassegna sulle migliori teste rosse del fantasy, senza citare il Trono di Spade? Melisandre e Ygritte: entrambe tengono per le palle due dei protagonisti principali della serie, chi in senso figurato, chi in maniera più banalmente fisica.
L’aura mistica che avvolge la sacerdotessa rossa di Asshai è tanto affascinante quanto inquietante, i suoi modi misteriosi, quanto animati da una fede cieca: checché ne dica il leale ser Davos, Melisandre è pronta a tutto, nel nome di R’hllor, pur di far trionfare Mr. Pezzodighiaccio Baratheon. “For the night is dark, and full of terror…”
La diffidente e tenace Ygritte, d’altro canto, si è lasciata andare totalmente tra le braccia del bastardo degli Stark, diventando la sua donna ed accompagnandolo dall’altra parte della Barriera, salvo poi veder tradita la sua fiducia quando Jon fugge via per avvertire i suoi confratelli dell’arrivo dei Bruti. Che ne sarà dei due (ex) piccioncini?
Insomma, che sia l’orgoglioso ed ermetico Stannis, Araldo della Luce ed erede legittimo dei Sette Regni, o Jon Snow, corvo rinnegato ma non troppo, in queste tre stagioni televisive abbiamo imparato una cosa e una sola: a Westeros, mentre re ed aspiranti tali cadono come mosche, a comandare sono le signore. Vero, Cersei? Vero Daenerys?
Spero questa non-top 5 vi sia piaciuta! Dove possibile, si è cercato di evidenziare sempre l’evoluzione psicologica e caratteriale dei personaggi, come nel caso di Ginny, ad esempio. Ecco, una di cui l’aspetto psicologico non ce ne può fregare di meno, e che meritava una menzione a parte perché ci ha letteralmente stregati è lei, la milfonissima rossa di Mistero: Jane Alexander. La amiamo alla follia. Come dite? Non è fantasy? Eh ragazzi… Mistero tratta anche di fantasmi, o di improbabili gnomi armati di ascia. Se non è fantasy quello…
Tornando seri e concludendo, credete ci siano delle redheads che abbiamo scandalosamente saltato? Fateci sapere se avete delle preferenze verso qualcuna in particolare: la santificheremo subito sull’altare della nostra cattedrale!
– Mario Venezia –