Lentamente si nutre della vita delle sue vittime ignare. Costruisce un’amicizia saffica basata su voluttà e desiderio. Questa, la storia sanguinosa della vampirica Carmilla.
Lo so, stavate aspettando tutti il nuovo capitolo riguardante Anne Rice, che arriverà presto, ma oggi voglio scrivere di un nuovo autore, almeno per la nostra Isola: Le Fanu.
Joseph Thomas Sheridan Le Fanu nasce a Dublino nel 1914 e muore, sempre lì, nel 1973. Fu giornalista, poeta e romanziere, la sua fama è dovuta ad una serie di racconti dell’orrore e del soprannaturale, fra i quali spicca appunto Carmilla.
Una carrozza rovesciata e una donna in lacrime davanti a una giovane svenuta: così ha inizio la vicenda che porta i personaggi a prendere in casa la fanciulla che subito instaura una grande amicizia con la protagonista. La debole e fragile Carmilla sembra trarre giovamento da questo salvataggio, mentre la protagonista, Laura, diviene con il passare del tempo sempre più debole mentre cresce l’attaccamento fra le due giovani donne e si trasforma in qualcosa di profondo. L’origine di tutto questo non è un sentimento spontaneo, ma nasce dalla natura di Carmilla, dal suo essere un vampiro.
Il racconto è breve, la mia versione è quella delle famose “100 pagine 1000 lire” edita dalla Newton almeno venti anni fa. Dirvi di più significherebbe svelare l’intera trama, per cui almeno per questo mi fermerò. Preferisco invece soffermarmi sulla figura del vampiro qui rappresentata, ancora una volta dando voce allo stesso autore.
Il vampiro è poi incline a essere affascinato, con crescente veemenza, simile all’amore, da particolari persone. Per raggiungere queste persone il vampiro ha una pazienza inesauribile e attua i più sottili stratagemmi, perché a volte incontra centinaia di difficoltà per arrivare alla meta. Il vampiro non desiste fino a quando non soddisfa la propria passione e prosciuga la vita della sua vittima. In questi casi il vampiro protrae il più a lungo possibile questo godimento omicida, con la raffinatezza di un epicureo, e accresce il proprio piacere con un assiduo corteggiamento. In casi simili sembra anelare alla comprensione e al consenso. In tutti gli altri casi invece, il Vampiro va dritto al suo scopo, paralizza la vittima con la violenza, strangolandola e dissanguandola in una sola volta.
Carmilla tende a mostrare un attaccamento quasi saffico, almeno per conto suo, alla figura di Laura. Più volte usa addirittura il termine amore per descriverlo. L’amore che pretende sacrifici. E i sacrifici prevedono sempre la presenza di sangue. Eppure da questi abbracci, da queste attenzioni, dai pudici (ma forse non troppo) baci sulle guance Laura è in parte spaventata, proprio per quella sensazione di non riuscire a sottrarsene. Più di una volta viene ribadito anche il discorso della vita e della morte “Io vivo nella tua calda vita…” “Tu morirai dolcemente.” E ancora in questo modo la terrorizza tanto che la protagonista afferma che la sua compagnia non le piaceva affatto quando aveva di quei comportamenti.
Altro particolare importante, il pallore che viene solitamente attribuito ai vampiri di altri autori non è proprio della figura di Carmilla, che appare avere un colorito decisamente naturale e umano. Il fattore forza è invece presente anche in questa figura descritta da altri autori.
Carmilla resta comunque una delle figure dello scenario vampirico di maggiore spessore e fra quelle che rappresentano la figura del vampiro, nell’universo letterario, al meglio, insieme a Dracula ed Elizabeth Bathory. Al cinema la figura di Carmilla è stata ripresa da Dreyer nel 1932 nel film Vampyr – Il vampiro e successivamente dal francese Vadim ne Il sangue e la rosa (1960). Ancora Claydon nel 2009 ne riprende la figura in Lesbian Vampire Killers, mai giunto nel nostro paese. Nel mondo del manga giapponese la rivediamo in Vampire Hunter D e in Hellsing. Ancora nell’ambito dei videogame, figura spesso come boss in Castlevania.
Infine è presente anche nel panorama musicale: i Theatres Des Vampires le dedicano una traccia nel loro album Moonlight Waltz, e lo stesso fanno i Cradle of Filth in Dusk and Her Embrace con Carmilla’s Masque; Kaya le dedica additittura l’omonimo singolo, Carmilla appunto; e sempre nel panorama nipponico abbiamo Miss Carmilla dei Lareine.
–Eleonora Carrano–